Claude Dauphin (Houlgate, 10 giugno 1951 – Bogotá, 30 settembre 2015) è stato un imprenditore francese, miliardario, fondatore e presidente esecutivo di Trafigura Beheer BV, una società specializzata nel commercio di materie prime (petrolio, metalli, minerali). Dauphin morì di cancro ai polmoni in un ospedale di Bogotà nel 2015 all'età di 64 anni.[1][2][3] Quell'anno, secondo la rivista Forbes, la sua fortuna era stimata a 1,2 miliardi di dollari[4].
Trafigura fu coinvolta in diversi casi finanziari (affare petrolio in cambio di cibo, affare petroliera dell'Essex, affare Gokana) o affari ambientali (affare Probo Koala). In quest'ultimo caso fu condannata da un tribunale olandese il 23 dicembre 2011, a pagare un milione di euro, a causa della sua responsabilità nello scarico illegale di rifiuti tossici in Costa d'Avorio.[5]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Autodidatta, Claude Dauphin nacque il 10 giugno 1951 a Houlgate, in Normandia, nel nord della Francia. Andò a scuola all'Ecole St. Laurent a Bayeux, lasciandola a 16 anni per lavorare per l'azienda di rottami metallici di suo padre, Gide Dauphin Environnement (GDE), a Rocquancourt, prima di trasferirsi a Parigi per unirsi alla società di intermediazione London Metal Exchange Brandeis Goldschmidt come commerciante di ferroleghe[6] e come broker presso Marc Rich, fondatore della Marc Rich AG, assumendone la direzione del dipartimento petrolifero a soli 25 anni. Nel 1992, rilevò l'azienda di suo padre, Guy Dauphin Environnement (GDE), con sede a Caen, per espandere le attività di rottami metallici fino al trattamento dei rifiuti in tutto il mondo.
Con Éric de Turckheim, Claude Dauphin fondò nel 1993 la società di intermediazione petrolifera Trafigura. L'azienda nacque da una scissione nel gruppo guidato da Marc Rich e diventò il terzo gruppo commerciale petrolifero al mondo, dietro a Vitol e Glencore.[7]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1977 incontrò Felix Posen, capo del commercio di non ferrosi presso la società di commercio di materie prime Marc Rich + Co. Posen lo assunse per lavorare presso Marc Rich, dove il primo incarico di Dauphin era a La Paz come country manager per la Bolivia.[8]
Si trasferì a New York e successivamente a Zugo, in Svizzera, per assumere l'incarico di responsabile del commercio di zinco e piombo. Nel 1988, Dauphin entrò a far parte del comitato esecutivo come capo della divisione commerciale del petrolio a Londra.[9]
Nel 1992, a seguito della controversia attorno a Marc Rich e alle sue incriminazioni negli Stati Uniti,[10] Dauphin lasciò l'azienda dopo la morte del padre. Assunse la direzione dell'azienda di famiglia, che ribattezzò e crebbe fino a diventare la società internazionale di gestione dei rifiuti Ecore. Rimase strettamente coinvolto nell'azienda di famiglia per il resto della sua vita.[6]
All'inizio del 1993, Dauphin stipulò una partnership con cinque dipendenti senior di Marc Rich che avevano lasciato l'azienda, rilevata dai dirigenti senior e ribattezzata Glencore. Nel marzo dello stesso anno, acquisì un'azienda di comodo esistente con sede nei Paesi Bassi, Trafigura Beheer BV, per formare una società rivale di commercio di materie prime. Nel suo primo anno di attività Trafigura creò un redditizio portafoglio di scambi petroliferi e vinse contratti petroliferi in Argentina.[6] L'azienda trasse profitto anche come fornitrice di materie prime[10] alla Cina, diventando il terzo più grande commerciante di petrolio a livello mondiale.
Nel 2000 Trafigura acquisì Puma Energy, una società dell'America Latina che successivamente si espanse e nel 2014 operò in 45 paesi registrando un fatturato di 13,4 miliardi di dollari. A quel punto Trafigura aveva acquisito Sonangol come azionista del 30% di Puma e aveva anche ridotto la propria partecipazione al 49%.[6]
Dauphin non ha mai reso pubblica Trafigura, ritenendo che lo status di società privata fosse il modello migliore per una società commerciale.[11]
Le entrate di Trafigura decuplicarono nel periodo dal 2005 al 2014, raggiungendo i 127 miliardi di dollari.[9]
Il disastro ambientale in Costa d'Avorio (2006)
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2006 si verificò un disastro ambientale nella discarica di rifiuti tossici della Costa d'Avorio dopo che la società appaltatrice locale Tommy aveva scaricato 500 tonnellate di rifiuti nelle discariche intorno al porto di Abidjan. Dauphin si recò subito in Costa d'Avorio con una delegazione di Trafigura per assistere le autorità e fornire supporto e attrezzature mediche.[6] Il 16 settembre 2006, Claude Dauphin, il suo dirigente Jean-Pierre Valentini e altri due dipendenti furono arrestati all'aeroporto Houphouët-Boigny di Abidjan, in seguito al caso Probo Koala. Furono rinchiusi nella prigione di Maca della città per cinque mesi con l'accusa di aver scaricato rifiuti tossici. Dauphin e Valentini furono assaliti in più occasioni da giovani detenuti.[12][13] Trafigura negò ogni responsabilità per l'incidente dello scarico ma, con i dirigenti ancora in custodia, accettò di pagare 198 milioni di dollari[14] per garantire il rilascio[15] dei suoi dipendenti il 12 febbraio 2007.[16][17] Tre giorni dopo, anche Dauphin e Valentini furono rilasciati e il governo ivoriano lasciò cadere le accuse contro di loro.Il 23 dicembre 2011 un tribunale olandese condannò l'azienda a pagare un milione di euro, a causa della sua responsabilità nello scarico illegale di rifiuti tossici in Costa d'Avorio.
