Una citazione
[modifica wikitesto]Rossana Rossanda sul Manifesto del 5 settembre 2003:
"Con le proposte di partito riformista unico si va verso la liquidazione formale del più grande partito della sinistra italiana. Nella sostanza essa è già avvenuta per passaggi successivi dalla svolta ad oggi, con gli scivolamenti semantici progressivi a proposito del riformismo, che doveva ridurre il potere del capitale sul lavoro ed oggi consacra l’opposto, e sulla transizione che designava il passaggio dal capitalismo a forme di socialismo ed oggi indica il processo inverso".
Il punto da chiarire è quindi se per riformismo intendiamo una corrente di sinistra che vuole smorzare il potere del capitale sul lavoro o intendiamo invece "il nuovo che avanza", il quale tendenzialmente innova per aumentare il potere del denaro sui lavoratori e sul popolo in genere.
(Insomma ho il sospetto che il discorso del riformismo sia un campo minato).--Truman Burbank 12:08, 20 dic 2005 (CET)
- Diciamo "delicato". -- @ marius 12:10, 20 dic 2005 (CET)
- Diciamo "fumo negli occhi". gbnogkfs 22:35, 9 gennaio 2006 (TMEC)
Basta con questo riformismo!
[modifica wikitesto]Non capisco che senso abbia usare ancora la parola riformista per riferirsi a DS e DL. Dico questo per due ragioni:
- è un termine che ha senso solo nel dibattito tra riformisti (gradualisti) e massimalisti (rivoluzionari);
- non rispecchia il ruolo politico di DS e DL, due partiti, con tutto il rispetto, intenti a mantenere le cose come sono, sia questo il mercato del lavoro, la Costituzione e quant'altro.
Detto questo non mi permetto di definire nessun'altro riformista perché ritengo sia un termine del passato. O meglio, mantiene un suo senso nel rapporto tra partiti dell'Ulivo e sinistra radicale, non certo tra partiti dell'Ulivo e partiti di centro-destra. Come dice Formigoni: "noi siamo conservatori nei valori, ma riformisti nelle tecniche di governo e in economia".
Chi è dunque riformista? Chi vuole le riforme o chi tenta di riformare quello che c'è cambiando il meno possibile? Non va poi dimenticato che non tutte le riforme in quanto tali sono buone. Uno potrebbe dire che la Riforma Moratti o la Riforma della Costituzione siano sbagliate e rappresentino un passo indietro.
E' questa una legittima opinione che però non cambia la realtà delle cose: da una parte c'è chi vuole cambiare le cose, forse in peggio, ma le vuole cambiare (FI, AN, LN), dall'altra c'è chi vuole cambiare solo lo stretto indispensabile, cioè conservare (UDC, DL, DS). Poi c'è un terzo gruppo di chi vuole cambiare radicalmente alcune cose, ma allo stesso tempo difende diritti acquisiti senza rendersi conto che in alcuni casi sono ormai privilegi (PRC, PdCI, Verdi).
Io parlerei quindi di conservatori e progressisti sui valori, liberali e social-democratici in quanto a misure economiche e sociali. E' un modo rozzo di dividere CdL e Unione, ma almeno non si cade nel tranello di ausare termini come "conservatore" e "riformista" a sproposito. CheccoPadova 13:15, 21 apr 2006 (CEST)
- Si parla nell'Articolo solo di un "riformismo" socialista, dimentichi di quello "liberali" (mazzinianesimo) e di quello "cristiano". E' un articolo chiaramente di parte ed unidirezionale. E' la classica impostazione di una certa sinistra che si sente centro del mondo. Bellini.raf
- Concordo con te. CheccoPadova 17:30, 12 mag 2006 (CEST) ...anche se in definitiva, non mi sembra un grave errore circoscrivere il concetto "riformismo" al dibattito interno alla sinistra nella prima metà del '900 tra riformisti appunto e rivoluzionari/massimalisti. Quello è stato l'unico contesto nel quale è stato usato questo termine, senza che esso diventasse un concetto vago e propagandistico. Quello che è importante è dunque non fare confusioni con la realtà attuale: può essere vero che i DS siano più riformisti dei DS e DL più riformisti dei DS stessi (la sinistra dopo le grandi e sacrosante conquiste del XX secolo tende più a conservare che a riformare), ma allora non si può non dire che anche partiti come FI o la LN siano più riformisti dell'asse DL-DS. CheccoPadova 09:21, 20 giu 2006 (CEST)
