Dostoevski
[modifica wikitesto]Dal discorso dell'8 gennaio 1880 (centenario della nascita di Puškin):
«Sì, la vocazione dell'uomo russo è indubitamente europeistica, anzi ecumenica. Diventare un vero russo, significa forse soltanto essere fratello di ogni essere umano, diventare un uomo universale. Tutto il nostro movimento slavofilo e occidentalizzante non è che una grande incomprensione della nostra missione, anche se storicamente necessaria [...] il nostro destino è l'ecumenicità, ma non conquistata con la spada, ma con la forza della fratellanza e con il fraterno desiderio dell'unione spirituale di tutti gli uomini»