Questa voce è stata creata durante Women in Philosophy online editathon organizzato dal Progetto:WikiDonne fino al 31 gennaio 2017 |
Fonti
[modifica wikitesto]Ci sto mettendo pesantemente mano per approfondire e fontare, se non vi piace cancellate o modificate tutto senza problemi. --Xinstalker (msg) 09:29, 29 dic 2016 (CET)
Mi ci vuole un bel po' di tempo. Le ragioni sono semplici c'è molta approssimazione in alcune fonti, anche accademiche, ad esempio la famosa frase della Astell If all Men are born free, how is it that all Women are born Slaves? non si trova nell'edizione del 1700 delle sue Reflections, ma nell'edizione del 1706. Ora tutti se ne fregano di questi "dettagli" (che dettagli non sono!) e danno tutto allegramente per scontato e io sono costretto a passare due ore per questa sola verifica visto che non ne venivo a capo. Maledetti pasticcioni pigri studiosi del copia incolla... :) Ma ne verremo a capo, tuttavia il brio polemico di alcune fonti li porta a semplificare... e questo non rende facile il nostro lavoro compilativo che richiede invece la massima accuratezza. --Xinstalker (msg) 09:05, 30 dic 2016 (CET)
- Ok. D'altra parte chi meglio di te può avere questa accuratezza? ;-) --Camelia (msg) 09:56, 30 dic 2016 (CET)
«Les mères, les filles, les sœurs, représentantes de la nation, demandent d’être constituées en assemblée nationale. Considérant que l’ignorance, l’oubli ou le mépris des droits de la femme, sont les seules causes des malheurs publics et de la corruption des gouvernements, ont résolu d’exposer dans une déclaration solennelle, les droits naturels, inaliénables et sacrés de la femme, afin que cette déclaration, constamment présente à tous les membres du corps social, leur rappelle sans cesse leurs droits et leurs devoirs, afin que les actes du pouvoir des femmes, et ceux du pouvoir des hommes pouvant être à chaque instant comparés avec le but de toute institution politique, en soient plus respectés, afin que les réclamations des citoyennes, fondées désormais sur des principes simples et incontestables, tournent toujours au maintien de la constitution, des bonnes mœurs, et au bonheur de tous. En conséquence, le sexe supérieur en beauté comme en courage, dans les souffrances maternelles, reconnaît et déclare, en présence et sous les auspices de l’Être suprême, les Droits suivans de la Femme et de la Citoyenne.»
Ho tolto il riferimento alla ghigliottina della de Gourges per aver sostenuto le sue idee, sì ma la cosa è ben più complicata... fu arrestata su denuncia di altre donne rivoluzionarie... --Xinstalker (msg) 14:20, 12 gen 2017 (CET)
Chiedo scusa ci metterò un po' di più a concluderla... in questo momento sto in un mezzo trasloco, anzi intero... --Xinstalker (msg) 14:22, 12 gen 2017 (CET)
Sto andando avanti, risulterà una voce molto lunga che poi il progetto WikiDonne aggiusterà come meglio crede, tagliandola, io comunque poi la trasferisco in integrale su wikibooks. Contiene molti passi importanti dei testi virgolettati, contenenti anche il testo in originale, questo secondo me perché nella storia del pensiero non si può prescindere dall'esemplificazione diretta dei passaggi chiave. Su suggerimento di Laura Boella, contenuto a p. 4026 del volume 4 dell'Enciclopedia filosofica della Bompiani, sto seguendo l'impostazione di Restaino-Cravero in Filosofie femministe così conserviamo un criterio largamente condiviso in ambito accademico. --Xinstalker (msg) 08:32, 17 gen 2017 (CET)
Appunti
[modifica wikitesto]Passi che inserirò ben contestualizzati con letteratura seconda. --Xinstalker (msg) 10:12, 20 gen 2017 (CET)
«We are asking why did such an education make the person so educated consciously and unconsciously in favour of war? Because consciously, it is obvious, she was forced to use whatever influence she possessed to bolster up the system which provided her with maids; with carriages; with fine clothes; with fine parties — it was by these means that she achieved marriage. Consciously she must use whatever charm or beauty she possessed to flatter and cajole the busy men, the soldiers, the lawyers, the ambassadors, the cabinet ministers who wanted recreation after their day’s work. Consciously she must accept their views, and fall in with their decrees because it was only so that she could wheedle them into giving her the means to marry or marriage itself. In short, all her conscious effort must be in favour of what Lady Lovelace called ‘our splendid Empire’ . . . ‘the price of which,’ she added, ‘is mainly paid by women.’ And who can doubt her, or that the price was heavy? But her unconscious influence was even more strongly perhaps in favour of war. How else can we explain that amazing outburst in August 1914, when the daughters of educated men who had been educated thus rushed into hospitals, some still attended by their maids, drove lorries, worked in fields and munition factories, and used all their immense stores of charm, of sympathy, to persuade young men that to fight was heroic, and that the wounded in battle deserved all her care and all her praise? The reason lies in that same education. So profound was her unconscious loathing for the education of the private house with its cruelty, its poverty, its hypocrisy, its immorality, its inanity that she would undertake any task however menial, exercise any fascination however fatal that enabled her to escape. Thus consciously she desired ‘our splendid Empire’; unconsciously she desired our splendid war.»