Non entro nella discussione sugli altri link. Ho rimesso però la voce correlata Massimalismo che è sicuramente pertinente -- @ _ 16:20, 16 giu 2006 (CEST)
Condivido pienamente. CheccoPadova 19:43, 19 giu 2006 (CEST)
Basta con la storia, guardiamo al riformismo di oggi
[modifica wikitesto]Credo che la voce debba essere arricchita creando un capitolo concernente il RIFORMISMO OODIERNO e quindi la distinzione in "riformismo cattolico", "riformismo laico" (liberali, repubblicani), "riformismo socialdemocratico" (liberal-socialisti). --Liberal 19:13, 26 lug 2007 (CEST)
- Non capisco di cosa tu stia parlando: non esistono riformismi diversi da quello storicamente conosciuto. Che poi i giornalisti e i politici del futuro PD usino il termine "riformismo" in modo sbagliato è un problema loro, non di un'enciclopedia seria. In ogni caso, se sei Ghino: bentornato! --Checco 20:06, 26 lug 2007 (CEST)
La prassi riformista era storicamente contrapposta a quella rivoluzionaria, ma immaginare che le politiche riformiste e rivoluzionarie nascano e muoiano con il socialismo è storicamente e politologicamente sbagliato. Già prima della nascita del socialismo esistevano infatti fazioni riformiste e fazioni rivoluzionarie (si pensi solo ai Girondini ed ai Giacobini durante la Rivuluzione francese). E pure non si può certo dire che i riformisti girondini fossero socialdemocratici, nè che i rivoluzionari radicali giacobini fossero dei comunisti... Successivamente la prassi rivoluzionaria divenne completo appannaggio dei "comunisti" e comunque dei "massimalisti"; una politica di riforme progressive venne invece propugnata dai socialdemocratici e da una parte dei liberali (per es. la fazione di Giolitti), mentre invece i cattolici per un bel pò di tempo rimasero esclusi dalla vita politica o comunque appiattiti su posizioni di "reazione", con la nascita dei primi movimenti ispirati alla dottrina sociale della Chiesa anche alcune frange cattoliche perseguirono a loro modo politiche riformiste (solidarismo, riforme agrarie, tutela dei lavoratori). Quindi le politica di riforma sociale sono state progressivamente adottate da tre filoni principali: il filone socialdemocratico, quello liberale e quello cattolico, che nella visione moderna si traducono in "riformismo liberalsocialista", "riformismo laico" (perchè l'ottica delle riforme liberaldemocraiche sono state riprese anche da altri gruppi quali i repubblicani) e "riformismo cattolico" (che a sua volta si distingue in due aree: cattolicesimo-liberale (se la politica di riforma è finalizzata ad aumentare gli spazi di libertà del singolo nell'ottica del solidarismo) e cattolico-sociale (se la politica di riforma è rivolta soprattutto verso la tutale dei lavoratoti e del lavoro)). --Liberal 21:12, 26 lug 2007 (CEST)
- Rispetto la tua elaborazione, ma non la condivido. --Checco 22:35, 26 lug 2007 (CEST)
- anche io non condivido tale impostazione --Francomemoria 19:38, 4 ago 2007 (CEST), non confondiamo riformatrice o riformatore con riformista--Francomemoria 19:39, 4 ago 2007 (CEST)
Ma almeno condividi che il riformismo, come prassi di governo non è nato nè morirà con il socialismo, questo mi pare che sia innegabile. --Liberal 11:07, 31 lug 2007 (CEST)
Ho aggiunto alla pag. un paragrafo denominato "Storia", che sostanzialmente parla del riformismo dalla sua nascita fino all'affermarsi del socialismo. Ogni considerazione è ben accetta: questa è la mia pag. di discussione. --Liberal 11:44, 31 lug 2007 (CEST)
Siete sicuri che il PDL sia un partito riformista???
