La gazza verde (Cissa chinensis (Boddaert, 1783)) è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Corvidae[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, chinensis, significa "cinese" in latino ed è un riferimento all'areale occupato da questi uccelli.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 37-39 cm di lunghezza, per 120-133 g di peso[3].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dall'aspetto arrotondato e massiccio, muniti di grossa testa arrotondata e allungata con grandi occhi, forte becco conico e allungato anch'esso, ali digitate, zampe forti e coda lunga all'incirca quanto il corpo.
Il piumaggio è quasi completamente di colore verde brillante, con sfumature giallo-beige su fronte, gola, ventre, sottocoda e codione: dai lati del becco alla nuca è presente una banda nera che forma una caratteristica mascherina perioculare, mentre le remiganti sono di colore bruno-cannella (le secondarie munite inoltre di una grossa macchia bianco-grigiastra sulla punta) e la superficie inferiore della coda è bianco-azzurrina con orlo delle penne più chiaro. In cattività, così come dopo la morte, la colorazione verde tende a virare verso l'azzurro[4].
La livrea di questi uccelli differisce anche in maniera piuttosto marcata fra le varie sottospecie, specialmente per quanto concerne la presenza e l'estensione del giallo cefalo-ventrale e la barratura bianca della superficie inferiore di ali e coda.
Il becco è di color rosso corallo: dello stesso colore sono le zampe, ed il cerchio perioculare, mentre gli occhi sono di colore rosso scuro (ad eccezione della sottospecie robinsoni, che presenta iridi bianche[5]).
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]La gazza verde è un uccello dalle abitudini di vita essenzialmente diurne, che vive da solo o in coppie, non di rado formando gruppi misti con altre specie dalle abitudini di vita simili (quali il garrulo dal collare minore e garrulo crestabianca[6]), passando la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo al suolo o fra i rami bassi degli alberi[7] e rifugiandosi nel folto della vegetazione arborea per passare la notte.
Sebbene si tratti di uccelli piuttosto schivi, le gazze verdi sono molto chiassose e vocali: il loro richiamo è composto da due fischi acuti e stridenti, vagamente simili ai versi di alcuni rapaci, emessi quasi continuamente. Questi uccelli sono inoltre in grado di imitare i suoni dell'ambiente circostante, compresa la voce umana, caratteristica questa che (unita alla colorazione vivace) li rende molto apprezzati come uccelli da gabbia[8].
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]La gazza verde è un uccello essenzialmente carnivoro/insettivoro, la cui dieta si compone in maniera preponderante di grossi insetti (locuste, cavallette, mantidi) e larve, ma anche di piccoli vertebrati (uova e nidiacei, lucertole, gechi, topolini, rane e piccoli serpenti).
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Il periodo riproduttivo comincia verso la fine di marzo nella maggior parte dell'areale, sebbene gli uccelli diffusi in Indonesia comincino a nidificare già in gennaio-febbraio[3]: si tratta di uccelli monogami, le cui coppie restano insieme anche per anni.
In nido, a forma di coppa, viene costruito da amvedue i sessi con ramoscelli, foglie, erba e radici intrecciate su un arbusto alto o su di un alberello: al suo interno, la femmina depone 4-6 uova bianco-giallastre con fittissima picchiettatura bruno-rossiccia o di color lavanda, caratterizzate dalla grande lucidità del guscio[9].
Le uova vengono covate per una quindicina di giorni, al termine dei quali schiudono pulli ciechi ed implumi: essi vengono accuditi ed imbeccati da ambedue i genitori e a circa tre settimane di vita cominciano a tentare l'involo, pur non allontanandosi completamente dal nido prima che sia passato un mese dalla schiusa.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La gazza verde occupa un areale che va dalle pendici meridionali dell'Himalaya (ad est del Garhwal) alla Cina meridionale (Yunnan meridionale e Guangxi sud-occidentale) attraverso Arunachal Pradesh, Nepal, Sikkim, Bhutan, Assam meridionale, Bangladesh centro-orientale (corso del Brahmaputra) e Birmania, e a sud fino alla penisola malese (sebbene con areale piuttosto frammentato a sud del Laos): la specie è inoltre presente a Sumatra (lungo i Monti Barisan) e in Borneo settentrionale.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dalla foresta pluviale tropicale e temperata pedemontana e montana: è possibile avvistarli anche nelle foreste di bambù o in quelle decidue.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Se ne ricononscono 5 sottospecie[2]:
- Cissa chinensis chinensis (Boddaert, 1783) - la sottospecie nominale, diffusa nella maggior parte dell'areale occupato dalla specie, dall'Himalaya al Tonchino;
- Cissa chinensis klossi Delacour & Jabouille, 1924 - diffusa nell'Annam centrale ed in Laos;
- Cissa chinensis margaritae Robinson & Kloss, 1919 - endemica della provincia vietnamita di Lam Dong;
- Cissa chinensis robinsoni Ogilvie-Grant, 1906 - diffusa nel Tenasserim e nella penisola malese;
- Cissa chinensis minor Cabanis, 1850 - endemica di Sumatra e Borneo;
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Esemplare impagliato della sottospecie nominale.
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Esemplare impagliato della sottospecie minor.
Alcuni autori propenderebbero per l'accorpamento delle affini sottospecie robinsoni e klossi, mentre rimane da chiarire la posizione filetica dell'isolata sottospecie margaritae[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Butchart, S. & Symes, A., Cissa chinensis, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Corvidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 5 maggio 2014.
- ^ a b c (EN) Common Green Magpie (Cissa chinensis), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 19 settembre 2018.
- ^ (EN) Oates, E. W., The fauna of British India, including Ceylon and Burma, vol. 1, 2ª ed., 1922, p. 45.
- ^ (EN) Bulletin of the British Ornithologists' Club, vol. 19, 1906, p. 9.
- ^ (EN) Hume, A. O., Stray feathers, vol. 6, 1878, p. 385.
- ^ (EN) Mason, C. W., The food of birds in India, 1911, p. 40.
- ^ (EN) Butler, A. G., Foreign birds for cage and aviary,, vol. 2, 1910, p. 70.
- ^ (EN) Ogilvie-Grant, W. R., Catalogue of the Birds in the British Museum, vol. 5, British Museum of Natural History, 1877, p. 488.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cissa chinensis
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cissa chinensis, in Avibase - il database degli uccelli nel mondo, Bird Studies Canada.