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Monitoraggio effettuato nel marzo 2020 |
Innanzitutto, con l'aiuto di ary29 (grazie!), ho spostato la voce Carpe diem, quam minimum credula postero a Carpe diem, perché questa è la forma più conosciuta e diffusa.
Ho corretto la voce, in quanto, IMHO, conteneva alcune imprecisioni. A parte i refusi ortografici, è proprio la filosofia del carpe diem, mi pare, a essere fraintesa. Il carpe diem non è una filosofia dell'inazione. Anzi. L'affermazione "Il voler sperare nel domani, può essere giustificato se il desiderio è collegato e finalizzato ad una situazione concreta ma, se è solo la speranzza , la motivazione che ci muove, vuota di qualsiasi contenuto realistico, meglio rinunciare, senza correre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano" (sic) mi sembra per lo meno erronea. Orazio ci invita al contrario a rischiare, a osare, a vivere il presente, perché la vita è effimera e il presente stesso, mentre lo viviamo, in fondo è già passato. Certo l'azione dell'uomo non deve essere irrazionale, ma sempre guidata dall'altro famoso principio oraziano, la mediocritas (la moderazione, il giusto mezzo...: Est modus in rebus...). Quel che conta è che la speranza (o il timore, che nulla è se non una "speranza negativa") per il futuro NON DEVE intervenire nelle nostre scelte.
Quella di Orazio insomma, dicevo, non è filosofia dell'inazione. Piuttosto, per usare una terminologia più kantiana, è una «filosofia del limite» (dell'uomo). - Alec 13:59, Apr 29, 2005 (CEST)
cogli l'attimo???
[modifica wikitesto]quando mai la traduzione lettele di carpe diem è stata 'cogli l'attimo'?? io non sono certo una latinista, ma l'unica cosa che ricordo del liceo era la mia prof che diceva che 'diem' significa 'giorno' e che non significherà mai 'attimo', per quanto robin williams dica il contrario!
- ...mmm... sì e no. Capisco l'esigenza didattica di insegnare agli alunni alcune regole "pratiche" affinché non cadano in errori banali. Esempi casuali tratti dal vocabolario di G.B. Conte. Si insegna normalmente che otium non deve mai essere tradotto con "ozio", eppure così va tradotto in Sall., Cat., 16, 3 e Liv. 9, 22, 4; avaritia mai con con "avarizia" (ma cfr. Ter., Ph., 358) e via dicendo... Forse una traduzione alternativa è "cogli l'oggi" (sempre G.B. Conte). Ma nella vita di tutti i giorni la traduzione corrente è "cogli l'attimo" (forse non sarà letterale, ma rende bene il senso della frase, utilizzando un'espressione che, come dalla voce si evince, è oramai abusata, e per giunta in modo errato.
- ps: A margine, confesso che, avulsa dal contesto scolastico, la frase della tua prof lascia perlomeno interdetti. Dicendo che "'diem' significa 'giorno' e che non significherà mai 'attimo'", dà come assoluto un pensiero che non può esserlo (o forse ha letto tutti i testi esistenti in lingua latina? Anche quelli tardi? Anche quelli ancora inediti? Be', complimenti! Credo sia l'unica persona al mondo ad averlo fatto! :) ). - Alec 00:47, 16 mag 2006 (CEST)
Ho corretto la traduzione di "invida aetas", come già ho fatto nella voce "Orazio". Non è corretto tradurre "invida" come "invidioso", per il semplice fatto che il tempo, in quanto ente per così dire "assoluto", non può essere invidioso dell'uomo. Infatti il tempo non si cura nemmeno del danno che reca all'essere umano, è quest'ultimo che disperatamente cerca di strappare un momento di felicità al fluire degli anni. Ho corretto seguendo la traduzione di Enzo Mandruzzato, per l'edizione BUR curata da Alfonso Traina.--Teleuton (msg) 11:05, 16 mag 2011 (CEST)
Sono teresa Falsone la traduzione corretta è cogli il giorno come in inglese seize the day.
CARPE DIEM
[modifica wikitesto]Il concetto del “carpe diem” compare molto spesso all’interno delle opere di Orazio. L’invito, però, non è un semplice “cogliere l’attimo”, bensì un invito molto più profondo e complesso. Nel Carmen I,11, per esempio, Orazio spiega che cercare di conoscere il proprio futuro è inutile e che, piuttosto, bisogna accettare ciò che Giove (o il destino) ha in serbo per noi. Ed a causa di questa incertezza, Orazio invita al “carpe diem”, cioè ad una esistenza senza eccessive preoccupazioni verso il futuro, dosando il proprio tempo per poter assaporare tutti i piaceri che ci dona nel presente la vita stessa. (spero che questa spiegazione sia più chiara ed esaustiva, e che vi possa essere utile!)
perplessità
[modifica wikitesto]scusate, sono inesperto ma la parte dedicata al film non mi sembra olto "imparziale" o "neutrale"... anzi sembra copiata da una qualche recensione.