Sul PDL come partito riformista
[modifica wikitesto]Alla fine dell'articolo ho notato la presenza del Popolo della Libertà come partito riformista. Se guardiamo da un punto di vista neutrale la politica attuata da tale partito in questo primo anno di governo, non mi pare proprio opportuno citare tale partito nella voce "riformismo". Nella versione in inglese è presente l'infobox sulla socialdemocrazia e tra le voci correlate sono presenti il socialismo, la socialdemocrazia ed il socialismo democratico, tutte ideologie che non hanno a che vedere con il PDL, con la sua azione di governo e la sua appartenenza europea. Potreste darmi una risposta? Grazie!--Baf09 (msg) 19:03, 25 giu 2009 (CEST)
- Forse ti confondi con l'uso, sbagliato, che viene spesso fatto del termine "riformista". Esso non ha niente a che vedere con il confronto con i conservatori (tanto che di recente è nato il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei!) ma all'interno della sinistra, nella quale, perdonami la semplificazione, i "riformisti" rappresentavano l'ala destra che si opponeva ai "massimalisti". La tradizione riformista in Italia (anche di contrapposizione con la sinistra comunista) è stata rappresentata dal PSI, i cui membri si sono poi divisi tra PS, PD e soprattutto PdL. In questo senso, è ineccepibile dire che "la tradizione riformista italiana è oggi rappresentata in tre partiti: PdL, PD e PS". --Checco (msg) 15:40, 26 giu 2009 (CEST)
- Ineccepibile secondo chi? è possibile avere una fonte autorevole ed attendibile che lo sostiene come un dato di fatto? Fino ad allora tale singolare affermazione potrà e dovrà essere considerata ricerca originale e come tale espunta da wiki. Sicché, per il momento - e fino a che la fonte non ci sarà - espungo. --Hauteville (msg) 21:35, 26 giu 2009 (CEST) Aggiungo che ci sono molte altre affermazioni senza fonte che si dovrebbero espungere, ma si può procedere un po' alla volta... --Hauteville (msg) 21:37, 26 giu 2009 (CEST)
- E' un fatto che la maggior parte degli ex-PSI, rappresentanti della tradizione "riformista" italiana, siano passati in Forza Italia e oggi si trovino nel PdL. La frase che hai rimosso non conteneva proprio niente che non fosse facilmente spiegabile e comprensibile, a meno che non si confonda il "riformismo" per qualcosa diverso da quello che è. --Checco (msg) 12:07, 29 giu 2009 (CEST)
- Effettivamente quando si sente parlare di presunti "socialisti a destra", più che riformisti, bisognerebbe chiamarli con un altro termine che fa rima (inizia per T e ha le ultime 8 lettere uguali...). Annotando anche il fatto che il PSI divenne riformista solo con la segreteria Craxi (prima aveva ancora falce e martello come simbolo!), anche a me pare azzardato iscrivere il PdL fra i partiti riformisti.--Lochness (msg) 12:29, 29 giu 2009 (CEST)
- Infatti nessuno lo ha scritto (mi opporrei!) e nessuno lo vuole scrivere, anche perché il concetto di "riformismo" è datato, checché ne dica Franceschi & company. Riformulo la frase. --Checco (msg) 12:32, 29 giu 2009 (CEST)
- Effettivamente quando si sente parlare di presunti "socialisti a destra", più che riformisti, bisognerebbe chiamarli con un altro termine che fa rima (inizia per T e ha le ultime 8 lettere uguali...). Annotando anche il fatto che il PSI divenne riformista solo con la segreteria Craxi (prima aveva ancora falce e martello come simbolo!), anche a me pare azzardato iscrivere il PdL fra i partiti riformisti.--Lochness (msg) 12:29, 29 giu 2009 (CEST)
- E' un fatto che la maggior parte degli ex-PSI, rappresentanti della tradizione "riformista" italiana, siano passati in Forza Italia e oggi si trovino nel PdL. La frase che hai rimosso non conteneva proprio niente che non fosse facilmente spiegabile e comprensibile, a meno che non si confonda il "riformismo" per qualcosa diverso da quello che è. --Checco (msg) 12:07, 29 giu 2009 (CEST)
