Chiesa dell'Annunziata o chiesa di Santa Maria del Gonfalone | |
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Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Palombara Sabina |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Annunciazione |
Sede suburbicaria | Sabina-Poggio Mirteto |
Consacrazione | XIV secolo |
Stile architettonico | Romanico-Barocco-Francescano |
Inizio costruzione | XIV secolo |
Completamento | XIV secolo |
Sito web | La chiesa dell'Annunziata |
La chiesa dell'Annunziata o di Santa Maria del Gonfalone è sita a Palombara Sabina, nella città metropolitana di Roma Capitale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Del 1343 sono le prime notizie, quando è sede di una visita pastorale ed è citata come "Extra portam", comunque la fondazione è dello stesso secolo in stile francescano.
Successivamente, nel XVI secolo, subisce rimaneggiamenti dalla confraternita del Gonfalone, mentre nel 1770 fu adornata in stile barocco.
L'aspetto
[modifica | modifica wikitesto]L'esterno
[modifica | modifica wikitesto]La facciata è in stile romanico-barocco.
Il portale è incorniciato nel marmo. Sopra vi è una bordatura sempre in marmo a lunetta. Più sopra ancora vi è una finestrella ad oblò che sostituisce il classico rosone, ancora più sopra vi è un arco a tutto sesto.
Il cornicione in alto è ondulato a gobba centrale secondo i canoni del barocco. Il cornicione è sormontato da un crocifisso metallico.
Due finestrelle squadrate si aprono ai lati del portone.
Coperti da cipressi e divisi dall'edificio centrale mediante lesene, si aprono due edifici laterali, la sagrestia e gli uffici parrocchiali.
La serratura della porta venne danneggiata da vandali durante una notte di pioggia mista a neve, mentre l'Italia di Bearzot conquistava il mondiale di calcio.
L'interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno è ad un'unica navata con 2 cappelle laterali.
Nell'arco dietro l'altare è sito una tempera su tavola sull'Annunciazione e Dio benedicente, secondo alcuni di Antoniazzo Romano ma più probabilmente del figlio Marcantonio Aquili.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su tibursuperbum.it.