Chiesa di San Pietro | |
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La facciata | |
Stato | Italia |
Regione | Marche |
Località | Jesi |
Indirizzo | Piazza Franciolini, 1 - Jesi |
Coordinate | 43°31′22.15″N 13°14′44.95″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Pietro apostolo |
Stile architettonico | Tardo barocco |
Inizio costruzione | 1746, su edifici precedenti |
Completamento | 1784 |
La chiesa di San Pietro Apostolo è un edificio religioso della storica città di Jesi (AN), nelle Marche.
Sorge nel cuore dei vicoli medievali del centro storico, in Piazza Francolini, ed è tra le più antiche chiese della città.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Sorge in un'area già occupata da edifici romani, dei quali sono stati rinvenuti resti di pavimentazioni in mosaico durante gli ultimi scavi[1].
La prima chiesa venne fondata in epoca longobarda e come fosse già dotata di un battistero, sembra sia stata la prima Pieve della città[2].
Rifatta in stile gotico presentava una facciata con portico che dava su via Baldassini. Per la sua decorazione Marcantonio di Andrea di Bartolo (1435-91), della famiglia di pittori Aquilini, vi realizza l'affresco della Madonna col Bambino e Santi, ancora in parte oggi superstite. Nel 1620 il pittore Giambattista Ricci dipinse la pala d'altare con la Consegna delle Chiavi a San Pietro[1].
Nel 1720 l'edificio fu gravemente danneggiato da un incendio e la chiesa attuale venne riedificata a partire dal 1746. Architetto ne fu Gaetano Fammilume in collaborazione con l'allora giovane Mattia Capponi[1]. A quest'ultimo si deve soprattutto la facciata con due torrette gemelle e la scalinata a due rampe. Si tratta di una chiesa ad unica navata con volta a botte lunettata e altari laterali.
Col crescere del culto della Madonna della Misericordia, nel 1784 il vescovo Fonseca fece erigere una cappella sul lato sinistro della navata e commissionò il quadro della Vergine al pittore ferrarese Giuseppe Azzi.
Nelle quattro nicchie della facciata, nel 1786, vennero poste le statue degli Apostoli scolpite dal folignate Stefano Montrocchi[1]; poi purtroppo distrutte dai Giacobini nel 1798.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Loretta Mozzoni e Gloriano Paoletti: "Jesi, Città bella sopra un fiume". Ed. Comune di Jesi, Litograf snc, Jesi, 1994
Altri progetti
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