- Ineccepibile secondo chi? è possibile avere una fonte autorevole ed attendibile che lo sostiene come un dato di fatto? Fino ad allora tale singolare affermazione potrà e dovrà essere considerata ricerca originale e come tale espunta da wiki. Sicché, per il momento - e fino a che la fonte non ci sarà - espungo. --Hauteville (msg) 21:35, 26 giu 2009 (CEST) Aggiungo che ci sono molte altre affermazioni senza fonte che si dovrebbero espungere, ma si può procedere un po' alla volta... --Hauteville (msg) 21:37, 26 giu 2009 (CEST)
Ancora sul PDL
[modifica wikitesto]Insisto sul fatto che il PDL non è classificabile come partito riformista. Come dice la voce la tradizione riformista è rappresentata dalle idee come la socialdemocrazia, il socialismo democratico o il cattolicesimo democratico. IL PDL avrà anche delle eredità del PSI ma attualmente non proseguono la linea politica socialdemocratica del vecchio partito. Annunciare delle riforme non classifica automaticamente come riformista. --Baf09 (msg) 21:30, 19 nov 2009 (CET)
- E dirò di più. Il cattolicesimo democratico non c'entra nulla con il riformismo che è una corrente interna alla sinistra, punto e basta. Nessuno dice che il PdL è un partito riformista, ma che parte della tradizione riformista italiana (PSI) è confluita in quel partito. --Checco (msg) 21:46, 12 dic 2009 (CET)
- Scusa ma non condivido la tua analisi sul riformismo sia per quanto riguarda il cattolicesimo democratico e il PDL: nella voce c'é scritto che il cristianesimo sociale è parte della cultura riformista pocihé propone riforme graduali rispetto al liberalismo conservatore e al cristianesimo democratico. Quindi ci va eccome dato che lam tradizione cattolica democratica in Italia da Moro a Prodi fino alle correnti dei Popolari e Bindiani nel PD sono di centro orientati a sinistra. Io sono un appartenente a queste correnti del PD. Sul PDL stiamo parlando di craxiani quindi di liberal conservatori o liberal democratici. Se fossero stati di sinistra non starebbero dove sono. --Baf09 (msg) 22:44, 12 dic 2009 (CET)
- Non importa quello che c'è scritto nella voce, specie se è sbagliato, e non si tratta di analisi che possono piacere o meno. In politologia il termine "riformismo" si usa solo e soltanto all'interno della sinistra per distinguere i riformisti dai massimalisti e non ha niente a che fare con il confronto con la destra checché ne abbiano detto Moro o Prodi. Conosco bene l'uso giornalistico e politico che viene fatto del termine ma è altamente scorretto. Sui socialdemocratici del PdL non stiamo parlando solo dei craxiani (i quali erano socialdemocratici a tutti gli effetti!) ma anche di gente che viene dalla sinistra lombardiana come Cicchitto o demichelisiana come Sacconi e Brunetta. Non c'è niente di scorretto nel dire che correnti riformiste (PSI) siano confluite tanto nel PdL quanto nel PD, certo sarebbe ancora più corretto dire che sono confluite in maggioranza nel PdL! --Checco (msg) 23:04, 12 dic 2009 (CET)
- Ho parecchi dubbi ma rispetto la tua analisi di politologo, tuttavia sui craxiani non sono affatto convito, non vedo la politica di Craxi (a prescindere dagli scandali) come quella dei socialisti francesi, spagnoli, laburisti inglese, socialdemocratici tedeschi, ne tantomeno questi fantomatici socialdemocratici del PDL. --Baf09 (msg) 13:00, 13 dic 2009 (CET)
- Come ti accennavo, ho l'impressione che tu ti faccia troppo condizionare dalle tue idee politiche. Non stiamo discutendo se Craxi ci piace o non ci piace, se fosse un delinquente o un politico onesto (non sarebbe questa la sede...). Di certo però non si può dubitare del fatto che fosse un sincero socialdemocratico. Alcuni nani e ballerine non lo erano, ma il grosso del PSI (compreso uno come Cicchitto che ha militato fin da giovane nella CGIL e nella sinistra del PSI) era socialdemocratico. I socialdemocratici nel PdL ci sono, così come nel PD ci sono cristiani decisamente conservatori su alcuni temi. Non tutto in politica risponde a una regola e sono proprio le eccezioni (tra le quali si possono annoverare, da un lato, il PSDI italiano e, dall'altro, i nostri cari Democristiani cileni, senza contare che la stessa DC era un partito davvero singolare nel contesto europeo) a renderla più interessante! --Checco (msg) 21:17, 23 dic 2009 (CET)