«Ci chiediamo soltanto perché quell'educazione facesse sì che chi la riceveva fosse consciamente e inconsciamente in favore della guerra. Consciamente, perché, è ovvio, era obbligata a usare tutta la sua influenza per tenere in piedi il sistema che le forniva servitù, carrozze, bei vestiti, ricevimenti: che erano i mezzi per arrivare al matrimonio. Consciamente, doveva usare tutta la sua bellezza e le sue attrattive per adulare e blandire l'uomo d'affari, l'uomo d'armi, l'uomo di legge, l'ambasciatore, il ministro che volevano ricrearsi dopo le fatiche della giornata. Consciamente doveva accettare i loro punti di vista e assecondare i loro dettami perché solo così poteva indurli a concederle i mezzi per sposarsi o a sposarla. Insomma, ogni suo sforzo cosciente non poteva che essere in favore di quello che Lady Lovelace ebbe a definire "il nostro glorioso Impero" ..."il cui prezzo", aggiunge, "viene pagato principalmente dalle donne". E chi può smentirla, o dubitare che fosse un prezzo molto alto? Ma ancora più decisamente in favore della guerra era forse la sua influenza inconscia. Come possiamo spiegare altrimenti l'assurda agitazione dell'agosto del 1914, quando si videro le figlie degli uomini colti che avevano ricevuto questo tipo di educazione precipitarsi negli ospedali, alcune accompagnate dalla cameriera, guidare autocarri, lavorare nei campi e nelle fabbriche di munizioni, e usare le loro inesauribili riserve di fascino e di simpatia per convincere i giovani che combattere era eroico, e che i feriti sul campo di battaglia erano degni di tutte le loro cure e di tutto il loro encomio? La spiegazione va cercata, ancora una volta, in quel tipo di educazione. Così profondo era il disgusto della figlia dell'uomo colto per la casa paterna, con la sua crudeltà, la sua grettezza, la sua ipocrisia, la sua immoralità, la sua vacuità, che era disposta a intraprendere qualunque lavoro, per servile che fosse, a esercitare qualunque fascino, per fatale che fosse, pur di sfuggirvi. Perciò consciamente voleva "il nostro glorioso Impero"; perciò inconsciamente voleva la nostra gloriosa guerra.»
«Pourquoi les femmes ne contestent-elles pas la souveraineté mâle ? Aucun sujet ne se pose d’emblée et spontanément comme l’inessentiel ; ce n’est pas l’Autre qui se définissant comme Autre définit l’Un : il est posé comme Autre par l’Un se posant comme Un. Mais pour que le retournement de l’Autre à l’Un ne s’opère pas, il faut qu’il se soumette à ce point de vue étranger. D’où vient en la femme cette soumission ?»
«Perché le donne non contestano la sovranità maschile? Non v’è soggetto che si proponga immediatamente e spontaneamente come inessenziale: non è l’Altro che definendosi tale definisce l’Uno: è posto come l’Altro dall’Uno che si afferma Uno. Ma perché l’Altro a sua volta non si rifaccia Uno, occorre ch'esso si pieghi a codesto punto di vista estraneo. Donde viene alla donna una passività così grande?»
