Mancanza citazioni
[modifica wikitesto]Sarebbe gradita la citazione delle fonti riguardanti l'origine etrusca di Pistoia poiché dichiarare che "con ogni probabilità" esisteva un insediamento etrusco nella piana alluvionale dell'Ombrone, quando sembra non esistere nessuna pubblicazione al riguardo, mi pare un pò troppo forte come espressione.
La stessa cosa sarebbe gradita per la commedia di Plauto... Siccome sono interessato alle origini di Pistoia, si potrebbero trarre indizi importanti.
Grazie.
Grazie a te, se puoi correggere. Cerco di aggiungere qualche dato un po' più preciso
“Con ogni probabilità il primo nucleo di Pistoia sorse in epoca pre-etrusca su una specie di terrazzo alluvionale, formatosi grazie ai depositi creati dal torrente Ombrone.[senza fonte]” A mio parere è da ritenersi accertato perché evidente, ma non ne conosco la fonte. Reperti neolitici in zona sono numerosi (punte di freccia, raschiatoi e scheggie varie etc)
“Plauto, in un noto passo di una sua commedia, poteva a buon diritto scherzare sul doppio senso del nome attribuito ai pistoiesi: abitanti di Pistoia e fornai[senza fonte]. “ Qui la fonte è Plauto, nella commedia “Captivi” che viene scritta negli anni intorno al 200 ac e rappresentata per la prima volta nel 190 ac, il quale scherza sul nome dei pistoiesi in modo che difficilmente può essere reso in italiano, basandosi su assonanze di nomi di abitanti di città, con prodotti alimentari.
“Pistoia, analogamente a Fiesole, fu fondata dagli etruschi, come avamposto difensivo della città etrusca di Prato (attuale zona di Gonfienti). Pochissime le testimonianze di quest'epoca (necropoli sotto piazza del Duomo, alcuni cippi).[senza fonte] “ Se Gonfienti fosse più o meno antica di Pistoia non lo sappiamo. Che fosse un avamposto difensivo di Prato mi pare un'affermazione gratuita, perché, come Gonfienti, molto probabilmente anche la Pistoia etrusca non aveva mura e se le aveva queste erano poco più che simboliche, come quelle di Marzabotto (Kainua), che avevano un prevalente scopo rituale. Quello che per certo si sa è che sia Bologna che Marzabotto avevano forti influenze volterrane, culturali e commerciali. E che sia Lucca, che Firenze e Prato furono centuriate, ma non lo fu Pistoia né la Valdinievole, che era d'influenza volterrana. È presumibile quindi che le sorti di Pistoia fossero legate a quelle di Volterra. Se Pistoia fosse stata fondata dai romani ci sarebbe stata subito devoluta una colonia e sarebbe stata centuriata, quindi basta questo argomento anche da solo ad escludere la fondazione romana. Per i cippi esiste conferma, ma non mi risulta nessuna traccia di “necropoli sotto Piazza del Duomo”, che seppur poco indagata ha restituito resti di abitazioni e mosaici “forse” romani. In più luoghi sono stati rinvenuti buccheri, ma la notizia, nonostante risulti dalle stratigrafie, viene stranamente sottaciuta. Anzi, l'esistenza di una necropoli sotto piazza del Duomo, oltre a non essere documentata, escluderebbe di per sé la città, etrusca o romana che fosse, poiché nessuna delle due culture ammetteva il seppellimento di inumati o incinerati nell'area cittadina. Questa frase (necropoli sotto piazza del Duomo) dunque dovrebbe essere tolta.
Il problema di base dell'archeologia pistoiese è stato che di ogni scavo si è occupato quasi sempre lo stesso archeologo, che nei suoi libri ritiene pressoché ogni costruzione pistoiese “di epoca imperiale” in base all'assunto (unico -ho faticato a trovarlo-) che la principale strada fosse dell'epoca di Domiziano. Questa convinzione deriva solo ed esclusivamente dal fatto che il basolato che si trova sotto la via degli Orafi è larga quanto stabilito dalla riforma domizianea, 12 piedi. (Un'unica moneta di epoca imperiale non prova nulla poiché è stata trovata nel lastricato stradale al di fuori di uno scavo regolare e controllato.) Al di sotto non esiste altra strada. Questa convinzione è errata in base ai suoi stessi studi che, come altri, denunciano la presenza di bucchero nero in più luoghi di Pistoia tra inerti usati come riempitivi. Inoltre ammette l'esistenza di Pistoia in epoca anteriore al II sec ac. I suoi studi sulle centuriazioni escludono anche la fondazione romana. Inoltre nel suo ultimo libro, dello scorso anno, ignora del tutto le notizie contrarie alla propria tesi, come l'esistenza di Gonfienti o quella della via dei due mari, che invece fanno pensare che il tratto di basolato accertato da Pontelungo a Piazza del Duomo sia del VI secolo ac.
Sappiamo che da Pistoia una statua etrusca di marmo (aveva un'iscrizione etrusca) fu portata al Magnifico. I toponimi etruschi nei dintorni sono numerosi come i ritrovamenti di tombe ed iscrizioni, soprattutto sulle direttrici di maggior traffico appenninico. Le primissime testimonianze di cittadini pistoiesi riportano nomi etruschi (per es. Avle Θurmnas è trascritto in latino come Thormena; un altro è chiamato Lartidio...). L'ipotesi di una Pistoia etrusca non è affatto infondata, ma come era uso nella vecchia scuola si son considerati i testi latini come verità, mentre oggi sappiamo che la fondazione di Lucca non fu affatto romana e che Firenze esisteva da molto tempo prima del 59 ac.
Ci sarebbe ancora molto da dire, ma il tempo che posso dedicare a quest'argomento non è molto. Cordiali saluti Ugo
Aggiunta del 30/9/2010 ho cercato di fare delle modifiche ma mi accogo di non essere in grado. Se vuole procedere lei... grazie