Cycas bifida | |
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Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Cycadaceae |
Genere | Cycas |
Specie | C. bifida |
Nomenclatura binomiale | |
Cycas bifida (Dyer) K.D.Hill, 2002 | |
Sinonimi | |
Cycas rumphii var. bifida |
Cycas bifida (Dyer) K.D.Hill, 2002 è una pianta appartenente alla famiglia delle Cycadaceae.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una cicade con fusto sotterraneo, alto sino a 40 cm e con diametro di 10-30 cm.[2]
Dall'apice del fusto si dipartono da 2 a 4 foglie, pennate, lunghe 2-5 m, rette da un picciolo spinoso lungo 1,1-1,6 m; ogni foglia è composta da 27-44 paia di foglioline lanceolate, con margine intero, lunghe mediamente 30-60 cm, di colore verde brillante, con apice caratteristicamente bifido (da cui l'epiteto specifico).
È una specie dioica con esemplari maschili che presentano microsporofilli disposti a formare coni terminali fusiformi, lunghi 35-55 cm e larghi 6-8 cm ed esemplari femminili con macrosporofilli con l'aspetto di foglie pennate, lunghi 19-23 cm che racchiudono gli ovuli, in numero di 6-8.
I semi sono grossolanamente ovoidali, lunghi 2,5 cm, ricoperti da un tegumento di colore giallo-brunastro.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]L'areale di questa specie comprende le regioni meridionali della Cina (Guangxi, Yunnan) e la parte settentrionale del Vietnam.[1]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità fu descritta originariamente nel 1902 dal botanico inglese Sir William Thiselton-Dyer, che la considerò una varietà di Cycas rumphii (C. rumphii var. bifida). Nel 2002 è stata elevata al rango di specie a sé stante.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List classifica C. bifida come specie vulnerabile[1].
La specie è inserita nella Appendice II della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Nguyen, H.T. 2010, Cycas bifida, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Whitelock 2002, pp. 90-92.
- ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), in Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M., The Cycads, Timber press, 2002, ISBN 0-88192-522-5.
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2012 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cycas bifida
- Wikispecies contiene informazioni su Cycas bifida
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cycas bifida, in The Cycad Pages. URL consultato il 22 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).