Chiesa di Santa Severa | |
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Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Località | Gonnosfanadiga |
Coordinate | 39°29′09.59″N 8°39′11.02″E |
Religione | cattolica |
Titolare | santa Severa |
Diocesi | Ales-Terralba |
La chiesa di Santa Severa è una chiesa campestre situata in territorio di Gonnosfanadiga, centro abitato della Sardegna sud-occidentale. Consacrata al culto cattolico, fa parte della parrocchia della Sacro Cuore, diocesi di Ales-Terralba.
Situata su una collina a poche centinaia di metri dal centro abitato, si fa risalire l'origine al periodo paleocristiano (IV-V secolo). Sorge sull'area di un'antica necropoli romana, è perciò verosimile che la devozione a questa santa risalga a quei primi abitatori del luogo. Ha subito successivi restauri a partire dal 1797.
Il monumento è un edificio con pianta a croce latina, con gli ambienti voltati a botte a tutto sesto. La navata (lunga 10 m e larga 4,2 m) è ripartita in tre specchiature da due lesene su cui si impostano i sottarchi della volta; in origine le volte erano estradossate con doppia curva, come si vede osservando i prospetti laterali e il retro. Il tetto è a travatura lignea.
A destra e a sinistra della porta principale sono presenti dei cardini, che reggevano delle transenne. In seguito i monaci greci realizzarono la volta a botte. Lo spazio quadrato nato dall'incontro dei bracci della croce è delimitato da archi su cui poggia una cupola semisferica di embrici a squame di quattro metri di circonferenza.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2009, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&Compton editore, 2007.
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