Onciale 043 Manoscritto del Nuovo Testamento | |
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Gesù di fronte a Pilato | |
Nome | Purpureus Beratinus |
Simbolo | Φ |
Testo | Matteo, Marco |
Datazione | 550 |
Scrittura | greca |
Ritrovamento | 1879 |
Conservazione | Archivio Nazionale di Tirana |
Dimensione | 190 folii; 31 x 27 cm; 17 linee; 2 colonne |
Tipo testuale | bizantino |
Categoria | V |
Nota | simile a N (022) |
Il Codex Purpureus Beratinus (Gregory-Aland: Φ o 043) è un manoscritto onciale greco del VI secolo, contenente una copia dei vangeli secondo Matteo e secondo Marco. Deve il nome "Purpureus" al fatto che le sue pagine sono rossastre (in latino purpureus) e contiene una serie di miniature che ne fanno uno dei più antichi manoscritti miniati del Nuovo Testamento conservatisi.
Il Codex Beratinus, assieme ai manoscritti Σ, N, e O, appartiene al gruppo dei manoscritti onciali purpurei. Nel 2005 esso è stato inserito dall'UNESCO nel Registro della Memoria del mondo.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]I codex è un evangeliario in lingua greca del 550. È composto di 190 fogli di pergamena (31x27 cm) contenenti il Vangelo secondo Matteo e il Vangelo secondo Marco (con le lacune : Matteo 1,1-6,3, 7,26-8,7, 18,23-19,3, e Marco 14,62-fine).[1] In origine conteneva tutti e quattro i vangeli canonici, come si evince dalla prima miniatura che contiene i simboli dei quattro evangelisti e soprattutto dalla presenza delle concordanze eusebiane, e pertanto doveva contare circa 400 fogli. Il testo del codice è rappresentativo del tipo testuale bizantino. Kurt Aland lo ha collocato nella Categoria V.[1] Il manoscritto riporta testi vergati in oro ed argento.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Kurt Aland and Barbara Aland, The Text of the New Testament: An Introduction to the Critical Editions and to the Theory and Practice of Modern Textual Criticism, 1995, Wm. Eerdmans: Grand Rapids, Michigan, p. 118.
- ^ Bruce M. Metzger, and Bart D. Ehrman, The Text of the New Testament: Its Transmission, Corruption and Restoration, New York - Oxford 2005, Oxford University Press, p. 84.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pierre Batiffol, Evangeliorum codex Graecus purpureus Beratinus Φ, in: Mélanges d'archéologie et d'histoire, de l'école française de Rome 5 (Paris and Rome, 1882), pp. 358–376.
- Pierre Batiffol, Les manuscrits grecs de Berat d'Albanie et le Codex Purpureus Φ, Paris 1886.
- W. H. P. Hatch, The Principal Uncial Manuscripts of the New Testament, 1939, The University of Chicago Press, Chicago.
- J. Koder, Zur Wiederentdeckung zweier Codices Beratini, Byz Z 65 (1972), 327-328.
- Shaban Sinani, Kodikët e Shqipërisë dhe 2000-vjetori i krishtërimit, në "Media", 2000/6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul Codex Purpureus Beratinus
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- High res images at the CSNTM
- Codex Beratinus Φ (043): at the Encyclopedia of Textual Criticism
- A Codex Purpureus Beratinus at the UNESCO website
- Website of Unesco, su portal.unesco.org.
- Kodikët e Shqipërisë (’Albániai kódexek’), su shqiperia.com. URL consultato il 4 giugno 2008 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2008).