Coloradisaurus brevis | |
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Ricostruzione del cranio di Coloradisaurus brevis | |
Stato di conservazione | |
Fossile Periodo di fossilizzazione: Triassico | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Superphylum | Deuterostomia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Infraphylum | Gnathostomata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Reptilia |
Sottoclasse | Diapsida |
Infraclasse | Archosauromorpha |
Superordine | † Dinosauria |
Ordine | † Saurischia |
Sottordine | † Sauropodomorpha |
Infraordine | † Prosauropoda |
Famiglia | † Massospondylidae |
Genere | † Coloradisaurus Lambert, 1983 |
Specie | † C. brevis |
Nomenclatura binomiale | |
Coloradisaurus brevis (Bonaparte, 1978) | |
Serie tipo | |
Coloradia brevis Bonaparte, 1978 |
Coloradisaurus brevis Bonaparte, 1978 è un dinosauro saurischio appartenente alla famiglia Massospondylidae, vissuto nel Triassico superiore (Carnico-Norico, tra 221,5 e 205,6 milioni di anni fa), i cui resti fossili sono stati rinvenuti in Argentina (Los Colorados). È l'unico membro del genere Coloradisaurus Lambert, 1983.[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Significa "Lucertola Los Colorados", a causa della conformazione rocciosa in cui è stato trovato. Un tempo noto come Coloradia, poi modificato perché già attribuito ad un lepidottero.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I sauropodomorfi in seguito si evolsero nei giganteschi abitatori delle pianure con colli e code lunghissimi. Questo animale, in realtà, non era un gigante: i resti noti (un teschio e uno scheletro incompleto) permettono di ricostruire Coloradisaurus come un dinosauro di medie dimensioni (fino a 4 m di altezza e 1,5 m di lunghezza; un peso di circa 290 kg) affine al più noto, e più grande, Plateosaurus dell'Europa centrale. Il suo parente più stretto, però, era probabilmente il sudafricano Massospondylus.
A differenza di Plateosaurus, Coloradisaurus era caratterizzato da un curioso becco rivolto verso il basso, dietro il quale erano presenti piccoli denti adatti a strappare il fogliame.
Con probabilità il dinosauro poteva reggersi in piedi con l'aiuto delle zampe posteriori e della coda. L'utilità era quella di raggiungere la vegetazione più alta, e forse anche quella di intimidire i predatori/assalitori.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Coloradisaurus brevis, su Fossilworks. URL consultato l'8 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Apaldetti, C., Pol, D. and Yates, A., The postcranial anatomy of Coloradisaurus brevis (Dinosauria: Sauropodomorpha) from the Late Triassic and its phylogenetic implications, in Palaeontology, vol. 56, n. 2, 2013, pp. 277-301.
- (EN, ES) Bonaparte, J. F., Coloradia brevis n. g. et n. sp. (Saurischia–Prosauropoda), dinosaurio Plateosauridae de la Formacion Los Colorados, Triasico Superior de La Rioja, Argentina [Coloradia brevis n. g. et n. sp. (Saurischia–Prosauropoda), a plateosaurid from the Upper Triassic Los Colorados Formation of La Rioja, Argentina, in Ameghiniana, vol. 15, n. 3-4, 1978, pp. 327-332.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Coloradisaurus
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Coloradisaurus, su Fossilworks.org.