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L'Università di Rocca Santa Maria è costituita da tempo immemorabile dagli abitanti delle ville di Alvelli, Canili, Cesa, Castiglione, Ciarelli, Fioli, Fiume, Forno, Fustagnano, Imposte , Licciano, Martese, Paranesi, Riano, Tavolero e Tevere (il Popolo) per il godimento delle terre in proprietà collettiva (la Terra) e l'organizzazione della vita sociale.
Persa la rilevanza costituzionale a seguito dell'istituzione dei Comuni con le leggi murattiane, l'Università è sopravvissuta come forma organizzativa spontanea con le funzioni consuetudinarie.
Nel 1969 il Commissariato per la liquidazione degli usi civici ed il riordinamento dei demani degli Abruzzi ha sentenziato con efficacia di giudicato ai sensi della L. 1766/1927 l'appartenenza collettiva alla comunità intergenerazionale degli abitanti delle sedici ville storiche della montagna e delle terre iscritte negli antichi catasti in capo al Popolo di Rocca Santa Maria (sentenza n.4/1969 resa nella causa promossa da alcuni frazionisti delle Ville contro il Comune di Rocca Santa Maria).
Alla sentenza è seguita la ricostituzione in amministrazione separata dell'antica Università, oggi disciplinata dalle Leggi n. 278/1957 e 97/1994 ed interamente ricompresa all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.