Chiesa di San Sebastiano | |
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La chiesa di San Sebastiano a Tatti | |
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Massa Marittima |
Coordinate | 43°01′19.45″N 11°01′35.54″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | san Sebastiano |
Diocesi | Massa Marittima-Piombino |
La chiesa di San Sebastiano è un edificio sacro situato a Tatti, nel comune di Massa Marittima, in provincia di Grosseto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Situata lungo via Gramsci, un tempo via Maestra che seguiva il perimetro delle mura difensive,[1] la chiesa è ricordata come pieve in una bolla di papa Clemente III inviata a Gualfredo vescovo di Grosseto nel 1188.[1]
Nel 1676 la si ritrova citata con il titolo di San Sebastiano.[1] La chiesa, che fu tenuta dalla Confraternita della Misericordia, subì un radicale intervento di ristrutturazione tra il XVIII e il XIX secolo che le conferì l'attuale aspetto.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa presenta una facciata a vento risalente al XVIII secolo, intonacata, con un portale sormontato da una finestra a lunetta e campaniletto a vela.[1] Il lato posteriore è alzato di cinque metri rispetto al piano stradale, mentre ai lati l'edificio è delimito a sinistra da un vicolo e a destra da altri edifici.[1]
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'interno è a una sola navata con presbiterio rialzato.[1] Il coro è decorato a tempera con motivi a metope e triglifi di ispirazione classica.[1] La chiesa si presenta spoglia e scarsamente decorata. L'unico elemento artistico di rilievo è una statua lignea raffigurante San Sebastiano, di scuola senese del XVI secolo:[1][2] la scultura è stata restaurata nel 1997 da Maria Rosa Cavari presso il laboratorio della Pinacoteca di Siena.[2]
All'interno della chiesa si segnalano inoltre la presenza di un fonte battesimale e di una piccola acquasantiera in marmo e ferro battuto,[2] e quattro lapidi in marmo del XIX secolo con epigrafi a ricordo di alcuni abitanti del paese: riportano la memoria di Beatrice Ventavoli (1850), Niccola Ventavoli (1851), Giuseppe Lotti (1858) e Maria Tonini Pagliuchi (1871).[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2007, pp. 51–52.
- ^ a b c d Comitato parrocchiale di Tatti, La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e le chiese minori, Tatti, 2000, pp. 48–52.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Ciattini, Tatti. Una piccola storia, Grosseto, Poligrafica Grosseto, 1976.
- Comitato parrocchiale di Tatti, La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta e le chiese minori, Tatti, 2000.
- Bruno Santi, Guida storico-artistica alla Maremma. Itinerari culturali nella provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine Editrice, 2007.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.