I corsari di Salé, noti anche come Sallee Rovers, erano un gruppo di corsari barbareschi attivi durante il XVII e il XVIII secolo nel Mar Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico. Come altri corsari barbareschi, attaccavano le navi mercantili cristiane di ritorno in Europa dall'Africa occidentale e dalle Americhe spagnole e prendevano in ostaggio o riducevano in schiavitù tutti i membri dell'equipaggio e i passeggeri che catturavano. I corsari di Salé avevano la loro base operativa nella Repubblica del Bou Regreg, una repubblica aristocratica sulla costa atlantica del Marocco. Molto temuti dagli europei, i corsari di Salé si spinsero fino alla Manica, alle coste irlandesi e a Terranova.
Molti corsari di Salé erano cristiani rinnegati di origine europea, asiatica, africana e americana.[1] Uno di questi era l'olandese Jan Janszoon, che si convertì all'Islam dopo essere stato catturato dai pirati barbareschi nel 1618 e fu ribattezzato Murat Reis. Nel XVIII secolo, le operazioni contro i pirati condotte dalle marine europee come la Royal Navy britannica portarono al declino e alla progressiva scomparsa dei corsari di Salé.[2]
Nella letteratura
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio del romanzo Robinson Crusoe di Daniel Defoe, il protagonista è «fatto prigioniero a Salé, un porto moresco».
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ María Antonia Garcés (2002), Cervantes in Algiers: A Captive's Tale, Vanderbilt University Press. pp. 34-37.
- ^ Peter Lamborn Wilson, Pirate Utopias, Brooklyn, NY, Autonomedia, 2003, p. 96, ISBN 9781570271588.
- Frank Lambert, The Barbary Wars: American Independence in the Atlantic World, New York, Farrar, Straus and Giroux, 2013, p. 52, ISBN 9780374707279.
- Robin Gauldie, Morocco, 3rd, London, New Holland, 2008, p. 79, ISBN 9781847730954.
- Stephen Snelders, The Devil's Anarchy, Brooklyn, NY, Autonomedia, 2005, pp. 7 & 24, ISBN 9781570271618.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Georges Marçais, SALÉ, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.