Mi sono imbattuto soltanto oggi nella voce sul riformismo e ritengo che la sua impostazione e soprattutto le sue conclusioni non abbiano carattere enciclopedico ed oggettivo. A parte l'anacoluto, concludere una voce scrivendo che
- «La tradizione "riformista" italiana, a lungo rappresentata dal PSDI e poi abbracciata anche dal PSI in opposizione al PCI, e i suoi uomini sono oggi confluiti prevalentemente in tre partiti: Il Popolo della Libertà (dove, attraverso Forza Italia, sono confluiti molti ex-PSI), il Partito Democratico e il Partito Socialista»
significa non certo limitarsi a far rilevare che alcuni esponenti ex-PSI (però anche ex PCI, come Sandro Bondi o Giuliano Ferrara, ex Lotta Continua, come Paolo Liguori, o ex P.C. (marxista-leninista)I., come Aldo Brandirali) hanno sostenuto o si sono collocati alla fine in un partito che non appartiene e non si richiama alla tradizione socialista riformista (né a quella rivoluzionaria o maoista), affermazione che corrisponde in pieno alla realtà. Significa invece adombrare, in qualche maniera, che Il Popolo delle Libertà possa essere considerato tra gli eredi del riformismo socialista (e magari dell'eurocomunismo o del maoismo), cosa che invece, oggettivamente, per la collocazione del partito nel quadro politico italiano (centro destra) ed in quello internazionale (Partito Popolare Europeo), non può essere considerata corrispondente ai fatti. Sono convinto che alla fine delle voci sul comunismo o sul maoismo non si troverà alcuna fuorviante annotazione sul fatto che alcuni esponenti comunisti o maoisti sono alla fine confluiti in Forza Italia o in altri partiti di centro destra. Jeanambr (msg) 11:28, 27 ott 2010
- Una parte del PdL è erede del riformismo italiano: lo confermo. Detto ciò, non tutti gli eredi sono buoni: questo giudizio, com'è ovvio in un'enciclopedia che voglia essere neutrale, lo lasciamo ai lettori. La frase citata è molto equilibrata e frutto di un compromesso che non è stato facile raggiungere (si parla di "tradizione" e di "uomini") è molto equilibrata: la lascerei com'è. --Checco (msg) 19:38, 15 nov 2010 (CET)
- Caro Checco, la tua apodittica risposta non mi pare soddisfacente perché non affronta puntualmente le obiezioni che io avevo esposto ed appare, ai miei occhi, come chiaramente viziata da un pregiudizio politico.
Una volta chiarito, come mi sembra abbia fatto tu in precedenza, che la voce non si riferisce ad un generico riformismo, ma a quel fenomeno storico che è stato definito "riformismo socialista", affermare allusivamente che il PDL è, anche solo in parte, erede della tradizione socialista, confligge in modo clamoroso (e nonostante tu confermi il contrario) con la realtà, che si sostanzia, come ho già scritto, non nelle mie o nelle tue opinioni, ma nella collocazione e nella pratica politica, nazionale e internazionale, di quel partito, e non ha assolutamente niente a che vedere con i giudizi politici di merito su quello stesso partito che io mi guardo bene dal dare, almeno in questa sede. Quando Ivanoe Bonomi, socialista riformista della primissima ora, ricevette l'incarico di formare i suoi governi post-bellici, aveva aderito al Partito Liberale. Ovviamente, non mi risulta che alcun serio commentatore abbia scritto che "parte del Partito Liberale era erede del riformismo italiano": molto più semplicemente, le vicende della vita avevano fatto cambiare idea e collocazione politica a Bonomi.
