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Inizio
[modifica wikitesto]Il 5.4.04 ho ripristinato il nome Giacomo Girolamo Casanova che era stato corretto dall'originario Giacomo Casanova in Giovanni Giacomo. poiché non ho trovato alcun riscontro in tal senso, ho inserito il nome quale tal quale era nell'atto di nascita di GC. Ho poi inserito nel sommario la voce "Documenti" nella quale riportare tutti gli atti rilevanti (compreso il suddetto atto di nascita).
<<--Avevo inserito il nome Giovanni Giacomo poiché così è riportato sulla enciclopedia Encarta di cui dispongo (ma che non è evidentemente il Vangelo). Effettivamente, però, può essere che il vero nome di battesimo completo di Casanova sia Giacomo Girolamo, come anche riportato qui. Cord. Twice25 10:50, Apr 5, 2004 (UTC)
Avevo una copia del duello di Casanova, e li compariva come Zuan Giacomo (Zuan è Giovanni in Veneto). Per il resto nemmeno io ho altri riscontri
-->>Per Adriano - Vedo che ti stai occupando ancora di Giacomo Casanova. Ti segnalo, se già non lo conosci, questo sito sul nostro. Non so quanto valga scientificamente ma se vuoi dargli un'occhiata ... Ah! Un'altra cosa: ti risulta mica se Casanova sia stato perseguito a causa dei suoi libri dal Sant'Uffizio? (vedi anche Index Librorum Prohibitorum). Grazie. Ciao - Twice25 11:53, Apr 5, 2004 (UTC)
Per twice 25 - Me ne occupo perché ancora siamo ben lontani dall'aver concluso, mancano ancora la seconda e terza parte della biografia. Inoltre sottopongo a revisione quanto fatto. Qualcosa ogni tanto sfugge, come la notizia relativa all'ambasciatore di Francia che avevo fatto cardinale... prima del previsto (1756 invece di 11 Settembre 1758). Il sito è centrato sull'esoterismo ed è "medio". Quelli veramente "tosti"sono: //www.dickinson.edu/~emery/Casanova.htm e soprattutto: http://www.giacomo-casanova.de/homengl.htm - Sul fatto che C. abbia avuto noie dal S. Uffizio, sarei per escluderlo. L'unico riferimento che ricordo è una "riferta" (del 12.7.1755) di G.B. Manuzzi (spia del Tribunale degli Inquisitori di Stato) che parla di un "empia composizione in versi" della quale peraltro non si è mai più saputo nulla. Del resto le opere di C. sono tutte di carattere scientifico o letterario. Problemi avrebbero potuto derivare dalle Memorie che però furono pubblicate in edizione integrale solo nel 1960 anche se ampi estratti circolavano già da prima. Tra l'altro, che io sappia, l'originale è ancora nelle mani della casa editrice Brockhaus e non è visibile. Ce ne è una copia a Dux nel castello dove C. morì. Adriano
<<--È come immaginavo. Ho preferito chiedere a te perché ho visto che stai seguendo l'argomento in maniera competente. Ho fatto anch'io ricerche in quel senso ma non hanno dato frutti. Mi pare che il materiale di cui disponi sia già abbondante. Guarderò per curiosità i siti che mi hai indicato ma non trascurerò neppure il tuo articolo (che ho segnalato in quelli particolarmente meritevoli). :)) Twice25 13:39, Apr 5, 2004 (UTC)
-->> Per twice 25 Grazie! Cercherò di aggiungere alla competenza dottrinaria qualche rudimento informatico che scarseggia assai. Ad esempio ho inserito due documenti (atto di nascita e sentenza) sotto i quali, nell'originale, ci sono le firme degli inquisitori una sotto l'altra e non in fila come sono stato costretto a fare solo perché non so come si fa ad andare a capo, dopo ogni nome, nell'edizione definitiva della pagina. Il maledetto computer si ostina a fare non ciò che penso ma ciò che sembra gli dica di fare. Saluti Adriano
- <<--La sintassi per andare a capo è: <br />; ogni br che inserisci tra segno di maggiore e minore equivale ad una interlinea. :) Twice25 16:24, Apr 5, 2004 (UTC)
Articolo lungo: suddividiamo?
[modifica wikitesto]L'articolo mi sembra diventate esageratamente lungo. Lo si potrebbe suddividere in due o più parti (ad esempio una dedicata all'opera letteraria di C.)? - Twice25 / αω - :-) 00:05, Mar 12, 2005 (UTC)
Bibliografia e altro (discussione in occasione dell'inserimento in Vetrina)
[modifica wikitesto]Suggerimenti
[modifica wikitesto]- Secondo me la bibliografia andrebbe messa dopo il paragrafo Valore letterario e fortuna dell'opera casanoviana --Ines - (contattami) 11:32, ott 11, 2005 (CEST)
- Si può fare, l'avevo messa prima solo perché considero il paragrafo Valore letterario e fortuna dell'opera casanoviana come un microsaggio di critica, mentre tutta la parte che precede, bibliografia compresa, è la parte, diciamo così, "oggettiva". Adriano 15:25, ott 11, 2005 (CEST)
- Anche secondo me la bibliografia (al- quella su Casanova) andrebbe spostata. Da aggiungere i collegamenti esterni. - Luisa 08:53, ott 14, 2005 (CEST)
- Ho aggiunto i collegamenti esterni ai siti che mi sembrano più rappresentativi. Purtroppo sia quello di Ted Emery che quello di Pablo Günther non sono aggiornati ma sono i migliori che conosco e sono raccomandati anche dai più grandi casanovisti viventi (Helmut Watzlavick, Furio Luccichenti, Marco Leeflang e altri). Per quanto riguarda i siti italiani non c'è nulla, che io sappia, di neanche lontanamente paragonabile a quelli citati. Peccato perché in Italia abbiamo illlustri casanovisti. Il problema della documentazione sarebbe comunque risolto se si riuscisse a mettere on line la rivista più accreditata di studi casanoviani che è L'intermédiaire des casanovistes ma pare che gli sforzi dei sottoscrittori (me compreso) non siano ancora sufficienti. Tra i sottoscrittori figurano anche una ventina di importanti istituti tra cui la Marciana di Venezia, la Fondazione Cini, la New York public library, la Bibliothèque Nationale de France e molti altri. Adriano 12:50, ott 20, 2005 (CEST)
Particolari della fuga dai Piombi
[modifica wikitesto]Riporto di seguito le modifiche eseguite da un anonimo contributore con tutti i vari ripensamenti:
Nella notte tra il 31 ottobre ed il 1° novembre del 1756 mise in atto il suo piano di fuga. Si arrampicò dalla cella fino al tetto, per poi scendere dentro una soffitta. Attraversando tutta una serie di stanze, Casanova venne visto da una guardia; questa però lo scambiò per un uomo politico rimasto chiuso dentro il Palazzo Ducale per sbaglio e così venne liberato. Fuggito, in compagnia di un altro recluso, dai Piombi, nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre 1756, Casanova si diresse velocemente verso Nord. Il problema era seminare gli inseguitori. (5.2.06) "parlare di un uomo politico, di un uomo del "700 non mi sembra corretto.
