Proposta di unione attraverso capitoli per ogni ramo della famiglia
[modifica wikitesto]Vi propongo di unire le informazioni sulla famiglia Giorgi e Zazzera, in quanto sono rami della stessa famiglia.
Leggetevi e studiatevi le fonti e la bibliografia. --87.5.27.163 (msg) 14:53, 4 dic 2022 (CET)
Il libro d'Oro della nobiltà veneziana non può contenere il cognome Zazzera (o Zazzara) perché è il cognome dei discendenti del fratello Pietro Zorzi.
[modifica wikitesto]Il doge Marino Zorzi non aveva il cognome Zazzera, ma in famiglia venne soprannominato così per i lunghi capelli che gli crebbero nel suo periodo di ritiro. Infatti Marino Zorzi non fu doge di Venezia fino alla sua morte, si ritirò a vita eremitica.
In suo onore, i discendenti del fratello Pietro Zorzi, presero il cognome Zazzera (alterato in Zazzara in Abruzzo).
Per discendenti della famiglia non si intendono figli e nipoti diretti, ma i discendenti dei fratelli.
Il libro d'Oro della nobiltà veneziana non può contenere il cognome preso successivamente da discendenti.
--79.30.71.41 (msg) 00:20, 23 mar 2023 (CET)
Il drappo bianco macchiato di sangue: ispirazione per lo stemma Zorzi dopo la battaglia di Curzola.
[modifica wikitesto]Il drappo bianco macchiato di sangue: ispirazione per lo stemma Zorzi dopo la battaglia di Curzola.
La vicenda riguarda il fratello del 49° doge di Venezia Marino Zorzi[1][2], cioè Pietro Zorzi[3][4][5][6] oppure un certo Ser Pippo Zorzi. Il capitano Ser Pippo potrebbe essere Filippo Zorzi, un'altra persona della famiglia. Il nome emerge nel libro "Della Nobilità dell'Italia - Volume 1 - Pagina 15" genealogia stampata nel anno 1615 e redatta dal nobile Francesco Zazzera):
"Marino Zorzi , fu tofto il Santo cognominato percioche renunciando il deci mo mefe , e'l decimo giorno à quella Serenissima ... ma Ser Pippo Zorzi , ch'era Capisano dell'armata al coquiflo di Curzola , prese Curzola , e l'armi di quella ..."
Negli "Atti - Volume 11 - Centro di Ricerche Storiche, anno 1981" (conservato presso la University of California) si parla di un capitano detto Pipon, cioè nasone: "Questi vennero da Pavia , furono huomini savii , con tutti tenivano amicitia , et erano forti in battaglia , anticamente no portavano l'arma , che hora portano , ma msr Pipon Zorzi , che era capitano dell'armada al conquisto di Curzola ...".
I discendenti di Pietro Zorzi, fratello del doge Marino Zorzi soprannominato la "Zazzera" per i lunghi capelli che si fece crescere fin sulle spalle durante il suo periodo di ritiro in preghiera (o comunque da eremita), presero il cognome Zazzera in ricordo dell'amato doge Marino Zorzi.
Si narra che i parenti Zorzi si recarono a Sulmona per il matrimonio tra la discendente Giovanna Zazzera (in Abruzzo Zazzara) e il gonfaloniere Annibale. Il matrimonio era caratterizzato da questi vestiti bianchi con le fasce rosse e Giovanna Zazzera (o Zazzara) di origini veneziane avrebbe ispirato a Giovanni Basile il personaggio della sua favola "Lo cuorvo". Il racconto sarebbe poi stato divulgato per via orale tra le milizie veneziane e arrivato oltre-alpe in Germania avrebbe ispirato la favola di Biancaneve ai fratelli Grimm. Nella storia di Basile un certo Re (riferimento al barone Annibale Corvi, imparentato col monarca feudistarum Andrea D'Isernia) vedendo il sangue di un corvo nella neve bianca chiede di cercare una fanciulla che gli ricordi quei colori (rosso e bianco); la fanciulla verrà trovata a Venezia. In Abruzzo esiste anche la favola "La Bella Venezia", che ha ispirato Biancaneve.
Pietro Zorzi, fratello del doge Marino Zorzi, avrà come discendente proprio Giovanna Zazzera (in Abruzzo alterato in Zazzara). Inoltre la famiglia Zazzera fu aggregata a quella del Re di Napoli. Proprio per questi fatti, la famiglia Corvi-Zazzera veniva considerata come se fosse una famiglia di Principi, ispiratori del Principe Azzurro delle fiabe, desiderato e amato dal mondo intero. La famiglia Zazzera cambierà il suo stemma con uno in campo blu, in cui si vede il doge Marino Zorzi in guisa mirante il cielo azzurro.
Il doge Marino Zorzi fu sepolto nel chiostro con la dogaressa Agneta o Agnese nel 1320, direttamente nella terra. Purtroppo non si capisce perché non si voglia far conoscere la storia del ritiro in preghiera del doge Marino Zorzi.
- ^ Francesco Zazzera d'Aragona, Della nobilta dell'Italia parte prima. Del signor D. Francesco Zazzera napoletano., 1615, pp. 15.«... la Famiglia della Zazzera esser germoglio della Casa de Zorzi, oggi detta de Georgi, nobilissima famiglia Veneziana...»
- ^ Lattanzio Bianco, Discorso del dottor Lattanzio Bianco Napol. academico destillatore detto l'Acuto. Intorno al Teatro della nobiltà d'Italia, del dott. Flaminio De Rossi, oue particolarmente dell'origini, e nobiltà di Napoli, di Roma, e di Vinezia si ragiona, 1607, pp. 128, 129.
- ^ Della Nobilità dell'Italia - Volume 1 - autore Francesco Zazzera · anno 1615, p. 15.«ma Ser Pippo Zorzi , ch'era Capisano dell'armata al coquiflo di Curzola , prese Curzola»
- ^ Libro dei nobili veneti, messo in luce [by J.T. Leader]. Di Nobili veneti · 1866, p. 93.«Portavano prima per arma una scacchiera azzurra et oro , finchè Pietro Zorzi nel conquisto di Curzola , avendo perduta la sua insegna , levò un drappo bianco con una tressa rossa di sangue in mezzo ; quale pianto per stendardo sopra le ...»
- ^ Curiosità veneziane ovvero origini delle denominazioni stradali di Venezia Di Giuseppe Tassini · 1882, pp. 684-685.«Ma , dopochè nel 1250 Pietro Zorzi , reduce dall ' aver resa tributaria alla Repubblica l'isola di Rodi , si volse a sottomettere Curzola , e , per incoraggiare le milizie , espose sopra un asta un lino bianco , tinto del suo sangue ...»
- ^ Rerum Italicarum scriptores ab anno aerae christianae quingentesimo ad millesimumquingentesimum, quorum potissima pars nunc primum in lucem prodit ex Ambrosianae, Estensis, aliarumque insignium bibliothecarum codicibus. Ludov 22 · Volume 1, anno1733, p. 429.«Zorzi da Pavia . Un Ser Pietro Zorzi al conDuce Domino Petro Gradenigo . quisto di Curzola levò un lenzuolo con una tressa di sangue . Così portano la loro Marchese d'Este , d'Ancona , e di Arma . E un Marsilio Zorzi nel 1250 .»