Ritengo comunque la voce nel suo complesso, oltre che tendenziosa nelle sue conclusioni, molto scadente, priva di respiro e di riferimenti storici e soprattuto, dal punto di vista wikipediano, assolutamente priva di fonti: mi riservo quindi di intervenire per migliorarla ed ampliarla non appena troverò il tempo per rinverdire le mie letture sull'argomento. Saluti. --Jeanambr (msg) 01:26, 16 nov 2010 (CET) - P.S.: Viste le recenti scelte politiche di Chiara Moroni, la quale fra l'altro fa ancora del richiamo esplicito al socialismo la sua bandiera (a differenza, salvo errori, degli altri nominativi citati nella voce, eccetto forse Stefania Craxi), spero che non vorrai aggiungere anche Futuro e Libertà tra gli eredi politici e ideali, diretti o indiretti, del socialismo riformista! --Jeanambr (msg) 01:26, 16 nov 2010 (CET)
- Caro Checco, la tua apodittica risposta non mi pare soddisfacente perché non affronta puntualmente le obiezioni che io avevo esposto ed appare, ai miei occhi, come chiaramente viziata da un pregiudizio politico.
Riformismo nella rivoluzione francese e nella storia non socialista
[modifica wikitesto]Avendo io letto qualcosina delle chiacchierate fatte in questa pagina mi chiedo che fine abbiano fatto tutti i temi circa il riformismo nelle altre filosofie, opposto alle pratiche più decise e rivoluzionarie.
Avete deciso che queste dottrine che propugnano e propugnavano riforme non sono in realtà riformiste, perchè il termine è un qualcosa di solamente socialista? (in sostanza perchè storicamente loro non usavano il termine riformismo, ma l'hanno iniziato ad usare solo quando la "morte" del socialismo negli anni '80-'90 ha tolto il "copyright" su quei termini)--Davide Raghnar (msg) 09:27, 18 gen 2012 (CET)
Template F
[modifica wikitesto]Alla voce fu apposto il Template "F" 14 anni fa quando era totalmente priva di fonti. Ora la voce ha venti fonti, 12 delle quali aggiunte da me dopo attenta ricerca e anche su consiglio di [@ Jeanambr]. Propongo di rimuovere il Template "F".--MaurTRIMAS (msg) 23:02, 13 feb 2021 (CET)
- Il template "F" mi è sembrato fin dall'inizio particolarmente opportuno in questa voce, che appare costruita come una ricerca del tutto originale e contenente parecchie affermazioni, a mio parere piuttosto stravaganti, ma di certo non puntualmente sorrette, come vorrebbero i principi di Teknopedia, da precisi riferimenti bibliografici, attendibili e verificabili. Lo sforzo, per certi versi lodevole, effettuato dall'utente MaurTRIMAS per dotare la voce di un maggior numero di fonti, avvalendosi di citazioni per lo più recuperate estemporaneamente sul Web, non mi pare tale da superare i problemi presentati dalla voce stessa, ed anzi, in alcuni casi, le citazioni riportate appaiono probabilmente inconferenti. Ad esempio, a mio parere, è inappropriato appoggiare l'affermazione "Il termine riformismo nasce all'interno del movimento socialista" a un riferimento al Partito Socialista Riformista Italiano, esperienza politica minore nata all'epoca della guerra di Libia, quando erano ormai decenni che le tendenze gradualistiche ed evoluzioniste, quelle intransigenti e massimaliste, e le anarchiche, si confrontavano all'interno del movimento operaio, e una figura come Andrea Costa era addirittura già morta. Egualmente, appoggiare l'affermazione "Il centro-sinistra guidò una stagione riformatrice molto profonda in molti settori economico-sociali", su una nota riferita al Pentapartito, mi pare non solo inappropriato, ma addirittura inesatto. In sostanza quindi, a me continua a sembrare che il template non dovrebbe essere rimosso e che sarebbe invece bello se qualcuno, munendosi di un paio di autorevoli volumi sulla storia del socialismo, trovasse la forza per riscrivere di sana pianta una voce che non fa riferimento alcuno a figure come Benoît Malon, Eduard Bernstein, il già citato Costa, Anna Kuliscioff, Giuseppe Massarenti, Nullo Baldini, lo stesso Pietro Nenni (almeno in relazione agli ultimi decenni della sua vita), e cita invece Claudio Martelli, Gianni De Michelis, Giulio Tremonti, Franco Frattini, Fabrizio Cicchitto, Renato Brunetta, Antonio Guidi e Stefania Craxi.--Jeanambr (msg) 21:13, 15 feb 2021 (CET)
- L'intervento di [@ Jeanambr] ha portato alla mia attenzione il fatto che per alcune voci non basta fare ricerche bibliografiche e gli do' talmente ragione che dubito anche che con un paio di autorevoli volumi, come lui dice, si possa giungere ad una versione condivisa. Questo capita per molti fatti della nostra storia. Concordo nel lasciare il template F. La sola riflessione che faccio è alla sua obiezione alla nota sul pentapartito. Caro Jeanambr nel tuo intervento hai evitato di citare Bettino Craxi. Secondo molti Bettino Craxi è stato il fautore di una stagione di riforme, nel bene e nel male. Se fosse così la nota sul pentapartito è appropriata poiché Bettino Craxi, nel caso, avrebbe portato avanti tali riforme proprio alla guida del pentapartito. Ultima considerazione "di servizio": io non annullerei mai il lavoro in buona fede di un altro utente, come hai fatto tu, senza prima avvisarlo e cercare quantomeno il consenso. Ma è solo una considerazione a margine in quanto riconosco la tua competenza e ti ringrazio.--MaurTRIMAS (msg) 23:48, 15 feb 2021 (CET)
- Ringrazio MaurTRIMAS per la cortesia e la disponibilità mostrata nei suoi interventi. Gli sono però debitore dei seguenti chiarimenti.
