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- In Ferdinando Russo on 2012-01-14 20:09:44, 404 Not Found
--ArcheoBot (msg) 21:09, 14 gen 2012 (CET)
VELARDINIELLO IN FERDINANDO RUSSO
[modifica wikitesto]Testo in grassetto--87.1.146.46 (msg) 08:24, 24 set 2014 (CEST)parlar di velardiniello è quanto dir dell'opera forse + recondita ma genuina a pARER DI MOLTI SEMIOLOGI vELARDINIELLANI SUL NS.CANTAUTORE E CANTASTORIE DEL SEC.xvi COME POSTEGGIATORE AMBULANTE CAMPANO DEL '500,DATO CHE SI SA DA FONTI ULTIME ICONOGRAFICHE BIBLIOTECOGRAFICHE ONLINE VIA WEB CHE vELARDINIELLO è STATO COLUI CHE HA UNIVERSALIZZATO DA AUTODIDATTA LA LINGUA CULTURA STORIA E CANZONE NAPOLETANA SUL CONTINENTE.Certo se si vuol parlar di Verardeniello o come alrri usaron dirlo Bellardeniello o come si sa che i napoletanio storpiano tutto come Velardiniello,ebbene,bisogna ritornare agli albori di tale idioma che diventa da dialetto vernacolare a lingua mondiale,che oggi statisticamente ha suxato ogni altro linguaggio sia di ieri che di oggi:il naèpoletano,che secondo alcuni può ritenersi Velardiniellano.Certo che Ferdinando Russo da grande ed acuto amico di don Salvatore di Giacomo,noto bibliotecvario napoletano,induce il critico bibliofilo a studiare le note xcritico-esegetiche su Velardiniello e la sua influenza filologico-interpretativa sulla poesia dialettale napoletana del Seicento.Entrambi anzi sulla scorta degli antichi critici,ci offrono una premessa riflessiva come ancor una prefazione al valore parolistico napoletano,per poi introdurre il partenopeo parlato e scritto:Ma la sinossi evoluzionistica della poesia dialettale si evolve dalle origini nella sua processualità storica,sino al secolo del Velardiniello.Quindi è opportuna una collatio sulle origini dialettali,la cionseguenziale contaminatio sul napoletano del Dugento,sull'apporto del Trecento a Napoli,sino ad arrivar a Napoli nel '400,per poi tradurre la Napoli nel Cinquecento,mtra correnti,autori,musiche,canzoni sin dal canto de le lavannare rò Vommero.Cosi loro come il grande studioso Velardiniellano Ferdinando D.Maurino del Dickinson college in USA ci raffiora sugli aspetti positivi e negativi che han influito sulla vita-opere-pensiero e secolo del ns.autore Velardiniello.Si rievoca cosi sia il suo tempo che il dialetto come cavajola e la farza cacvota o cavota,i vari influssi vernacolari analizzati da Gerard Rohlfs,il'600 letterario,e finalmente il misconosciuto Velardiniello,che guarda caso tutti gli eminenti che avevan potere di "manovrare"le sacre "carte"in archivi e biblioteche,ne danno varie ricamazioni sul suo vissuto ambiguo-misconosciuto-misterioso,proprio per dar maggior risalto non tanto al vate quanto alla loro "meticolosa"analisi delle"fonti<<<<<2.Ma tutti devon conoscere dicon i testamenti e messaggi di Russo.Di Giacomo,sulla Storia de'100 ann'arreto,coi vari commenti disponibili nelle varie trasposizione dei versi a volere di ognuno(datio che tutti vogliono a loro piacere l'opera nella sua struttura)fino all'unica ed inedita trascrizione e commento delle opere del Velardiniello,per la 1°volta riunendo i testi delle versioni avute e date alle stampe,con ricche note biobibliocatalografiche.Ecco quindi la storia de'100 anne e la festa famosa allora di s.Giovanni a mare con opportuno repertorio bibliotecario.Fa capolino e non da meno l'altra sua opera trilogica:La farcza de'li massari e lamento, con commenti e trascruizioni riunite,complete ed uniche,darto che gli studiosi su Lui si divertivan a mutar la sgtrutturas sempre a piacere loro com'è semx di moda in chi vuol dare un'impronta sui generis,avvalendosi di altrettante piccoli analisi delle fonti storico.letterarie:Nasce cosila Farcza de'li massari e la critica, che oggi grazie alla ricerca via web,si ha un adeguato ragguaglio bibliologico e delle riviste cui poco si sa del loro contenuto interessante e nn catalogato,se non del sol titolo del magazine.Ecco che la trilogia si completa con le Opere definite dalla critica minori(ma nn lo sono)le Octave con opportuni rifwerimenti bibliofili.Russo e di giacomio come direttore della Lucchesi Palli napoletana nella biblioteca Vittorio Emanuele III a palazzo reale dopo lo"sfratto"Crociano dal Museo,fANNO capire che è urgente far un collage sulla critica che grazie ai moderni mezzi tecnologici bibliotecari online,si divide in quella di ieri e di oggi x approdar a un domani sul la scuola Velardiniellana,dato che involontariamente ha fatto "rumore"la sua rappresentanza sia alle Istituzioni,che asul sociale,per un recupero del sommerso alla ricerca della vera identità culturale,x diorla col mio defunto maestro Antonio Altamura a confronto conla tesi di Enrico malato sull'Autore,dalla scorta frammentaria Crociana(immancabilmente e non me ne voglia).Cosi nasce con Velardiniello,grazie a tutti gli srtudiosi che sembran gareggiare ortamai dalla riscoperta Collezione éPorcelliana in 29 tomi 7ooeschi,sulle funzioni critiche nell'antichità (con forti rifklerimenti bibliiografici)sin ai metodi critici di ieri(sul tempo Velardiniellano)per arrivar poi al criticismo oggi(con fonti inesauribili e di collegamen ti a vari links wen online),per segnar cosi solo grazie al Velardiniello le prospettive della critica futura(e ciò è stato compito arduo della mia tesi di laurea coi docenti Gioacchino paparelli-Edoardo Sanguineti-Carlo salinari-Antonio Altamura-michele Rak e altri ancora9dove tale mio srtudio inedito a livello internazionale iniziato nel settembre'70 ternimando il 18-9-'73 non per mia modestia è stata fonte di diversi testi e lezioni x docenti di storia dell'jumanesimo meridionale,proprio grazie al mio vate idolatrato Velardiniello che oggi acquista una sua luce e presenzxa d'identià linguistica napoletana mondiale. GiornAldoProfZolfino semx in aiendal time h-10-18