Casanova poi mise in atto il suo piano di fuga. Pare che qualcuno gli abbia procurato una lima per segare le sbarre su un piatto di maccheroni. Si arrampicò dalla cella fino al tetto, per poi scendere dentro una soffitta. Attraversando tutta una serie di stanze, Casanova venne visto da una guardia; questa però lo scambiò per un uomo politico rimasto chiuso dentro il Palazzo Ducale per errore e così venne liberato. Fuggito, in compagnia di un altro recluso, dai Piombi, nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre 1756, Casanova si diresse velocemente verso Nord. Il problema era seminare gli inseguitori. (11.2.06)
Casanova poi mise in atto il suo piano di fuga. Riuscì a forare il pavimento con un catenaccio che aveva trovato durante una libera passeggiata in una soffitta, e dell'aceto che si era fatto portare fingendo di avere mal di denti, che invece servì a corrodere il cemento che teneva unito il marmo. Si arrampicò dalla cella fino al tetto, per poi scendere dentro la soffitta. Attraversando tutta una serie di stanze, Casanova venne visto da una guardia; questa però lo scambiò per un visitatore rimasto chiuso dentro il Palazzo Ducale per errore e così venne liberato. Fuggito, in compagnia di un frate recluso compagno di cella, dai Piombi, nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre 1756, Casanova si diresse velocemente verso Nord. Il problema era seminare gli inseguitori. (11.2.06)
A parte la surreale frase: qualcuno gli abbia procurato una lima per segare le sbarre su un piatto di maccheroni (in realtà il piatto di maccheroni, o meglio gnocchi, era portato dal carceriere appoggiato sopra il libro nella cui costa era nascosto lo spuntone), si possono riscontrare notevoli imprecisioni, tra le quali la più evidente: un accorpamento fra più tentativi di fuga che furono messi in atto da Casanova, il primo dei quali vanificato per uno spostamento di cella avvenuto quando la perforazione del pavimento era già in fase molto avanzata, quello definitivo messo in atto indirettamente, convincendo un compagno di reclusione, il frate somasco Marino Balbi (1719-1793), che sarà poi compagno di fuga, a praticare un foro nel soffitto per uscire dalla propria cella, attraversare la soffitta soprastante e praticare un secondo foro per consentirgli di uscire dalla sua. Il tutto con uno spuntone di ferro fatto recapitare all’altro recluso tramite il carceriere, inviandolo nascosto nella costa di un libro. Inoltre ad aprire il portone non fu affatto una guardia ma un certo Andreoli, custode del palazzo, che il Casanova vide approssimarsi, da una fessura del portone, “in parrucca nera e con un mazzo di chiavi in mano”. Era stato chiamato da alcuni passanti che avevano notato la sua presenza all’interno e data l’ora mattutina avevano pensato che fosse un visitatore rimasto chiuso dentro il palazzo.
Quindi sintetizzando al massimo ed eliminando le imprecisioni si potrebbe proporre una frase di questo tipo:
Appena riavutosi dallo choc dell’arresto, Casanova cominciò ad organizzare la fuga. Un primo tentativo fu vanificato da uno spostamento di cella ma, nella notte fra il 31 ottobre e il primo novembre 1756, mise in atto il suo piano: passando dalla cella alle soffitte, attraverso un foro nel soffitto praticato da un compagno di reclusione, il frate Marino Balbi, uscì sul tetto e successivamente si calò di nuovo all’interno del palazzo da un abbaino. Passò quindi, in compagnia del complice, attraverso varie stanze e fu infine notato da un passante che pensò fosse un visitatore rimasto chiuso all’interno. Questi chiamò uno degli addetti al palazzo che gli aprì consentendo ai due di uscire e di allontanarsi fulmineamente con una gondola.
Però siccome abbiamo a che fare con una voce di enciclopedica, che è stata tra l’altro ripetutamente considerata abbastanza “pesante”, è da valutare se inserire i particolari oppure dare solo la notizia della fuga senza ulteriori precisazioni. Nella parte biografica mi sono infatti attenuto a una estrema sintesi, tracciando solo a grandi linee i fatti più salienti della vita dell’avventuriero. È chiaro che se si entrasse nei particolari si finirebbe non dico per riprodurre le oltre 4000 pagine delle Memorie ma certamente per scrivere un trattato. A questo punto anche la vicenda della fuga, della quale abbiamo un dettaglio estremamente approfondito, andava ricordata senza entrare in minuti particolari. Si tenga conto che le modalità della fuga furono oggetto di una trattazione a parte, racchiusa nel libro Histoire de ma fuite…, successivamente riportate nelle Memorie e quindi queste vicende sono note nei minimi particolari, molto più di tanti altri momenti della vita dell’autore. Eventualmente si potrebbe dettagliare maggiormente aprendo una voce sull’opera “Storia della mia fuga dai Piombi” e raccontando in questa sede con maggiore precisione i fatti.
Secondo me l’importante è che ci sia equilibrio fra le varie parti e non, come è accaduto con le aggiunte riportate sopra, un improvviso infittirsi di dettagli e poi una ripresa della descrizione sintetica. Anche perché a questo punto sarebbe ben strano inserire solo una parte di questi eventi e non tutta la vicenda. Consideriamo anche che la detenzione si protrasse molto a lungo (oltre quindici mesi), con vicissitudini abbastanza complesse. Già ai tempi in cui visse l’autore la vicenda destò un’enorme curiosità e quindi fu ampiamente rinforzata di particolari. A prescindere dal successo del racconto salottiero che fu una delle specialità di Casanova, anche i particolari diciamo “tecnici” della questione destarono un morboso interesse. Si pensi ad esempio che appena rientrato a Venezia dall’esilio, Casanova fu invitato da Andrea Memmo, che era sì suo amico ma anche un uomo di stato eminente della Repubblica, a compiere un’ispezione sui luoghi e a ricostruire passo passo gli eventi ripercorrendo a ritroso il cammino seguito per evadere. Adriano 16:49, 16 feb 2006 (CET) 話しなさい◄parlate prego
Titoli dei paragrafi e bipartizione delle opere in due categorie
[modifica wikitesto]Ho ripristinato nella sostanza il titolo del paragrafo, originariamente opere postume con opere pubblicate dopo la morte dell'autore. La bipartizione: opere pubblicate quando l'autore era vivo e opere pubblicate dopo la sua morte mi sembra insostituibile. Se poi si vuole inserire una terza categoria "Altre edizioni" va considerato che le edizioni della stessa opera si susseguono periodicamente. Non sfugge alla regola neppure quella che è stata iserita (Lettere della nobil donna Silvia Belegno ....) modificando a causa di ciò anche il titolo del paragrafo, infatti l'edizione indicata del 2004 era stata preceduta da un'altra del 1975 (ed. Fògola Torino con introduzione di Folco Portinari). Se ci mettiamo a inserire tutte le edizioni successive delle opere oltre la prima penso che non si finirebbe mai. Io credo comunque di avere nota di tutte le edizioni nelle varie lingue ma direi che la cosa è talmente specialistica da risultare inutile. Faccio presente che i titoli dei paragrafi e la successiva scelta delle edizioni sono stati molto ben meditati negli oltre tre anni in cui mi sono dedicato alla redazione e al miglioramento di questa voce. Adriano 16:17, 24 set 2007 (CEST)話しなさい◄parlate prego
erreur de frappe
[modifica wikitesto]_Errore:.Il problema ........... rapporti1834-1845,....(testo ripreso qui sotto). Suppongo che si tratta di una piccola "erreur de frappe". 1734-1745 invece di 1834-1845. Il problema dell'attendibilità del racconto casanoviano è tuttavia molto complesso: ciò che è veramente difficile o, in molti casi, addirittura impossibile da valutare è se i rapporti1834-1845,che Casanova riferisce di aver intrattenuto con i personaggi siano rispondenti alla realtà dei fatti. Taluni studiosi hanno ritenuto che nel corpus delle Memorie siano stati inseriti dei passaggi totalmente romanzati e di pura invenzione, basati comunque su personaggi storicamente esistiti ed effettivamente presenti nel luogo e nel tempo della descrizione.