«Elles n’ont pas de passé, d’histoire, de religion qui leur soit propre ; et elles n’ont pas comme les prolétaires une solidarité de travail et d’intérêts ; il n’y a pas même entre elles cette promiscuité spatiale qui fait des Noirs d’Amérique, des Juifs des ghettos, des ouvriers de Saint-Denis ou des usines Renault une communauté. Elles vivent dispersées parmi les hommes, rattachées par l’habitat, le travail, les intérêts économiques, la condition sociale à certains hommes – père ou mari – plus étroitement qu’aux autres femmes. Bourgeoises, elles sont solidaires des bourgeois et non des femmes prolétaires ; blanches, des hommes blancs et non des femmes noires. Le prolétariat pourrait se proposer de massacrer la classe dirigeante ; un Juif, un Noir fanatiques pourraient rêver d’accaparer le secret de la bombe atomique et de faire une humanité tout entière juive, tout entière noire : même en songe la femme ne peut exterminer les mâles. Le lien qui l’unit à ses oppresseurs n’est comparable à aucun autre. La division des sexes est en effet un donné biologique, non un moment de l’histoire humaine. C’est au sein d’un mitsein originel que leur opposition s’est dessinée et elle ne l’a pas brisée. Le couple est une unité fondamentale dont les deux moitiés sont rivées l’une à l’autre : aucun clivage de la société par sexes n’est possible. C’est là ce qui caractérise fondamentalement la femme : elle est l’Autre au cœur d’une totalité dont les deux termes sont nécessaires l’un à l’autre.»
«Le donne non hanno un passato, una storia, una religione, non hanno come i proletari una solidarietà di lavoro e di interessi, tra loro non c’è neanche quella promiscuità nello spazio che fa dei negri d’America, degli ebrei dei ghetti, degli operai di Saint-Denis o delle officine Renault una comunità. Le donne vivono disperse in mezzo agli uomini, legate ad alcuni uomini – padre o marito – più strettamente che alle altre donne; e ciò per i vincoli creati dalla casa, dal lavoro, dagli interessi economici, dalla condizione sociale. Le borghesi sono solidali coi borghesi e non colle donne proletarie; le bianche con gli uomini bianchi e non colle donne negre. Il proletariato può prefiggersi il massacro della classe dirigente; un ebreo, un negro fanatici potrebbero sognare di trafugare il segreto della bomba atomica e di fare un'umanità tutta ebrea o tutta negra: neanche in sogno la donna può sterminare i maschi. Il legame che la unisce ai suoi oppressori non si può paragonare ad alcun altro. La divisione dei sessi è un dato biologico, non un momento della storia umana. La loro opposizione si è delineata entro un mitsein [stare insieme] originale e non è stata infranta. La coppia è un’unità fondamentale le cui metà sono connesse indissolubilmente l’una all’altra. Nessuna frattura della società in sessi è possibile. Ecco ciò che essenzialmente definisce la donna: essa è l’Altro nel seno di una totalità, i cui due termini sono indispensabili l’uno all’altro.»
--Xinstalker (msg) 10:11, 20 gen 2017 (CET)
Lascio qui per chi continuerà la voce io ho da fare:--Xinstalker (msg) 23:10, 24 gen 2017 (CET)
«Women are every where in this deplorable state; for, in order to preserve their innocence, as ignorance is courteously termed, truth is hidden from them, and they are made to assume an artifi cial character before their faculties have acquired any strength. Taught from their infancy that beauty is woman’s sceptre, the mind shapes itself to the body, and, roaming round its gilt cage, only seeks to adorn its prison. Men have various employments and pursuits which engage their attention, and give a character to the opening mind; but women, confi ned to one, and having their thoughts constantly directed to the most insignifi cant part of themselves, seldom extend their views beyond the triumph of the hour. But were their understanding once emancipated from the slavery to which the pride and sensuality of man and their short-sighted desire, like that of dominion in tyrants, of present sway, has subjected them, we should probably read of their weaknesses with surprise.»
«Les mères, les filles, les sœurs, représentantes de la nation, demandent d’être constituées en assemblée nationale. Considérant que l’ignorance, l’oubli ou le mépris des droits de la femme, sont les seules causes des malheurs publics et de la corruption des gouvernements, ont résolu d’exposer dans une déclaration solennelle, les droits naturels, inaliénables et sacrés de la femme, afin que cette déclaration, constamment présente à tous les membres du corps social, leur rappelle sans cesse leurs droits et leurs devoirs, afin que les actes du pouvoir des femmes, et ceux du pouvoir des hommes pouvant être à chaque instant comparés avec le but de toute institution politique, en soient plus respectés, afin que les réclamations des citoyennes, fondées désormais sur des principes simples et incontestables, tournent toujours au maintien de la constitution, des bonnes mœurs, et au bonheur de tous. En conséquence, le sexe supérieur en beauté comme en courage, dans les souffrances maternelles, reconnaît et déclare, en présence et sous les auspices de l’Être suprême, les Droits suivans de la Femme et de la Citoyenne.»