Dopo che nel 2014 gli fu diagnosticato un cancro, A cui è stato diagnosticato un tumore, Dauphin lavorò in maniera frenetica fino alla fine della sua vita. Durante la malattia, nominò l'ex responsabile del rischio Jeremy Weir come nuovo amministratore delegato di Trafigura e continuò a viaggiare. Nelle settimane precedenti la sua morte, Dauphin si recò in Nigeria per assicurarsi un contratto di scambio di petrolio con il governo di Muhammadu Buhari e in Angola per mantenere lo status di Trafigura come fornitore di prodotti raffinati del paese.[18]
Dauphin morì in ospedale a Bogotà, in Colombia, il 30 settembre 2015, durante un viaggio d'affari.[3]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Dauphin sposò sua moglie Catherine nel luglio 1976 a Caen, in Francia. La coppia ha avuto tre figli: Aurélie, Guillaume e Charlotte.[19]
Era noto per essere un capo duro e disciplinato, molto riservato al punto da non parlare pubblicamente.[20] L'unico discorso pubblico che tenne in tutta la sua vita fu dopo aver ricevuto il Chevalier de la Légion d'Honneur dal presidente francese Jacques Chirac nel 2001.[11]
Dauphin è stato attivo nel lavoro filantropico della Fondazione Trafigura.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Claude Dauphin Obituary, su trafigura.com. URL consultato il 26 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2022).
- ^ (EN) Claude Dauphi 1951 – 2015, su trafigura.com, 30 settembre 2015. URL consultato il 30 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2015).
- ^ a b (EN) Trafigura founder Claude Dauphin dies, in Financial Times, 30 settembre 2015. URL consultato il 30 settembre 2015.
- ^ (EN) Claude Dauphin, in Forbes, 2 marzo 2015. URL consultato l'11 dicembre 2023.
- ^ (FR) Affaire Probo-Koala, Trefigura definitivement condamnée, in RFI, 24 dicembre 2011.
- ^ a b c d e f (EN) Mark Burton, OBITUARY: Claude Dauphin, founder of Trafigura, 1951-2015, in Metal Bulletin Daily, 8 ottobre 2015. URL consultato il 20 ottobre 2015.
- ^ (EN) Inside Trafigura: Accusations, sour deals and friends in high places, in The Guardian, 16 settembre 2009. URL consultato il 31 agosto 2020.
- ^ (EN) Trafigura details more of Claude Dauphin's past, in Financial Times, 8 ottobre 2015.
- ^ a b (EN) Andy Hoffman, Claude Dauphin, Trafigura Trading House Founder, Dies at 64, in Bloomberg, 30 settembre 2015. URL consultato il 20 ottobre 2015.
- ^ a b (EN) Claude Dauphin, commodities billionaire - obituary, in Telegraph. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ a b (EN) Neil Hume e David Sheppard, Trafigura details more of Claude Dauphin's past, in Financial Times, 8 ottobre 2015. URL consultato il 20 ottobre 2015.
- ^ (EN) Probo Koala: the cargo and journey of the Trafigura-chartered supertanker [collegamento interrotto], in LE SCANDALE DU PROBO KOALA, 8 agosto 2016. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ (EN) Rowena Mason, Publicity-shy Trafigura boss Claude Dauphin may appear in court, in The Telegraph, 4 aprile 2010. URL consultato il 10 marzo 2013.
- ^ (EN) Trafigura lawsuits (re Côte d'Ivoire), in Business & Human Rights Resource Centre. URL consultato il 26 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
- ^ The Daily Telegraph, 8 ottobre 2015, Obituary, p.31
- ^ (EN) The 400 Tons of Slop Scandal, in CBS News. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ (EN) Trafigura reaches toxic waste settlement with Dutch, in Reuters, 17 novembre 2012. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ Trading legend Dauphin leaves void at Trafigura, in Business Insider. URL consultato il 26 ottobre 2016.
- ^ (EN) Claude Dauphin Obituary, su trafigura.com. URL consultato il 5 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2020).
- ^ (EN) Javier Blas, Trafigura boss doubts rally will return, in Financial Times, 28 gennaio 2013. URL consultato il 10 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2013).
Altri progetti
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