- hai ragione. Era sfuggita evidentemente ad un controllo: era un intervento personale che nulla andava ad aggiungere alla voce (peraltro, il tema del film è assolutamente secondario, una curiosità appunto). Grazie! Ciao, --Alec 12:11, 28 ago 2007 (CEST)
Voce
[modifica wikitesto]Sono contento che la voce esista, anni fa la creai ma me la cancellarono mettendomi alla gogna come "creatore di pagine inultili". Sono contento che nonostante tutto qualcuno l'abbia spuntata nel creare questa voce, oggi come allora sono convinto che non sia una "voce inutile". --///Nicpac\\\ (msg) 13:32, 5 nov 2010 (CET)
giudizio critico sull'ode 11 e sul "CARPE DIEM"
[modifica wikitesto]Lo scorrere del tempo inesorabile e la brevità della vita umana sono gli stimoli che hanno contribuito,quando ormai Orazio aveva raggiunto la maturità della vita,all'espressione "CARPE DIEM",ovvero un invito a vivere con intensità ogni attimo valorizzando il presente,in particolare le gioie e le soddisfazioni che esso offre quotidianamente.Piuttosto che,attendere con ansia la vita futura e la realizzazione delle ardite aspettative e con esse i propri sogni è bene, ci suggerisce il capolavoro indiscusso ,strappare la breve durata dell'oggi dall'insieme tempo.
VALUTAZIONE MOTIVATA SULL'ODE 11: Questa splendida ode vede protagonista una giovane fanciulla ,dalla mente candida,il cui nome parlante è Leuconoe ed Orazio se ne serve per guidarla verso un nuovo cielo della vita dove non bisogna indagare, non bisogna farsi domande se non quelle a cui possiamo associare una risposta, perchè tanto non ci è lecito sapere.Orazio guidando la giovane verso la nota espressione "CARPE DIEM",coinvolge anche tutti coloro che scrutando i versi di questo capolavoro lirico si accingono a leggere,e cattura ed immobilizza quella fantasia,quella sete del domani che in ogni attimo ci assale...attimo che dovremmo colmare con il presente.Quando in classe abbiamo letto per la prima volta quest'ode ci è venuto in mente il nostro modo di vivere,o meglio, di non vivere, o meglio ancora di vivere piuttosto male il presente. Ancora, quest'ode ci ha fatto capire quanto la società e questo modo sbagliato di vivere abbia trasformato il profondo significato della formula oraziana ed il nostro pensiero,reso conforme da mass media,social e quant'altro.
Ciao a tutti
[modifica wikitesto]Ciao a tutti,
sembra facile per voi. ma per me non lo e! hahahahaahahah. Ma che Diavolo devo fare. Cioe capisco delle cose ma altre cose non mi e permesso di modificarle. Chi la fatta la corregga (se ha sbagliato).
- [@ Aiuto da casa] Non ti è permesso modificare alcune pagine perché non hai ancora avuto accesso ad alcuni permessi utente o non sei iscritto da sufficiente tempo! Se necessiti di un tutor, puoi farne richiesta qui. Grazie!--EnzoEncius 11:53, 19 mar 2020 (CET)
Traduzione corretta di "Carpe diem".
[modifica wikitesto]Scomodando il grande Alfonso Traina, che mai fallì, è ormai pacifico affermare, senza alcuna ombra di dubbio che il verbo "carpo" non può essere tradotto con "cogli", ma "stacca", "strappa", in virtù del significato del verbo. "Cogliere" non dà l'idea del movimento lacerante che è insito nel verbo "carpo". Dunque, la traduzione "cogli l'attimo fuggente" o "cogli l'attimo" è da ritenersi sbagliata. Visto che il tempo è avido e fugge, secondo Orazio, l'uomo deve strappare il breve spazio all'oggi, e quindi potremmo tradurre con "strappa il giorno", o più liberamente "strappa il breve spazio all'oggi". Poi per quanto riguarda "diem", è indifferente se lo si rende con "giorno" o "attimo", il senso cambia ben poco.
Carpe Diem, in risposta a Matilde
[modifica wikitesto]Orazio nel carmina I, 11 si rivolge direttamente ad una ragazza, Leuconoe, e le raccomanda come comportarsi e non comportarsi di fronte al futuro. Le dice di non interrogarsi su cosa accadrà poiché agli uomini non è dato saperlo (“ne qauesieris”), la invita a scorgere nel quotidiano ciò che va mantenuto e ciò che invece va lasciato al passato attraverso la metafora del filtraggio del vino (“vina liques”), la invita ad agire saggiamente e a sopportare ciò che le accade. Non deve affidarsi alla magia per conoscere il domani ma avere fede negli Dèi (“Babylonios temptaris numero”). “Carpe Diem” è divenuto, anche grazie alla fama di Robin Williams, uno slogan molto popolare, in realtà era già utilizzato nel primo secolo a.C. L’autore invita a letteralmente ad “afferrare il giorno”, a cogliere l’attimo, le occasioni con saggezza e non a darsi in modo sfrenato ai piaceri della vita, nonostante la fugacità del tempo (“fugerit invida aetas”). A mio avviso la parola chiave è “sapias” che spesso, quando si sente pronunciare “carpe diem” non è nemmeno presa in considerazione: è importante terminare il giorno in positivo ma sempre seguendo il concetto di metriòtes, moderazione. Lollassss (msg) 12:58, 12 apr 2021 (CEST)