La Costituzione politica della Repubblica del Cile del 1925 fu il testo costituzionale cileno in vigore dal 18 ottobre 1925 all'11 marzo 1981. Sostituì quella del 1833.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La nuova carta fu decisa a seguito di un intervento delle forze armate cilene, ma tendenzialmente attenta alle esigenze di partecipazione popolare, rispetto dei diritti umani e separazione dei poteri che distinguevano le forme di stato liberali. [1] Si caratterizzava per il sistema presidenziale che introdusse, dopo oltre tre decenni di regime pseudo-parlamentare.
Nella sua stesura è intervenuta una commissione designata e diretta dal Presidente della Repubblica, Arturo Alessandri Palma. [2] Fu approvata mediante un plebiscito tenutosi il 30 agosto 1925 e promulgata il 18 settembre del lo stesso anno. Entrata in vigore il 18 ottobre 1925, fu riformata più volte: nel 1943, 1957, 1959, 1963, 1967, 1970, e 1971. Il suo testo originale conteneva 110 articoli, distribuiti in dieci capitoli, e 10 disposizioni transitorie.
La sua applicazione fu parzialmente sospesa dal colpo di stato militare del settembre 1973, modificata, e in alcune parti abrogata, dai decreti legge della Giunta Militare. All'11 settembre 1973 aveva 113 articoli e 18 disposizioni transitorie. Fu definitivamente sostituita dalla Costituzione cilena del 1980, in vigore dal marzo 1981.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ VERSO UN MOMENTO COSTITUENTE IN CILE? (PDF), su Rivista AIC. URL consultato il 7 settembre 2022.
- ^ Arturo Alessandri, su www.treccani.it. URL consultato il 7 settembre 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Carrasco Delgado, Génesis y vigencia de los textos constitucionales chilenos, Santiago del Cile, Editorial Jurídica de Chile, 2002
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Costituzione cilena del 1925