Diego Sarti (Bologna, 1859 – Bologna, 1914) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Diego Sarti si formò all'Accademia di Belle Arti di Bologna tra il 1871 e il 1876, avendo per maestri Salvino Salvini e Augusto Rivalta. Dopo gli studi aprì il suo studio a Bologna, in via Barberia n. 22, per poi trasferirsi in via Farini n. 2.
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]All'Esposizione nazionale di Milano del 1881 fu presente con due gruppi scultorei in gesso, La Tigre ed Il Bacio africano e il Gladiatore, quest'ultimo acquistato dallo Stato per essere collocato a palazzo Montpensier, a Bologna.
Per la Grande esposizione emiliana del 1888, in occasione dell mostra celebrativa dell'Università (1888),[1] eseguì la fontana in cemento ai Giardini Margherita e le sculture ricollocate e ancora presenti nel parco della Montagnola (1896), su commissione del Comune.[1]
La sua Venere per l'Esposizione di Barcellona del 1891 venne acquistata dal locale Museo d'arte moderna.[2]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Autore di monumenti funerari, busti ed opere di genere.[1] Nel 1881, per il Pantheon romano, eseguì il gruppo che regge la targa sulla tomba di Umberto I di Savoia.[1]
Scolpì con Pietro Veronesi la fontana del Pincio di Bologna, detta la fontana della Ninfa, in cui è rappresentata una Ninfa che tenta invano di divincolarsi dai tentacoli di una piovra gigantesca aggrappandosi a un cavallo. La scultura è chiamata volgarmente la "moglie del gigante", forse in riferimento al sonetto del Carducci che immagina un dialogo tra la Ninfa e il Nettuno.
Tra i suoi monumenti funebri presenti nella Certosa di Bologna ricordiamo il monumento Montanari, la tomba Osti, il monumento Hercolani, i monumenti Cloetta, Bonora e Medini.
Esposizioni
[modifica | modifica wikitesto]- 1881: Milano (Un bacio africano, gruppo di animali in gesso, I favoriti dei romani)
- 1884: rassegne della Promotrice di Belle Arti, Torino (Schiavitù, gruppo colossale in gesso e Affinis gorilla homini)
- 1888: Bologna (busto Marco Minghetti)
- 1897: II Biennale di Venezia.[1]
Galleria d'immagini
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La fontana di Diego Sarti ai Giardini Margherita durante la Grande esposizione emiliana del 1888
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Fontana, Parco della Montagnola
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Laghetto Montagnola.JPG
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gruppo leoni bronzei - Cappella Espiatoria, Monza
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Monumento funebre della famiglia Montanari, Certosa di Bologna
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Monumento Osti, Certosa di Bologna
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo De Gubernatis, lemma "Diego Sarti" in Dizionario degli artisti italiani viventi, ed Gonnelli, 1906
- Roberto Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L'album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, numero monografico del Bollettino del Museo civico del Risorgimento, LIII, 2008.
- Alfonso Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell'Ottocento e del primo Novecento, Torino, Ad Arte, 2003, p. 842, ISBN 88-89082-00-3.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Diego Sarti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Martorelli, Sarti Diego, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna, 2008.