-->> No si tratta di un erroneo incollamento delle date di cui alla nota 1, non intendevo fare riferimento a date specifiche in quanto il problema è strutturale.Adriano (msg) 12:40, 28 mag 2009 (CEST)Adriano (|話しなさい◄parlate prego
Citazioni in epigrafe
[modifica wikitesto]Ho eliminato la citazione di Piero Chiara, inserita da un purtroppo anonimo contributore, per i motivi che seguono:
- motivi generali: mi sembra che il porre “in epigrafe” una citazione all’inizio di una voce biografica sia contrario allo spirito di un’enciclopedia che ha lo scopo di fornire notizie su un argomento, in maniera il più possibile neutrale. Anteponendo un “cappello” del genere il lettore viene immediatamente influenzato, in questo caso negativamente, e sarà condizionato, durante la lettura, dal giudizio espresso. Cosicché si formerà un pre-giudizio che condizionerà tutta la lettura della voce. Se metto in epigrafe una citazione in cui si esprime un giudizio morale negativo sul personaggio è come se volessi comunque limitare la successiva fruizione delle nozioni. Praticamente il personaggio viene bollato negativamente con una specie di altolà che comunica una sensazione filtrante per la quale qualsiasi dato biografico segua, verrà letto, comunque, alla luce del giudizio morale negativo preliminare. Il problema è tutt’altro che nuovo, a proposito della vita di Giacomo Casanova ma anche di altri personaggi del periodo, rappresentanti di quel “libertinismo erudito” che ci ha consegnato una visione moderna e disincantata del secolo XVIII. Casanova stesso fu presentato, dopo la riscoperta, avvenuta ben dopo la morte, come un personaggio moralmente corrotto e pertanto degno di tutte le condanne e censure possibili. Stessa sorte hanno avuto ad esempio De Sade, Restif de la Bretonne e molti altri. Soltanto col passare del tempo si è addivenuti a un esame critico più serio che prescindesse da pregiudizi morali (o moraleggianti) per giungere a una valutazione lettereraria e storica più corretta e oggettiva.
- motivi particolari: la citazione scelta è stata tratta dal libro “Il vero Casanova” di Piero Chiara ed. Mursia 1977 (pag.43 e seguenti) che raccoglieva una serie di articoli di carattere divulgativo del Chiara stesso. Chiara è stato un insigne casanovista, tra l’altro curatore della prima edizione italiana delle “Memorie”, basata sul testo originale (Histoire de ma vie, F.A. Brockhaus, Wiesbaden e Plon, Parigi), apparsa per Mondadori nel 1965. Il testo è stato modificato nel modo seguente (partendo dal capoverso e in grassetto le parti conservate):
“Il Casanova è un personaggio tragico, e non solo in vecchiaia. È un povero bastardo pieno d’ingegno che non riesce a realizzare nessuno dei suoi sogni: non l’amore, non la poesia o la letteratura, non il comando, non la ricchezza e neppure il titolo, ambizione che appaga solo con l’approvazione, dichiarata delle otto lettere dell’alfabeto che formano la parola “Seingalt”. Non vuole famiglia, non ha nome, e disperde i figli per il mondo, li dileggia quando li ritrova e se ne serve, se sono femmine, ai limiti dell’incesto. Sacrifica gli affetti quando si accorge che potrebbero fare di lui un uomo tranquillo, fugge da ogni luogo dove la regola o la norma comune potrebbero afferrarlo. È un eroe ma anche una vittima del proprio tempo.”
Di seguito si riporta la citazione come apposta in epigrafe comprendente anche un errore di battitura evidenziato in grassetto.
È un povero bastardo pieno d'ingeno che non riesce a realizzare nessuno dei suoi sogni: non l'amore, non la poesia o la letteratura, non il comando, non la ricchezza e neppure il titolo [...]. Non vuole famiglia, non ha nome, e disperde i figli per il mondo, li dileggia quando li ritrova e se ne serve, se sono femmine, ai limiti dell'incesto. Sacrifica gli affetti quando si accorge che potrebbero fare di lui un uomo tranquillo, fugge da ogni luogo dove la regola o la norma comune potrebbero afferrarlo. È un eroe, ma anche una vittima del proprio tempo. Piero Chiara
Già questa operazione non appare corretta. È chiaro che estrapolare pezzi sparsi di un testo riaggregandoli non contribuisce a riportare chiaramente il pensiero dell’autore citato. Ma se poi si prosegue nella lettura, si vede che il giudizio del Chiara, apparentemente negativo, viene completamente rovesciato allorché l’autore afferma, alla fine del capitolo:
“Sentì invece il dovere di scrivere, di raccontarsi senza pietà. E considerando la lunga e inspiegabile vicenda che ha riservato a questi anni la conoscenza del suo manoscritto originale, possiamo dire che egli ha scritto per noi, per gli uomini d’oggi, per quei posteri affrancati dai pregiudizi morali che aveva intravisto al di là del “secoletto borghese” alle cui soglie chiudeva l’esistenza.”
conferendo in pratica al Casanova una statura letteraria di grande valore e una modernità sconosciuta alla maggior parte dei suoi coevi. Perciò è molto discutibile aver utilizzato, e nel modo che si è visto, il testo di Chiara. Altro argomento particolare deriva dalla scelta di questo autore che, pur molto autorevole, è un commentatore vissuto nel XX secolo che ha ricostruito attraverso testi e documenti la personalità e le vicende biografiche del Casanova. Se si fosse voluto essere più obbiettivi si sarebbe dovuto scegliere un testo di un contemporaneo magari molto famoso e autorevole che avesse conosciuto a fondo il Casanova e ne avesse lasciato memoria. Gli autori non mancano ma uno fra tutti potrebbe essere facilmente indicato: quel principe De Ligne che conobbe approfonditamente il Casanova anche se in tarda età, lo frequentò per molto tempo e fu anche dal Casanova scelto come ascoltatore in anteprima di molti brani della biografia. Il ritratto che De Ligne ne fece è di un’acutezza impressionante ed è conosciuto come Aventuros.