«Le madri, le figlie, le sorelle, rappresentanti della nazione, chiedono di potersi costituire in Assemblea nazionale. Considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti della donna sono le cause delle disgrazie pubbliche e della corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una Dichiarazione solenne, i diritti naturali, inalienabili e sacri della donna, affinché questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi loro senza sosta i loro diritti e i loro doveri, affinché gli atti del potere delle donne e quelli del potere degli uomini, potendo essere paragonati ad ogni istante con gli scopi di ogni istituzione politica, siano più rispettati, affinché le proteste dei cittadini, fondate ormai su principi semplici e incontestabili, si rivolgano sempre al mantenimento della Costituzione, dei buoni costumi, e alla felicità di tutti. In conseguenza, il sesso superiore sia in bellezza che in coraggio, nelle sofferenze della maternità, riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'essere supremo, i seguenti Diritti della Donna e della Cittadina.»
«The real question is, whether it is right and expedient that one half of the human race should pass through life in a state of forced subordination to the other half. If the best state of human society is that of being divided into two parts, one consisting of persons with a will and a substantive existence, the other of humble companions to these persons, attached each of them to one for the purpose of bringing up his children, and making his home pleasant to him,---if this is the place assigned to women, it is but kindness to educate them for this; to make them believe that the greatest good fortune which can befall them is to be chosen by some man for this purpose; and that every other career which the world deems happy or honorable is closed to them by the law, not of social institutions, but of nature and destiny. When, however, we ask why the existence of one half of the species should be merely ancillary to that of the other; why each woman should be a mere appendage to a man, allowed to have no interests of her own, that there may be nothing to compete in her mind with his interests and his pleasure, the only reason which can be given is, that men like it. It is agreeable to them that men should live for their own sake, women for the sake of men; and the qualities and conduct in subjects which are agreeable to rulers, they succeed for a long time in making the subjects themselves consider as their appropriate virtues.»
Rimuovo brani in copyviol, ricordando che anche le traduzioni sono coperte da copyright. Quanto lasciato è PD o eventualmente corta citazione -- g · ℵ (msg) 00:57, 25 gen 2017 (CET)
Nota "cfr.11"
[modifica wikitesto]Andrebbe chiarito a cosa fa riferimento la nota "cfr.11" - se si intende l'undicesima nota ("Grayling, A. C.: Towards the Light: The Story of the Struggles for Liberty and Rights that Made the Modern West, Londra, Bloomsbury 2007, p. 187.") questo andrebbe riportato quanto meno con il nome dell'autore, altrimenti inserendo o spostando note finirebbe per riferirsi a una nota diversa (se già non lo fa).--Moroboshi scrivimi 09:17, 25 gen 2017 (CET)
- Credo che la nota si riferisca alla pag. 11 del libro di Adriana Cavarero e Franco Restaino, Filosofie femministe, Milano, Bruno Mondadori, 2002, e quindi dovrebbe essere: "Restaino. p. 11", ma prima di correggere preferirei che si esprimesse Xinstalker.--Ontoraul (msg) 10:09, 25 gen 2017 (CET)
- Sì è come sostiene il sempre ottimo [@ Ontoraul], ho sistemato. Un caro saluto, --Xinstalker (msg) 11:21, 2 feb 2017 (CET)
Per la teoria Queer prima della Butler viene Teresa_de_Lauretis. Che pure è importante insieme a Donna Haraway, Rosi Braidotti, Beatriz Preciado. Importante poi evidenziare connessioni con le "filosofe" e letteratura su "intersezionalità" che richiama ad autrici importanti come Adrienne Rich , Gayatri Chakravorty Spivak, Bell Hooks (in wiki :en), Eve Kosofsky Sedgwick (sempre in inglese)(....)--Rhockher 10:20, 18 mar 2017 (CET)
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