La spiegazione del teorema del bilancio in pareggio è completamente sbagliata. L'aumento del reddito è massimo quando nuova spesa pubblica è finanziata da un aumento dell'indebitamento con la banca centrale. Anche diverse affermazioni che seguono sono errate: suggerirei di rimuovere, o modificare confrontando le affermazioni con validi libri di testo di macroeconomia keynesiana
Mi chiedevo se questa pagina è utile, ho visto che esiste anche la voce Macroeconomia, non è ridondante? Inoltre non ha una coerenza nè un ordine logico..forse si farebbe prima a ripartire da zero...? Paulkh
La voce può essere significativa se aggiunge un taglio storico ed epistemologico alla semplice voce "macroeconomia", mostrandone le fondamenta, l'evoluzione e le finalità. Piuttosto, io modificherei "macroeconomia" in "macroeconomica" Lollolandi 15:10, 7 mar 2006 (CET)
Per me la voce sarebbe da cancellare. Le stesse considerazioni sono presenti in Prodotto interno lordo, dove ho tentato di risistemarle. Parte di tali osservazioni potrebbero star meglio in macroeconomia, ma l'utente Fotogian tende a cancellarle. (In modo un po' discutibile, secondo me). Truman Burbank 17:51, 20 apr 2006 (CET)
- da unire con Teorema di Haavelmo.
- il teorema del bilancio in pareggio è solamente una piccola sezione di questa voce, che è molto più ricca di contenuti ed è del tutto improprio unire con il Teorema di Havelmo. La voce tratta in modo sistematico i principali temi della macroeconomia keynesiana, con un ordine che sarà sconosciuto o inesistente per alcuni lettori, ma che è del tutto simile a quello seguito in parecchi corsi universitari di macroeconomia. Troviamo prima le notazioni, poi le definzioni principali, quindi i vari moltiplicatori del reddito, il teorema del bialncio in pareggio, e un confronto fra i vari moltplicatori. Esiste un filo logico ben definito.
La presente voce ha in comune con quella del PIl solamente alcune considerazioni iniziali come la definizione di Prodotto Intenro Lordo e la sua eguaglianza col reddito disponibile, nozioni che è necessario richiamare per definire il moltplicatore del reddito in relazione alla spesa pubblica, taglio delel tasse, in presenza/assenza di disavanzo pubblico.
Questione fonti: quanto è riportato è rintracciabile in qualsiasi manuale universitario di macroeconomia: l'uguaglianaza PIL-reddito disponibile, il teorema del bilancio in pareggio, ossia che l'effetto del moltplicatore è massimo se il disavanzo è zero, il fatto che il moltplicatore derivante dala spesa pubblica è maggiore di quello derivante da un taglio delle tasse. E' forse quest'ultima, specialmente di questi tempi e benchè largamente dimostrata, che dà più noia di questa vocem e urta forse la sensibilità di certe idee politiche liberali, contrarie all'intervento pubblico nell'economia e favorevoli a "regali fiscali" alle imprese.
Manterrei la voce così come è, al limite rinominandola come "Sintesi di macroeconomia keynesiana classica", "Principi di macroeconomia keynesiana classica" o qsa del genere. Al di là del termine "classico", teniamo present che questi sono parte sostanziale dei contenuti e della trattazione di Keynes. E al momento è la voce più corposa e organica fra quelle in tema di macroeconomia,insieme a Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta. Ci penserei due volte prima di stravolgerla o cancellarla. Saluti. Marco
Gettito erariale, spesa pubblica e Pil
[modifica wikitesto]La mia critica alle teorie macroeconomiche e' che queste non sembrano essere state verificate con numeri. Si resta così al cospetto di intangibili formule matematiche in cui risultano sia dei coefficienti quali la propensione al consumo ed al risparmio, sia delle funzioni differenziali che danno delle indicazioni puramente qualitative. No comment poi sul teorema del pareggio di bilancio. Qui si suppone che avanzo,disavanzo o pareggio siano una funzione disponibile del governo che in base alle proprie manovre può determinare detti risultati. In realtà se si fa un semplice calcolo matematico si vede che in un sistema chiuso, cioè senza scambi con l'estero, attraverso un QUALSIASI sistema fiscale e cioè indipendentemente dalla quantità e qualità delle tasse e relative aliquote, IL GETTITO ERARIALE E' PARI AL 100% DELLA SPESA PUBBLICA! Aprendo il sistema verso l'esterno il gettito erariale sara' influenzato dai flussi monetari in entrata ed in uscita cioè da EXPORT (flussi positivi) e IMPORT (flussi negativi). Pertanto il gettito erariale sara' aumentato o diminuito del saldo della bilancia commerciale dello Stato. Se questa e' positiva, come in Germania, Giappone, Russia, Svizzera, Finlandia, Svezia, Arabia Saudita, Cina ecc., il bilancio dello stato sara' in SURPLUS, se viceversa e' negativa, come Italia, Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Grecia, Usa ecc, il bilancio dello stato sara' in deficit. La spiegazione molto semplice e' che i denari emigrati all'estero, non compensati da pari denari provenienti dall'estero, quindi il saldo negativo non potendo essere ricaptato dal sistema fiscale nazionale crea un ammanco nelle entrate, cioè un DEFICIT. E' perciò stupido e dannoso inseguire il pareggio di bilancio attraverso tagli di spesa ed aumenti di tasse in quanto tali manovre hanno solo effetti depressivi sul PIL e nessun effetto diretto sul deficit. Possono avere un effetto indiretto in quanto producendo una profonda recessione e quindi riducendosi i consumi si riducono le importazioni e d'altra parte le imprese vedendo crollare il mercato interno sono obbligate a cercare sbocchi all'estero, procurando in tal modo afflussi monetari. Ciò peraltro sembra contrario al fine dello Stato che e' quello di creare occupazione e benessere!
Unificazione con Macroeconomia
[modifica wikitesto]Unificazione con Macroeconomia avvenuta, fare un redirect da Macroeconomia a qui...? --151.29.31.183 (msg) 10:54, 30 ott 2012 (CET)