Concludendo mi sembra appunto censurabile l’uso di epigrafi poste all’inizio di autobiografie. Mi sembra assai arbitraria la scelta dell’epigrafe stessa, in quanto sul Casanova hanno scritto a non finire contemporanei e posteri e prendere solo una citazione, perdipiù parziale e artefatta, non è assolutamente un’operazione obiettiva. Volendo si può inserire un paragrafo di citazioni autorevoli sul Casanova che rischia però di essere estremamente lungo oppure negativamente carente, a seconda del numero delle citazioni.
Da ultimo faccio presente che questa voce è ormai in linea su Wiki dal marzo 2004 e col tempo è stata oggetto di un lavoro di arricchimento continuo sempre cercando però di restare nei limiti dell’equilibrio tra le varie parti e non svilupparne troppo alcune a discapito di altre. Inoltre ha subito nel tempo aggiornamenti continui alla luce degli studi più seri e qualificati, si veda ad esempio l’identificazione di Henriette ad opera di Louis André. Per non parlare del cospicuo apparato di note costruito pazientemente e aggiornato ai più recenti studi di livello universitario (si veda ad esempio il recentissimo lavoro di Michele Mari: L' histoire de ma vie di Giacomo Casanova Dipartimento di Filologia Moderna Letteratura italiana. Quaderni di Acme 100. Cisalpino, Milano 2008). Anche l’iconografia è stata oggetto di particolare cura con l’inserimento di foto che illustrano luoghi in cui si è svolta la vita del Casanova. Per completezza sono state anche create (o profondamente rinforzate come nel caso di Bragadin) altre schede biografiche che consentissero di ricostruire l’ambiente familiare del Casanova, l’entourage delle sue amicizie e i personaggi frequentati, si vedano fra gli altri:
- Zanetta Farussi madre
- Francesco Casanova fratello
- Matteo Bragadin
- Michele Grimani
- Andrea Memmo
- Giustiniana Wynne
- Pietro Antonio Zaguri
- François-Joachim de Pierre de Bernis
- Louise O'Murphy
Quando una voce arriva a questo livello di maturità sarebbe il caso che chi si accinge a un arricchimento o a una modifica valutasse nel suo complesso la situazione. Spesso la notorietà del personaggio e la fama di cui gode nell’immaginario collettivo hanno condotto a volenterosi ma assai maldestri inserimenti. Adriano (msg) 13:20, 28 mag 2009 (CEST)Adriano (|話しなさい◄parlate prego
@Adriano: non ti sfiora l'idea di sistemarla per la vetrina?--Bramfab Discorriamo 15:14, 28 mag 2009 (CEST)
Scusa, negli ultimi tempi purtroppo non ho potuto essere molto assiduo, come nei miei anni migliori, perciò stento un po' a capire l'invito. Mi sembrava che la pagina fosse già in vetrina da parecchio. Forse che nel frattempo sono stati rivisti i criteri di inserimento o le caratteristiche necessarie per cui la pagina avrebbe bisogno di una risistemazione? Se sì che tipo di risistemazione? Grazie! Adriano (msg) 15:48, 28 mag 2009 (CEST)
- Sono io che mi scuso, nel non essermi accorto che una voce si ben fatta fosse in vetrina dai tempi in cui in vetrina vi erano voci che oggi non sarebbero proponibili per questo riconoscimento. Ciao --Bramfab Discorriamo 11:38, 1 giu 2009 (CEST)
Sepoltura di Giacomo Casanova
[modifica wikitesto]Ho eliminato la seguente modifica operata in data 26.6.09 da un anonimo contributore:
Fu sepolto sulla parete esterna destra di una chiesetta poco fuori Duchcov ;sulla lapide c'è scritto "Jakob Casanova",ma probabilmente i suoi resti mortali non sono più lì:anni dopo la tomba fu profanata e le povere ossa disperse altrove.
A parte problemi di forma, sostanzialmente si tratta di notizie assai generiche e non documentate. Pertanto ho pensato di inserire una nota esplicativa relativa al problema del luogo di sepoltura che facesse il punto della situazione sull’argomento, allo stato attuale delle ricerche. Riporto di seguito la nota:
Circa il problema dell’identificazione del luogo di sepoltura di Giacomo Casanova, le notizie sono piuttosto vaghe e non ci sono, allo stato, che ipotesi non documentate. Tradizionalmente si riteneva che fosse stato sepolto nel cimitero della chiesetta attigua al castello Waldstein. Ma era una pura ipotesi. Recentemente l’insigne casanovista Helmut Watzlawick ha pubblicato (cfr. L’intermédiaire des casanovistes, anno XXIII, 2006 pag. 38) una breve nota intitolata Lieu de sepolture de Casanova, in cui riferisce la notizia, comunicatagli da uno studioso tedesco, Hermann Braun, di una testimonianza sull’argomento individuata nell’opera di un memorialista e storico coevo al Casanova: Johann Georg Meusel (1743-1820), professore di storia a Erlangen. Meusel, nella sua opera Archiv für Künstler und Kunst-Freunde (Dresda, 1805 vol.I parte seconda, pag. 172) fa il seguente commento: «L’aîne, Jacques Casanova, Docteur en Droit de Padoue et bibliothécaire de Comtes de Waldstein-Warthemberg, à Dux en Bohème, où il mourût aussi, immortalisé par un monument plein de goût que le Comte lui a fait ériger dans son jardin, ou il faisait aussi enterrer selon son propre désir.» Pare quindi evidente che la sepoltura fosse ubicata all’interno del parco del castello e il conte vi avesse fatto erigere un monumento “pieno di gusto” in memoria del suo bibliotecario. Il conte Waldstein aveva certamente dell’affetto per Casanova, oltre alla comune appartenenza alla Massoneria, se è vero che gli conferì un incarico formale che in pratica era una pensione, che lo mantenne per lunghi anni provvedendo a tutti i suoi bisogni e spesso facendo fronte ai suoi debiti con gli editori. È quindi più che logico che abbia deciso di onorarne la memoria con una sepoltura degna e con un monumento funebre. Inoltre il Meusel è conosciuto come un biografo scrupoloso e non avrebbe avuto motivo per inventare un dettaglio facilmente verificabile da parte dei suoi lettori, tra i quali Francesco Casanova, fratello minore di Giacomo e famoso pittore, al quale Meusel dedicò, nella medesima opera, un contributo biografico e che era ancora in vita al tempo della redazione dell’opera. Come sostiene Watzlawick, per avere la prova certa, bisognerebbe revisionare la contabilità del castello al momento della morte del Casanova, cercando la traccia dei pagamenti effettuati per la sepoltura e l’erezione del monumento. Adriano (msg) 13:11, 20 lug 2009 (CEST) Adriano (亜土利亜之) 話しなさい◄parlate prego
Teresa/Bellino
[modifica wikitesto]Ho alleggerito il testo inserito riguardante la figura di Teresa/Bellino ciò perché, come già ripetutamente rilevato, sarebbe auspicabile mantenere un certo equilibrio di sintesi, il che è difficilissimo, vista l'estensione delle Memorie. Cioè non scendere in particolari e dettagli troppo specifici che poi rimangono sospesi in aria. In questo caso era stata inserito un riferimento alla schiava incontrata nel lazzaretto di Ancona e poi una considerazione, piuttosto discutibile, sul fatto che la storia sentimentale con Teresa sarebbe durata se non fosse stata interrotta dall'arresto di Casanova, sorpreso senza passaporto. Voglio dire che se ci mettiamo a scendere improvvisamente in particolari minuti, destinati peraltro a rimanere interrotti, si perde la visione sintetica della voce. A questo riguardo perché non citare allora la figura di Marianna Corticelli (altra virtuosa) che ben altro peso ebbe nell'impianto delle Memorie? Comunque ho aggiunto una nota esplicativa piuttosto lunga ma comunque per forza di cose limitata in quanto sull'identificazione di Teresa/bellino si è scritto moltissimo.Adriano (msg) 12:53, 19 mag 2010 (CEST)
Filmografia
[modifica wikitesto]Non mi sembra sia necessario un cassetto per contenere la filmografia su Casanova: con una decina ventina di film se ne può anche fare a meno. Che ne dite? -- Il Passeggero - amo sentirvi 09:48, 12 dic 2011 (CET)
Giacomo Casanova non nacque in quella che ora è chiamata calle Malipiero bensì in calle de le Muneghe - casa I. Lo si evince dagli approfonditi studi di H. Watzlawick e di F. Montecuccoli degli Erri e nel mio modesto percorswo di raccordo alla luce degli ultimi contributi casanoviani sui primi passi di G. Casanova, da calle de le Muneghe a calle della Comedia., Grazie per l'attenzione e buon lavoro.
