Capitolo rimosso
[modifica wikitesto]Nel ristrutturare completamente lavoce ho trasferito nella pagina discussione la parte riguardante la morte della figlia costanza in quanto esiste già l'apposita voce relativa alla figlia, e la parte della lettera scritta ad un collega candidatosi alle elezioni.
- La figlia primogenita Costanza Bruno, nella sua fede cristiana, tuttavia volle continuare nella propria opera di crocerossina volontaria presso l'Ospedale di Nicosia. Ciò nonostante le preghiere del padre e della madre di tornare alla casa familiare, sostenendo la giovane che quello era il suo dovere nei confronti dei feriti, comunque fosse andata.
- Come previsto, le forze alleate conquistarono Pantelleria a giugno del 1943 nonostante una guarnigione italiana di quasi 12.000 uomini e numerose postazioni antiaeree ed antinave, mentre a luglio iniziava lo sbarco in Sicilia con continui bombardamenti ed attacchi aerei.
- La giovane ventottenne Costanza Bruno, stante il continuo afflusso di feriti al piccolo Ospedale di Nicosia, persistette nella volontà di rimanere, con pochissime altre volontarie e con l'unico medico presente, nonostante le pressioni dei genitori.
- Purtroppo a seguito di un ennesimo attacco aereo, l'ospedale venne colpito e la giovane fu ferita gravemente da alcune schegge al fianco, perdendo tre dita della mano. Nonostante che i genitori, accorsi tempestivamente, si misero alla disperata ricerca di un chirurgo che la potesse operare, percorrendo le strade della Sicilia sotto i continui bombardamenti, la figlia prediletta spirava tra le loro braccia in una grotta ove si erano rifugiati per scampare alle esplosioni.
- La salma di Costanza Bruno riposa ora nel Pantheon di Siracusa dedicato ai caduti, all'interno di una grande Croce rossa.
- Tornato il Gen. Francesco Bruno alla vita civile ispirò tutta la propria vita all'etica ed alla morale cristiana. La sua filosofia di vita può trarsi dalla risposta che inviò ad un suo collega generale che si presentava alle elezioni l'11 aprile del 1963:
- "Egregio Generale, oggi, anniversario della Resurrezione di Cristo, mi perviene la sua lettera di propaganda elettorale. Essa mi ha indotto a meditare e quindi a rispondere. Nel mio passato ho commesso i suoi stessi errori e le sue stesse malefatte. Ho intrapreso la carriera militare alla sua stessa età nel 1905 come allievo della Scuola militare di Modena...Nel 1940, prima della Dichiarazione di guerra, ebbi la nomina a Generale. Il 1º gennaio del 1943, prima cioè della nostra sconfitta, fui collocato nella riserva, perché avevo sempre manifestato apertamente la mia disapprovazione ad una guerra inutile e non preparata....Durante il mio servizio ho ottenuto le stesse sue decorazioni ed onorificenze...Sono ora anche io credente, profondamente cristiano, secondo lo spirito e la lettera del Vangelo. Pertanto, a differenza di Lei, ho sconfessato tutto il mio passato militare, perché non confacente con tali insegnamenti e chiedo perdono a Dio per aver intrapreso e seguito una carriera che ha come presupposto "uccidere"....Cordialmente Generale Francesco Bruno in congedo assoluto".
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