Chiesa di Santa Giustina | |
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Facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Santa Giustina Val di Lecca (Bardi) |
Indirizzo | strada comunale Pione ‒ Santa Giustina ‒ Santa Giustina ‒ Bardi (PR) |
Coordinate | 44°35′31.94″N 9°35′31.15″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | santa Giustina |
Diocesi | Piacenza-Bobbio |
Consacrazione | 1883 |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | entro il XIV secolo |
Completamento | 1785 |
La chiesa di Santa Giustina è un luogo di culto cattolico dalle forme barocche, situato nel piccolo borgo di Santa Giustina Val di Lecca, frazione di Bardi, in provincia di Parma e diocesi di Piacenza-Bobbio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il luogo di culto originario fu costruito in epoca medievale; la più antica testimonianza della sua esistenza risale al 1352, quando la cappella fu citata nella Ratio Decimarum della diocesi di Piacenza tra le dipendenze della pieve di Pione.[1]
Nel 1577 la chiesa fu elevata a sede parrocchiale autonoma.[2]
Intorno al 1780 l'antico edificio fu abbattuto e nel 1782 furono avviati i lavori di ricostruzione del tempio in forme barocche; gli interventi furono completati nel 1785.[3]
Il 2 luglio del 1883 il tempio fu solennemente consacrato dal vescovo di Piacenza Giovanni Battista Scalabrini.[3]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa si sviluppa su un impianto a navata unica affiancata da tre cappelle per lato, con ingresso a ovest e presbiterio absidato a est.[3]
La simmetrica facciata a capanna, interamente intonacata come il resto dell'edificio, è suddivisa orizzontalmente in tre parti da due cornicioni modanati in rilievo. Inferiormente si elevano sei lesene coronate da capitelli dorici; al centro è collocato l'ampio portale d'accesso ad arco a tutto sesto, delimitato da una cornice; ai lati gli spazi sono decorati con specchiature rettangolari con spigoli smussati. Al secondo ordine si ergono in continuità con quelle sottostanti sei lesene doriche; nel mezzo si apre un finestrone ad arco ribassato, affiancato da quattro nicchie a tutto sesto. Superiormente si innalzano quattro lesene doriche in continuità con quelle centrali sottostanti; nel mezzo i tre spazi sono arricchiti con altrettante nicchie a tutto sesto. Il prospetto è coronato da un cornicione ad arco acuto, sormontato al centro da un piccolo pinnacolo su cui si erge una croce metallica.[3]
Davanti alla facciata si estende il sagrato di forma semicircolare; di fronte all'ingresso si erge la piccola cappella neoclassica di Santa Teresa, sviluppata su una pianta absidata; il prospetto è delimitato da due lesene doriche, a sostegno del frontone triangolare di coronamento, mentre al centro si apre un'ampia arcata a tutto sesto.[3]
I fianchi della chiesa sono scanditi in tre campate da due lesene doriche; in sommità si aprono in corrispondenza della prima e della terza due piccole finestre quadrate; dal lato destro aggettano i bassi volumi della sagrestia e della sala parrocchiale, mentre al termine del prospetto sinistro si erge su tre ordini, suddivisi da fasce marcapiano e ornati con specchiature rettangolari con spigoli smussati, il campanile; la cella campanaria si affaccia sulle quattro fronti attraverso ampie monofore ad arco trilobato, delimitate da lesene; più in alto si eleva oltre il cornicione mistilineo in aggetto una lanterna a pianta circolare, decorata con otto lesene e quattro aperture a tutto sesto alternate a nicchie; a coronamento si staglia una piccola cupola.[3]
Sul retro si estende in continuità col presbiterio la canonica; l'alta abside è illuminata da una finestra centrale quadrilobata e da un'ampia monofora sulla destra.[3]
All'interno la navata è coperta da una volta a botte lunettata decorata con affreschi raffiguranti vari simboli religiosi dell'Antico Testamento; i lati sono scanditi in tre campate da lesene doriche d'ordine gigante, a sostegno del cornicione perimetrale modanato; in corrispondenza della prima e della terza si affacciano due alte cappelle per parte, chiuse superiormente da volte a botte dipinte; la seconda campata è affiancata dalle basse arcate a tutto sesto delle cappelle, dedicate al Cristo Morto sulla destra e a santa Lucia sulla sinistra, e in sommità dalle nicchie ad arco a tutto sesto contenenti le statue rispettivamente del Cristo e di San Giuseppe.[3]
Il presbiterio, lievemente sopraelevato, è preceduto dall'arco trionfale a tutto sesto, retto da due paraste doriche, di cui quella sinistra a sostegno del settecentesco pulpito ligneo intagliato; l'ambiente, coperto da una volta a botte decorata con affreschi, accoglie l'altare maggiore marmoreo a mensa, aggiunto nel 1997 unitamente al leggio; sul fondo l'abside, chiusa superiormente dal catino con spicchi a vela lunettati, conserva il coro realizzato da Romolo Campanini nel 1780 per il monastero di San Francesco di Bardi, soppresso nel 1805.[3]
La chiesa ospita altre opere di pregio, in gran parte provenienti dal convento bardigiano, tra cui varie statue seicentesche e settecentesche e dipinti ottocenteschi; nella sagrestia si trova infine un credenzone ligneo intagliato dal Campanini.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fallini, Calidoni, Rapetti, Ughetti, p. 161.
- ^ Zuccagni-Orlandini, p. 439.
- ^ a b c d e f g h i Chiesa di Santa Giustina Vergine e Martire "Santa Giustina Val Lecca, Bardi", su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 25 gennaio 2019.
- ^ Schede delle frazioni e delle località: Santa Giustina e la Val Lecca, su halleyweb.com. URL consultato il 25 gennaio 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Fallini, Mario Calidoni, Caterina Rapetti, Luigi Ughetti, Terra di pievi, Parma, MUP Editore, 2006, ISBN 88-7847-021-X.
- Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Italia superiore o settentrionale Parte VI, Firenze, presso gli Editori, 1839.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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