Paolo Maria Fornelli Grasso
Note
[modifica wikitesto]Forse invece di spendere tanti byte nelle note, lasciando comunque vari paragrafi privi di esse, sarebbe stato meglio scrivere limitarsi al riferimento puntuale (con link) senza troppi fronzoli. Anche questa, come altre messe in vetrina anni e anni fa, è forse da devetrinare..--Kirk39 Dimmi! 17:00, 24 mag 2014 (CEST)
--> Letto quanto sopra osservo che come minimo ci troviamo davanti a un giudizio vago, incerto (ci sono 2 “forse”) e poco rispettoso del lavoro altrui. Definire “fronzoli” notizie, ricerche, analisi, elencazioni di teorie sull’argomento mi pare poco carino. Non mi sono mai permesso di svilire in questa maniera l’opera altrui.
Faccio presente che il rinforzo delle note deriva da una precedente discussione molto complessa svoltasi nel 2009 che evidentemente chi scrive non conosce (vedi link infra).
Quindi ricapitolo brevemente: sono su wiki dal marzo del 2004 e credo di aver svolto sempre un lavoro attento e documentato. La voce in questione è stata creata da me (marzo 2004) e, successivamente, di continuo integrata, aggiornata e dotata di un apparato di note che attualmente ammontano a 67. Credo di averle scritte per intero salvo qualche particolare che ora può sfuggirmi. Il fatto di non essere ricorso al “riferimento puntuale” con link (Autore, Titolo, Pagina + eventuale collegamento) ha una serie di motivazioni. Sarebbe ovviamente stato molto più semplice schiaffarci il link e passare oltre. Ma ciò secondo me era troppo riduttivo. Per vari motivi. Spesso si tratta di fonti di difficilissimo reperimento e onestamente non si può chiedere al lettore di imbarcarsi in un’estenuante ricerca della fonte. E se mettere il link è solo un fatto burocratico che comprova la autorevolezza di quanto affermato (che è tutta da verificare ovviamente) penso che al lettore serva a molto poco. Su determinate questioni è necessaria l’integrazione che conduce a tirar fuori un “combinato disposto” che è lo stato dell’arte delle varie analisi critiche.
Non dimentichiamoci che la vita di Casanova fu lunga e il fatto di averla narrata minuziosamente in un’opera autobiografica ponderosa comporta il problema non indifferente della sintesi. Non si può fare una voce enciclopedica che ecceda determinati limiti e quindi si rende necessario fare una selezione degli episodi e passaggi che in due secoli circa di analisi si sono rivelati importanti. Anche fare una sintesi dei vari autori non è semplice. Nei decenni si sono susseguite generazioni di studiosi che hanno condotto ricerche approfondite, a prescindere dal loro pensiero sul giudizio morale da esprimere nei confronti dell’autore. Ne cito uno soltanto: Benedetto Croce.
Col tempo le ricerche si sono molto evolute ed è mutata la considerazione stessa dell’opera più nota. Per decenni si è messo in forse tutto: dall’esistenza storica stessa del Casanova fino alla rispondenza a verità dei fatti narrati. Poi, dopo l'acquisizione del manoscritto delle Memorie da parte della BNF, del rilievo mediatico e della mostra parigina, il giudizio sull'autore si è notevolissimamente evoluto. In meglio, fortunatamente.
Quindi una scheda biografica non è per niente facile da mettere in piedi in dimensioni contenute. Ho scelto di travasare tutto ciò che non poteva entrare nella voce, ma che era di fondamentale importanza, nelle note. Costruendo uno strumento di facile accesso che oltre a conferire serietà all'insieme perché appunto basato su autori accreditati e ricerche approfondite, serviva a capire come si era evoluta l’analisi di ogni singolo problema. Ovviamente non ho inventato nulla ma mi sono limitato a riprodurre il metodo che si utilizza normalmente nei lavori universitari in cui magari il testo in alcuni passaggi è scarno ma le note sono ponderose.
Ovviamente ho cercato di contenerne il numero e la lunghezza altrimenti sarebbe dovuto diventare un corpus di non semplice gestione. Ciò spiega perché alcuni paragrafi ne sono privi. Se ogni singola affermazione dovesse essere sostenuta da una nota esse sarebbero centinaia. Magari anche un po’ di credito all’autore della voce si può dare. Mi occupo di queste problematiche da decenni, ho sempre condiviso notizie e aggiornamenti con tutti i maggiori studiosi dell’argomento. Uno di questi, forse il maggiore, Furio Luccichenti ha gentilmente inviato un messaggio di apprezzamento, nella mia pagina di discussione, nell’estate del 2009. Successivamente ha ritenuto di pubblicare sull’Intermédiaire des Casanovistes (Ginevra) una nota a sua firma in cui spendeva parole lusinghiere sul lavoro. La rivista è sottoscritta da circa 200 esperti della materia, nonché istituzioni culturali (biblioteche, università) e contiene i migliori e più accreditati interventi sull'argomento.
Anche altri studiosi hanno ritenuto di farmi pervenire il loro apprezzamento, ad esempio Helmut Watzlawick di Ginevra. I due studiosi citati stanno attualmente seguendo l’apparato di note a corredo della nuova edizione delle Memorie casanoviane in via di edizione per Gallimard:
2013 - Histoire de ma vie, tome I. Édition publiée sous la direction de Gérard Lahouati et Marie-Françoise Luna avec la collaboration de Furio Luccichenti et Helmut Watzlawick. Collection Bibliothèque de la Pléiade (n° 132), Gallimard. ISBN 9782070117123
Forse il nome dell’editore dice qualcosa circa l’importanza dell’opera e immaginare che un editore francese di questo calibro affidi le note a due studiosi non francesi, di cui uno italiano e uno svizzero, dovrebbe far capire il peso specifico dei due nomi. Ovviamente sono a disposizione per comprovare ogni parola che vado scrivendo. Luccichenti vive a Roma, come me, e posso in qualsiasi momento chiedergli di intervenire per iscritto o in altro modo che vorrete suggerirmi.
