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Iconografia delle monete di Magnenzio
[modifica wikitesto]Nonostante la presenza di vistosi simboli cristiani su parte della sua monetazione, Magnenzio era notoriamente pagano, tanto da revocare i divieti di pubblico sacrificio imperanti sotto la dinastia constantiniana. I XR impressi sulle sue monete non sono quindi la testimonianza della sua fede personale, ma un tentativo di accattivarsi la fazione cristiana, che in qualità di usurpatore non poteva non cercare di accattivarsi. Nello specifico, per esempio, fece celebrare in gran pompa dei sacrifici notturni, proibiti da Costante già nel 341, e a Roma favorì palesemente i culti pagani, nominando solo dei pagani alle cariche maggiori (prefettura urbana, annona, ecc.), come ricordato dalle testimonianze di Zosimo e Filostorgio.
Sacrifici in onore di Cibele riapparvero nel 350 sul colle Vaticano, e vi si rinvenne una iscrizione di un flamine che ringraziava Magnenzio di aver messo fine alla "lunga notte cristiana".
Dopo la sua morte, Costanzo II, ariano e persecutore dei cristiani niceni, degli ebrei e dei pagani, emise un editto che ne revocava tutta la politica religiosa (23.11.353): "Siano aboliti i sacrifici notturni celebrati per ordine di Magnenzio, sia ormai respinta questa licenza empia e sacrilega".