Berlino, la capitale della Germania, ha una comunità LGBT attiva e con una lunga storia alle spalle. In città vi sono molti quartieri gay ed il più grande di loro Schöneberg, è anche il primo al mondo per ampiezza.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Berlino ha una notevole storia di cultura LGBT e gay ed una vasta influenza sull'intrattenimento popolare e durante gli anni '20 del XX secolo è stata la capitale gay d'Europa. Nel 1896 la prima rivista gay del mondo ha iniziato ad esser pubblicata proprio a Berlino e s'intitolava Der Eigene.
Magnus Hirschfeld, un medico tedesco, ha fondato il Wissenschaftlich-humanitäres Komitee ("Comitato Scientifico-Umanitario") nel maggio 1897 come un sottoinsieme dell'istituto di Berlino per la scienza della sessualità (Institut für Sexualwissenschaft); non solo questa era la prima organizzazione del suo genere in Germania, ma è anche stata il primo organismo per i Diritti LGBT nel mondo a fare lobby per favorire i diritti di gay, lesbiche e transessuali, con una particolare attenzione alla rappresentanza legale.
Durante gli anni '20 e '30 il primo gay village del mondo era situato nel distretto di Schöneberg a Berlino. Fiorirono presto bar e discoteche per gay e lesbiche (vedi gay bar), così come fece l'espressione artistica queer attraverso i film, la musica e le pubblicazioni di stampa[1]. Cantanti di cabaret come Claire Waldoff e l'attrice Marlene Dietrich hanno vissuto e lavorato nei quartieri queer di Berlino durante questo periodo.
La prima dimostrazione gay mai svoltasi risale al 1922 proprio a Berlino[2]. Il Reichstag riuscì quasi a far depenalizzare l'omosessualità nel 1929, prima che il crollo economico di quell'anno rese impossibile una votazione finale[3].
L'ascesa del nazionalsocialismo in Germania agli inizi del 1933 mise sempre più pressione sulla comunità omosessuale di Berlino, fino a quando funzionari zelanti fecero chiudere bar come Eldorado e vietarono le pubblicazioni gay, costringendo gli uomini omosessuali di Berlino a nascondersi per non finire nei campi di concentramento[4].
L'omosessualità sarebbe stata depenalizzata solamente nel 1969, il che ha consentito lo svilupparsi di un'espressione molto più aperta della cultura gay e lesbica. L'Homosexuelle Aktion Westberlin (HAW, Azione gay a Berlino Ovest) è stata la prima organizzazione moderna gay nata in Germania, fondata nel 1971. Inizialmente costituita da un gruppo tutto al maschile, l'HAWimbastì proteste molto persistenti contro le leggi anti-sodomia.
Nel 1985 a Berlino è stato aperto il primo museo gay al mondo, noto come lo Schwules Museum, un istituto privato dedicato alla conservazione, all'esibizione e alla scoperta dell'arte e cultura gay e della storia lesbica[5]. A tutt'oggi il comune di Berlino promuove attivamente il turismo gay nei gay village.
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Der Eigene, il primo gay magazine al mondo.
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Die Freundin, il magazine lesbico di Berlino, 1928.
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Gay club Eldorado, 1932.
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Homosexuelle Aktion a Berlino Ovest, 1971.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]Berlino dispone di molti quartieri gay, ma Schöneberg rimane il gay village principale della città. Altri quartieri gay sono Prenzlauer Berg e Kreuzberg. Il Memoriale agli omosessuali perseguitati sotto il nazismo si trova a Tiergarten.
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Memoriale agli omosessuali perseguitati sotto il Nazismo
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Gay orso a Nollendorfplatz
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Colonna arcobaleno a Nollendorfplatz
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Memoriale "Pink Triangle", alla stazione dei metrò a Nollendorfplatz
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Le imprese LGBT a Berlino sono disponibili in qualità di bar, club, ristoranti e negozi. La maggior parte di essi sono concentrati a Schöneberg, vicino a Nollendorfplatz.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Between World Wars, Gay Culture Flourished In Berlin, su NPR.org. URL consultato il 22 febbraio 2016.
- ^ Kenneth Krauss, The drama of fallen France: reading la comédie sans tickets, Albany, State University of New York, 2004, p. 11, ISBN 0-7914-5953-5.
- ^ Alex Ross, Berlin Story, in The New Yorker, 26 gennaio 2015, ISSN 0028-792X . URL consultato il 22 febbraio 2016.
- ^ Persecution of Homosexuals in the Third Reich, su ushmm.org. URL consultato il 22 febbraio 2016.
- ^ Barry McKay, Documenting Berlin's Gay History | Culture | DW.COM | 21.06.2004, su DW.COM. URL consultato il 22 febbraio 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mel Gordon: Voluptuous Panic, The Erotic World of Weimar Berlin, Los Angeles 2000, ISBN 0-922915-58-X
- Manfred Herzer: Liebe und Vernunft der Urninge, Das schwule Berlin vom 18. Jahrhundert bis zum Jahr 1933, in: Berlin von hinten, Berlin 1981, ISBN 3-9800578-0-1, S.7-38
- Ross, Alex. "Berlin Story." The New Yorker. January 26, 2015.
- Hofmann, Sarah. “Berlin is gay, and that's a good thing.” DW. 26 Jun. 2015.
- Rollman, Hans. “Uncovering Queer History in 'Gay Berlin'.” Popmatters. 11 March 2015.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Berlin Pride Archiviato il 23 novembre 2020 in Internet Archive.
- YO! SISSY Festival for International Queer Music