Prevengo l’obiezione, peraltro frequente, ogni volta che qualcuno esterno al progetto si vuole in qualche modo “immischiare” nel mondo wikipediano. L’obiezione è sempre la stessa: le regole le stabiliamo noi e quindi nessuno può arrogarsi il diritto di sostenere che le note a una voce wikipediana possano essere considerate corrette, interessanti e molto utili per capire le problematiche. Io penso che simili interventi non possano che dare lustro al progetto. Infatti quante volte accade che uno dei massimi esperti del problema esprima un’opinione del genere? Non credo sia frequente anche per la scarsa considerazione in cui il progetto è tenuto negli ambienti della cultura ufficiale, soprattutto universitaria, italiana. Ma questa è una mia valutazione, se accadesse spesso ne sarei lietissimo.
E qui faccio alcune considerazioni sulla storia del progetto, che ovviamente si possono pure non condividere. Quando entrai, dieci anni fa, le voci erano 9.000, eravamo quattro gatti e confesso che mi vergognavo di raccontare ad alcuni miei amici che scrivevo qui. Lo evitavo soprattutto con i professori universitari che conoscevo, immaginando che mi sarei per lo meno esposto all’accusa di dilettantismo.
Ora le cose sono un po’ cambiate ma il problema della qualità è presente più che mai. Vogliamo far finta che non esista? Continuamente mi imbatto in voci molto discutibili, scritte da volenterosi contributori che sono ben lontani da standard qualitativi minimali. Ma mi guardo bene dall’offendere il loro lavoro, se posso cerco di fare qualche correzione ma col tempo le energie sono diminuite e non riesco più a contribuire come all’inizio. Anche perché ho il vizio di lavorare.
Inoltre mi trovo spesso di fronte a notevoli difficoltà tecniche perché il progetto si è complicato paurosamente e non è facile riuscire a seguire le innumerevoli regole che ci sono. Tendenti per lo più a rendere omogeneo il contenuto, a categorizzare ecc. Tutti nobili scopi ma nulla al mondo può sostituire i contenuti e la loro qualità. Questo è un fatto: potremo avere il migliore schema del mondo ma se ciò che c’è dentro è banale, scontato, raccogliticcio e scopiazzato, lo schema non serve. Fortunatamente ci sono anche voci di qualità straordinaria però come ho spesso sostenuto l’eccesso di burocratizzazione spaventa molti e il progetto non ci guadagna.
Quindi discutiamo pure sul tema, ragioniamo sulle note, teniamo presente che una voce di astronomia non è come una di letteratura e che la prima deve avere un’oggettività sua propria. La seconda deve essere documentata e fondata, ma spesso contiene giudizi e valutazioni. È inevitabile, secondo me: le due materie sono diversissime.
Per quanto riguarda la vetrina non sono mai stato un fautore di questa idea perché la qualità si vede a occhio, vetrina o non vetrina, e quindi secondo me è una categoria che si potrebbe eliminare. Ma sarei prudente, visto che la categoria attualmente c’è, nel “devetrinare” una voce solo perché datata. Al contrario, una voce che è stata oggetto di evoluzioni e aggiornamenti può portare a un grado di attendibilità molto elevato.
Qui il riferimento alla discussione precedente che portò alla conferma della permanenza in vetrina della voce:
https://it.wikipedia.org/wiki/Teknopedia:Vetrina/Segnalazioni/Giacomo_Casanova/2
Anche in quell’occasione avrei preferito avere degli interlocutori che avessero conoscenze della materia analoghe alle mie, sarebbe stato molto interessante, invece a parte qualche intervento di buon senso molto apprezzato, si disquisì parecchio sulle suddette “regole” loro interpretazione e loro applicazione. Comunque l’importante è essere dialettici e non dare giudizi recisi e poco motivati. Grazie per l’attenzione. Adriano (msg) 17:11, 3 giu 2014 (CEST)
- Fatico a leggerti tutto in questo momento (forse sarà l'ora), magari la prossima potresti essere meno prolisso, e comunque nessuno ti ha offeso, La precedente rimozione è del 2009, sono passati 5 anni, piuttosto che criticare qualcuno che fa presente che diversi paragrafi sono senza note, si fa prima ad aggiungerle se si conosce l'argomento, come ho fatto io dove potevo. I criteri per la vetrina sono cambiati, se una voce è datata la si aggiorna, non vedo il problema, aggiungere note dalla bibliografia è piuttosto veloce, non si tratta di riscrivere la voce.--Kirk39 Dimmi! 15:04, 16 lug 2014 (CEST) P.S. Solitamente, per una voce di 126 kB, e si che dovrebbero passare il centinaio le note, la verificabilità pe il lettore vale sia per l'astronomia che per la letteratura (e altri argomenti), non sono io che non ho la buona fede di non credere a ciò che è scritto, non metto in dubbio che sia esattamente così. Per le dimensioni, anche se si sforano di poco i 125 kB non è considerato un problema.
- Ho dato un'occhiata alla vecchia proposta di rimozione e tralascio che su qualche punto forse anch'io avrei usato toni più neutrali; rimaniamo alle note: su quelle presenti perchè tanto testo per scrivere poi Fonte: L'histoire de ma vie di Giacomo Casanova, a cura di Michele Mari, pag. 22, citato in bibliografia (è solo un esempio tra i tanti possibili) invece di usare semplicemente il {{cita}}? Possono essere dettagli, ma visto che si parla di vetrina e linee guida consigliano una certa formattazione, curare anche quei dettagli non sarebbe male.--Kirk39 Dimmi! 16:18, 16 lug 2014 (CEST)
Ho inserito una serie di fonti laddove ne era stata lamentata la mancanza. Poiché la stragrande maggioranza delle notizie deriva dall'opera autobiografica, citare le Memorie e i passi specifici mi pare assolutamente inutile in quanto si tratta di dati autoreferenziali forniti da Casanova stesso sulle vicende della propria vita (spostamenti, viaggi, ecc). I commenti che ho citato si rifanno anch'essi alle Memorie e in larghissima misura ne ripropongono i dati. In alcuni casi vi sono prove documentali delle circostanze narrate ma sono per forza di cose un numero limitato. Fino all'epoca a cui la narrazione arriva i commentatori ne hanno seguito la traccia. Per il periodo successivo ci si è basati sull'epistolario e su altre fonti epistolari o documentali. Infatti dal termine temporale delle Memorie, le vicende del Casanova si riducono enormemente di volume perché manca la "fonte" (?) primaria di esse.
Le continue citazioni di commentatori che vi sono nelle pagine sulle wiki in altre lingue sono da considerare alla stregua di quelle di commentatori italiani. Quanto ai riferimenti a passi specifici delle Memorie, anche in questo caso vale quanto detto sopra, cioè siamo in presenza di notizie fornite dall'autore. Il problema della sostanziale attendibilità del racconto è stato oggetto di una elaborazione immensa che non è possibile sintetizzare qui. Molti commentatori hanno dubitato della veridicità del racconto, altri invece l'hanno difesa.