1. Nell'opinione espressa qui sopra non ho citato Craxi, come non ho citato i padri del riformismo italiano Turati e Treves, perché debitamente già menzionati nella voce (e ci mancherebbe altro!).
2. Per quanto riguarda la nota sul pentapartito, la sua inappropriatezza, ai miei occhi, risiede nel fatto di essere stata apposta in coda al capoverso sul Centro-sinistra: nei miei ricordi di gioventù (non ho letto granché in materia) il Centro-sinistra con la maiuscola fu una vicenda degli anni '60, poi sconfinata nei '70, e riportata da Wikepedia con uno specifico articolo, peraltro come di consueto completamente privo di fonti, intitolato Centro-sinistra "organico". Sempre secondo i miei ricordi (e anche secondo questa voce di cui stiamo trattando) il Pentapartito fu una vicenda politica in qualche modo differente, riferita agli '80/'90: ad esso è dedicato un capoverso successivo, già corredato da una fonte non so se introdotta da MaurTRIMAS o da altri (nota 15).
3. Quanto al rilievo personale, di "servizio", fattomi, io non ho annullato alcuna parte del lavoro creativo fatto da MaurTRIMAS, neanche le note che mi parevano inappropriate. Ho semplicente ripristinato (e per una sola volta) un avviso cautelativo per gli utenti che lui aveva rimosso, senza avvertire (oppure sì, è lo stesso) coloro che lo avevano apposto. Forse ho sbagliato, ma non mi sembra di aver commesso alcunché di irreparabile: una delle indicazioni di comportamento di Teknopedia è l'invito, per dirla all'inglese, ad essere bold, a non esitare a fare i propri interventi in buona fede, purché presumendo sempre la buona fede altrui ed evitando di aprire delle guerre di edizioni.
--Jeanambr (msg) 09:50, 16 feb 2021 (CET)
- Ringrazio MaurTRIMAS per la cortesia e la disponibilità mostrata nei suoi interventi. Gli sono però debitore dei seguenti chiarimenti.
- L'intervento di [@ Jeanambr] ha portato alla mia attenzione il fatto che per alcune voci non basta fare ricerche bibliografiche e gli do' talmente ragione che dubito anche che con un paio di autorevoli volumi, come lui dice, si possa giungere ad una versione condivisa. Questo capita per molti fatti della nostra storia. Concordo nel lasciare il template F. La sola riflessione che faccio è alla sua obiezione alla nota sul pentapartito. Caro Jeanambr nel tuo intervento hai evitato di citare Bettino Craxi. Secondo molti Bettino Craxi è stato il fautore di una stagione di riforme, nel bene e nel male. Se fosse così la nota sul pentapartito è appropriata poiché Bettino Craxi, nel caso, avrebbe portato avanti tali riforme proprio alla guida del pentapartito. Ultima considerazione "di servizio": io non annullerei mai il lavoro in buona fede di un altro utente, come hai fatto tu, senza prima avvisarlo e cercare quantomeno il consenso. Ma è solo una considerazione a margine in quanto riconosco la tua competenza e ti ringrazio.--MaurTRIMAS (msg) 23:48, 15 feb 2021 (CET)