Regno assolutista
[modifica wikitesto]Ho rimosso l'aggettivo "assolutista" che qualificava il regno di Carlo VII perché assolutamente errato. Sotto il suo regno la nobiltà feudale non solo disponeva pienamente di poteri e privilegi ma conservava, soprattutto, il diritto ad amministrare in una forma abbastanza autonoma il proprio territorio, lasciando al sovrano la funzione di arbitro e di primus inter pares. addirittura, alcuni nobili (come La Tremoïlle) soprattutto per la grande disponibilità economica di cui disponevano, di fatto e per lungo tempo indirizzarono la politica (anche estera) del sovrano: La Tremoïlle fu destituito solo da una incruente congiura di palazzo organizzata dagli stessi nobili. Carlo VII convocò più volte gli Stati Generali e spesso delegò il potere a membri importanti della nobiltà. Per mediare con quest'ultima si servì spesso del Bastardo d'Orléans, in seguito Luigi XI pose il Bastardo a capo del Consiglio dei Trentasei con identiche funzioni.
Benché la monarchia francese fosse, formalmente, di diritto divino (Carlo stesso fu consacrato a Reims) la frammentazione del potere era tale da rendere impensabile una sua qualificazione come "assolutista" (tale sarà, ad esempio, quella di Luigi XIV di Francia). -Ai2007 (msg) 20:05, 26 mag 2018 (CEST)
- Avevo messo "assolutista" perché avevo letto in una fonte ormai rimossa che aveva di fatto perseguito questa politica e che Giovanna d'Arco aveva quindi contribuito aiutandolo a conquistare il trono. Fu comunque il figlio Luigi XI a porre le basi per l'assolutismo monarchico in Francia. Se per caso conosci abbastanza bene l'argomento, non è che puoi contribuire anche per le voci "Diritto divino dei re" ed "Assolutismo monarchico"? --79.24.235.129 10:43, 28 maggio 2018 (CEST)
- È perfettamente vero che il figlio, Luigi XI, iniziò con decisione una politica che si può a ragione definire "assolutista", tanto che in un primo momento allontanò i principali collaboratori del padre (tra cui lo stesso Bastardo d'Orléans, che peraltro ricevette il titolo di Restauratore della Patria) e trattò i maggiori nobili del tempo con sufficienza o noncuranza (ad esempio il duca Carlo d'Orléans). Ovviamente ciò procurò malcontenti e ribellioni nei ranghi della nobiltà feudale (come sopra riportato). Questa politica accentratrice fu però una novità assoluta del regno di Luigi XI, mai perseguita da Carlo VII (l'unico accenno potrebbe essere ravvisato nella formazione della Gendarmeria reale, esercito permanente affiancato a quelli dei signori feudali, con conseguente progressiva riduzione delle bande mercenarie che conducevano la guerra e che in tempo di pace spesso si tramutavano in bande di briganti, giungendo a far pagare le città una sorta di "protezione", c.d. appatis per non essere molestate). Il Bastardo, ad esempio, condusse una decisa campagna per liberare il ducato d'Orléans da queste ultime.
- Giovanna d'Arco diede un contributo decisivo per far sì che Carlo VII fosse consacrato re a Reims e per riconquistare molti territori caduti in mano inglese.
- Attenzione, però: il fatto che Carlo VII fosse considerato da tutti (e da Giovanna d'Arco in primo luogo) re per diritto divino è cosa ben diversa dall'esercizio del potere in forma assolutista.
- Sarò felice, tempo permettendo, di dare il mio contributo alle voci segnalate. Saluti. -Ai2007 (msg) 13:20, 28 mag 2018 (CEST)
- Questo sito dice di Carlo VII: "begin to establish absolutism in France". --87.15.51.149 14:27, 11 feb 2019 (CEST)
- È perfettamente vero che il figlio, Luigi XI, iniziò con decisione una politica che si può a ragione definire "assolutista", tanto che in un primo momento allontanò i principali collaboratori del padre (tra cui lo stesso Bastardo d'Orléans, che peraltro ricevette il titolo di Restauratore della Patria) e trattò i maggiori nobili del tempo con sufficienza o noncuranza (ad esempio il duca Carlo d'Orléans). Ovviamente ciò procurò malcontenti e ribellioni nei ranghi della nobiltà feudale (come sopra riportato). Questa politica accentratrice fu però una novità assoluta del regno di Luigi XI, mai perseguita da Carlo VII (l'unico accenno potrebbe essere ravvisato nella formazione della Gendarmeria reale, esercito permanente affiancato a quelli dei signori feudali, con conseguente progressiva riduzione delle bande mercenarie che conducevano la guerra e che in tempo di pace spesso si tramutavano in bande di briganti, giungendo a far pagare le città una sorta di "protezione", c.d. appatis per non essere molestate). Il Bastardo, ad esempio, condusse una decisa campagna per liberare il ducato d'Orléans da queste ultime.