Per quanto riguarda la sostanziale "immoralità" dell'opera che ne ha ritardato per secoli la pubblicazione non è possibile inserire una fonte, ne accenno a nota 54 ma non è possibile sintetizzare un lunghissimo dibattito che si è protratto dall'Ottocento ad oggi. Si può affermare, senza ombra di dubbio, che il giudizio morale sul Casanova libertino fu dai più avveduti, come Benedetto Croce, separato da quello sullo scrittore e memorialista. In seguito la critica ha proceduto sempre in questa direzione affermando sempre più vigorosamente il valore storico dell'opera ai fini dell'analisi del XVIII secolo. Ciò ha avuto il suo culmine nell'acquisto da parte della BNF dell'intero manoscritto per una somma molto rilevante. Se si vuole restare nei limiti di un progetto enciclopedico non si possono citare fonti allorché ci si riferisca a un processo lunghissimo di elaborazione.
Concludo osservando che alcune segnalazioni di mancanze di fonte mi sono sembrate infondate: cito ad esempio quella relativa al soggiorno in Spagna quando avevo pubblicato una foto nei pressi che riportava la targa apposta dall'Ayuntamiento de Madrid per ricordare il soggiorno del Casanova in quella strada. Per non parlare di una segnalazione relativa all'anno di pubblicazione (1787) della Histoire de ma fuite des prisons ... visto che il libro originale è online da un pezzo e bastava andarselo a guardare. La data peraltro era riportata nella voce di Wiki relativa all'opera. Sinceramente mi sembra che queste segnalazioni costituiscano soltanto una perdita di tempo. Soprattutto quando chi le appone non conosce la materia e non è in grado di valutarne la portata. Se vogliamo fontare ogni riga o ogni singola parola che si scrive, le voci diventeranno un universo di numeri di riferimento e ci saranno centinaia di note che nessuno leggerà mai, spesso con rinvio a opere letterarie di difficilissimo accesso o peggio di nessuna autorevolezza: non è detto che se una cosa è stata scritta in un libro o messa online da qualche parte sia da giudicare automaticamente una fonte attendibile. Mi sembra che tutto questo ci stia portando molto lontano dalle finalità del progetto. Con i bei risultati che abbiamo visto e che sono stati discussi qui. La discussione verteva sulla crisi della it.wiki e sulle sue cause. E tra le tante cause l'eccesso di burocrazia può essere ipotizzata come una delle più rilevanti. Quello che conta, a mio avviso, sono i contenuti e lo spessore dei contributi.
L'abuso degli avvisi, soprattutto quelli apposti in epigrafe delle voci, può portare a un indebolimento della credibilità dell'enciclopedia.
Potrei continuare a dismisura sull'argomento oggetto della voce, poiché me ne occupo da decenni, ma visto che sono stato accusato di prolissità mi fermo qui. Adriano (msg) 10:56, 7 ott 2014 (CEST)
- Come note andiamo molto meglio grazie, segnalo però questo come promemoria, in relazione al fatto che molto testo è in nota (e per le dimensioni della pagina contano eccome) ma sarebbe utile che StefanoRR spiegasse anche qui i punti che non vanno, anzi mi pare di capire che secondo lui la voce era in vetrina un tempo, mentre in realtà lo è ancora.--Kirk39 Dimmi! 13:29, 4 dic 2014 (CET)
- Quello che non va secondo me:
- troppo testo in nota (quasi mezza voce)
- assenza del template cita, che quasi tutte le voci in vetrina hanno; ad esempio per le citazioni di Histoire de ma vie
- suggerimento: secondo me come immagine di apertura sarebbe meglio il quadro di Narici (un tempo attribuito a Mengs o ad uno dei fratelli di Casanova, Giovanni Battista): la critica ritiene universalmente che il quadro raffiguri Casanova (anche l'annotazione Jean-Jacques Casanova lo indica, Casanova usava spesso traduzioni del suo nome in francese e spesso erroneamente era chiamato Giovanni Giacomo, quindi Jean-Jacques, anziché Giacomo Girolamo, suo vero nome, oltre alla somiglianza con il ritratto fatto dall'altro fratello, Francesco, questo di sicura attribuzione), il che lo fa ritenere un vero ritratto anziché un "presunto ritratto".
- alcuni passaggi troppo giornalistici e in forma poco enciclopedica.
--StefanoRR (msg) 14:05, 4 dic 2014 (CET)
Imprecisioni?
[modifica wikitesto]"fece del proprio nome il sinonimo di seduttore e libertino" : non sarebbe più corretto antonomasia?
Ho trovato anche alcuni wikilink ripetuti.
Bisognerebbe riguardarla meglio, non sono sicuro che la qualità della voce sia da vetrina. --5.170.9.1 (msg) 01:27, 7 mar 2017 (CET)
- Ci vuole qualcosa di più per mettere in dubbio la qualità di una voce --Bramfab Discorriamo 00:07, 9 mar 2017 (CET)
- concordo completamente, per migliorare una frase hai messo un tpl non giustificato e spammato una ventina di utenti, senza manco avere avuto uno straccio di consenso qui: la prossima volta prima discuti in talk e dopo metti l'avviso se c'è supporto alla proposta -- g · ℵ (msg) 00:41, 9 mar 2017 (CET)
- Veramente io mi sono attenuto a Teknopedia:Riconoscimenti di qualità/Segnalazioni/Istruzioni#Procedimento ordinario. (E, tra l'altro solo dopo mi sono accordo che in cima alla pagina della cronologia della voce ci sono 2 link a strumenti esterni che indicano i maggiori contributori (come numero di edit e come dimensione) alla voce, io mi sono scorso tutta la cronologia e vi assicuro che non l'ho fatto certo per divertirmi). La proposta non è ancora una vera proposta, guarda le istruzioni della procedura, devono passare "almeno tre settimane" durante le quali si può sistemare la voce.
- E gli avvisi si tolgono quando i problemi sono risolti, non è che si discute prima di risolverli e si mette l'avviso solo se non si riesce (questo in generale per tutti gli avvisi).
- Che ci voglia qualcosa di più per mettere in dubbio... io francamente ho il dubbio che la voce (perlomeno allo stato attuale, non so se fosse già così quando è entrata in Vetrina, non ho proprio voglia d'immergermi un'altra volta nella cronologia) controllata adeguatamente se sia di qualità: altrimenti come non accorgersi di un wikilnk ripetuto, non sezioni e sezioni dopo, ma solo poche righe (per di più mi pare di ricordare abbianato a un termine da dizionario tipo "materna"). --5.170.19.134 (msg) 15:53, 10 mar 2017 (CET)
- concordo completamente, per migliorare una frase hai messo un tpl non giustificato e spammato una ventina di utenti, senza manco avere avuto uno straccio di consenso qui: la prossima volta prima discuti in talk e dopo metti l'avviso se c'è supporto alla proposta -- g · ℵ (msg) 00:41, 9 mar 2017 (CET)
Alchimista
[modifica wikitesto]Leggo che Casanova sarebbe un alchimista... alchimista?! Certo è che nella sua opera principale emerge un interesse per l'alchimia (ricordo i suoi imbrogli per far credere alla malcapitata di turno d'essere in possesso di poteri particolari), ma da qui a ritenere che egli sia stato un alchimista ce ne vuole. In ogni caso nella voce tale asserzione non è supportata da alcuna fonte, e sarebbe da cancellare subito questa attribuzione... Anche dando uno sguardo veloce sul web non si trovano che opinioni del tutto prive di solide basi. Concludo rimarcando il fatto che delle numerosissime avventure di Casanova non si hanno, se non per alcuni fatti, fonti certe, e l'unica fonte in realtà è la sua stessa Histoire...
--DonatoD (msg) 21:12, 6 apr 2017 (CEST)
Collegamenti esterni modificati
[modifica wikitesto]Gentili utenti,
ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Giacomo Casanova. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:
- Aggiunta del link all'archivio https://web.archive.org/web/20101010011805/http://www.hot.ee/memoirs/casanova/index.htm per http://www.hot.ee/memoirs/casanova/index.htm
Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 01:49, 2 giu 2019 (CEST)
Ho dubbi su alcune date
[modifica wikitesto]Casanova, nato nel 1725, si iscrisse all'università nel 1737? Cioé a 12 anni? Quindi laureò e poi viaggiò a Corfù e Costantinopoli per tornare a Venezia nel 1742 cioé a 17 anni? Mi sembra che il tutto sia incredibile. Sandro
- "Passai ancora un anno a Padova a studiare diritto. in cui mi sono laureato a sedici anni, con una tesi di diritto civile De testamentis e una di diritto canonico Utrum hebrei possint construere novas Synagogas." (Giacomo Casanova, Storia della mia vita, traduzione Pietro Bartalini Bigi e Maurizio Grasso. Roma, Newton Compton, 1999, Volume Primo, Capitolo Terzo, p. 66. Ontoraul (msg) 10:51, 24 feb 2020 (CET)
--> Consiglio di leggere attentamente la nota attualmente al n.9 (riporto il testo perché il numero può cambiare), in cui ci sono tutti i riferimenti puntuali alla questione:
"Casanova descrive nelle Memorie gli anni passati all'università di Padova sostenendo di essersi laureato. Analoga affermazione risulta anche dalla dedica dell'opera, del 1797, a Leonard Snetlage il cui frontespizio reca scritto A Leonard Snetlage, Docteur en droit de l'Université de Gottingue, Jacques Casanova, docteur en droit de l'Universitè de Padoue. Inoltre da documenti risulta che il Casanova abbia lavorato nello studio dell'avvocato Marco Da Lezze, dal che si era presunto che, compiuti gli studi e conseguita la laurea, fosse andato a compiere il praticantato presso il Da Lezze. Per primo Pompeo Momenti ebbe a dubitare che il Casanova si fosse mai laureato (Fonte: P.Molmenti, Carteggi casanoviani, vol. I pag. XVII, nota 1). Se non che i successivi studi del Brunelli, il quale aveva reperito documenti che dimostravano in modo certo l'avvenuta immatricolazione al primo anno e le successive iscrizioni (Immatricolazione 29 novembre 1737 col numero 122, iscrizione al secondo anno 26 novembre 1738, fede di terzeria del 20 gennaio, 22 marzo e I maggio 1739. Fonte: Bruno Brunelli, Casanova studente, in “Il Marzocco” 15 aprile 1923, pag 1-2), avevano convinto tutti gli autori dell'effettivo conseguimento del titolo accademico. In tal senso, tra i tanti, anche James Rives Childs (Casanova, cit. in bibl. Pag. 32). Nel 1970 Enzo Grossato pose in dubbio il conseguimento del titolo rifacendosi ai registri di laurea che non menzionano il nome del veneziano (Fonte E.Grossato, Un bizzarro allievo dello Studio Padovano. Giacomo Casanova, in Padova e la sua provincia, 16, 1970, n°2. pag 3-6). Dello stesso avviso Piero Del Negro il quale rileva che oltre ai registri consultati dal Grossato anche un ulteriore codice, il “Registro dottorati 1737 usque ad 1747”, non riporta il nome del Casanova (Fonte: P.Del Negro, Giacomo Casanova e l'università di Padova, estratto da Quaderni per la storia dell'università di Padova n°25, 1992). Aggiunge a sostegno ulteriori considerazioni quali il fatto che il Casanova non abbia parlato del titolo se non in epoca tarda, quando ormai ricostruire la circostanza sarebbe stato difficile per chiunque. Inoltre pone anche l'affermazione del Casanova in rapporto con la stampa, avvenuta nel 1787, delle memorie di Carlo Goldoni il quale aveva con certezza conseguito il titolo nel 1731 e si era successivamente iscritto al collegio degli avvocati di Venezia. Casanova, che stava redigendo le Memorie, non voleva sentirsi da meno del Goldoni al quale lo legavano trascorsi di vita, d'ambiente e varie analogie: era anche lui un veneziano emigrato all'estero e l'opera autobiografica di entrambi fu scritta in francese."
Va considerato che la durata media della vita all'epoca era molto inferiore all'attuale, per cui gli eventi della vita stessa erano tutti notevolmente anticipati, a tal punto da sembrare irreali ai giorni nostri. Però sarebbe opportuno, invece di basarsi sulle proprie sensazioni, consultare i documenti e le fonti.
Le note della voce sono state giudicate talvolta eccessive e in altri casi non sufficienti, in quanto alcuni paragrafi ne sarebbero privi. Nei 16 anni trascorsi a costruire ed arricchire la voce, penso di aver spesso ascoltato opinioni a dir poco contrastanti se non contraddittorie. Fortunatamente la voce è stata oggetto di molti riconoscimenti da parte dei maggiori specialisti della materia e anche i numeri degli accessi sono molto lusinghieri se confrontati con l'analoga voce nelle altre lingue europee, rapportandoli al numero dei possibili lettori nelle varie lingue. Adriano (msg) 12:55, 2 mar 2020 (CET)
- Potresti aggiungere le note dove servono? [@ Adriano] --TheWorm12 (msg) 00:01, 10 mar 2020 (CET)
- É un lavoro velocissimo da fare e non per questo vorrei aprire una proposta di rimozione dalla vetrina (degradandola a voci di qualità). La voce è perfetta in tutto, scrittura, immagini, biografia, ricchezza di contenuti, enciclopedicità, utilizzo dei wikilink, ma essendo in vetrina non può presentare paragrafi senza note. --TheWorm12 (msg)
- Potresti aggiungere le note dove servono? [@ Adriano] --TheWorm12 (msg) 00:01, 10 mar 2020 (CET)
Nome completo
[modifica wikitesto]Il suo nome completo e corretto è Giovanni Giacomo Casanova (come riporta la Treccani https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-giacomo-casanova/), Gian Giacomo Casanova (come riporta Sapere.it https://www.sapere.it/enciclopedia/Casan%C3%B2va,+Gi%C3%A0n+Gi%C3%A0como.html) oppure Giacomo Girolamo Casanova come riportiamo noi? --2A02:B021:8F06:C483:E3B1:6E1A:9AAF:CD8F (msg) 18:49, 10 apr 2024 (CEST)