Chiesa della Beata Vergine Immacolata alla Certosa | |
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Stato | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Località | Bologna |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Beata Vergine Immacolata |
Arcidiocesi | Bologna |
Architetto | Glauco Gresleri |
Inizio costruzione | 1956 |
Completamento | 1961 |
La chiesa della Beata Vergine Immacolata alla Certosa si trova in via Piero della Francesca n. 3, a Bologna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prima chiesa della fase lercariana di Bologna, fece seguito al I° Congresso di architettura sacra indetto dal cardinale Giacomo Lercaro nel 1955.[1] Commissionata proprio dall'arcivescovo di Bologna all'architetto Glauco Gresleri, fu progettata nel 1956-57 e realizzata entro il 1961[2][3]; fu subito segno dei tempi nuovi e la sua immagine, pubblicata su libri e riviste, fece in breve il giro d’Europa[4][5][6][7][8][9] anticipando il principio della partecipazione che diventerà il punto forte del rinnovamento liturgico con Concilio Vaticano II.
Il progetto preliminare composto da elaborati grafici e plastico è pubblicato per la prima volta a cura del Centro studio e informazione per l'architettura sacra[10] sulla rivista Chiesa e Quartiere[11] n. 3 del settembre 1957[12]. Viene inserita nel 1966 nel catalogo Bolaffi dell'architettura italiana[13] e sarà presente nel tempo su volumi dedicati agli edifici di culto a livello europeo[14][15] come nelle guide dedicate all'architettura moderna della città di Bologna[16][17].
L'opera è selezionata dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MIBAC tra le architetture del secondo '900.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Una struttura semplice di quattro portali doppi e traversi di collegamento, il tutto rigidamente modulato su ml 5,00. Un nastro libero di parete realizzato in foratoni imbottiti da grosso strato di intonaco si snoda sotto di essa a racchiudere e a dar forma allo spazio interno. La luce naturale permea la costruzione e la trapassa caratterizzandosi secondo le forature. Scende a pioggia sopra l’altare attraverso la cupola a “pozzo”; si diffonde, filtrata, dalla sutura vitrea tra parete e copertura; si riflette dal grande lucernario sopra la galleria; cola colorata attraversando la parete a vetri sopra la sagrestia; è direzionata verso il Santissimo dalla finestra “a cassetta” della cappella. I materiali sono elementari: cemento armato a vista, intonaco calcinato tirato a mano, vetro, legno, acciaio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biblioteca Salaborsa, 1962 - La chiesa della Beata Vergine Immacolata alla Certosa - Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi, su Biblioteca salaborsa. URL consultato il 1º maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
- ^ L'edificio e il suo progetto, su bvi.it.
- ^ Banca dati della CEI, su banchedati.chiesacattolica.it.
- ^ De kerk van de Beata Vergine Immacolata te Bologna, in Cement, n. 7, Amsterdam, 1964.
- ^ Iglesia de la Beata Vergine Immacolata, en Bolonia - ITALIA, in Informes de la Construcción, Istituto Eduardo Torroja de la costrucción y del cemento, n. 174, Madrid, 1965.
- ^ Giuliano Gresleri, Die stellung der modernen Christlichen kunst in italien, in Das Munster _ zeitschrift fur christliche kunst und kunstwissenshaft, Monaco, Verlag Schnell & Steiner Munchen und Zurich, agosto-settembre 1965.
- ^ D. van der Kellen, Illustrated International Architecture n.1, Olanda, TH edizioni, 1965.
- ^ Hans F. Erb, Spiel mit Form und Strukture, Dusseldorf, Beton-Verlag GmbH, 1968.
- ^ Missale Romanum - La Chiesa della Beata Virgine Immacolata, in Beton Prisma _ Colonia (Germania), n.24, 1973.
- ^ Centro di studio e informazione per l'architettura sacra, su bibliotecasalaborsa.it.
- ^ Chiesa e Quartiere, su bibliotecasalaborsa.it.
- ^ Chiesa della B.V. Immacolata in Bologna, in Chiesa e Quartiere, n. 3, 1957.«La chiesa muove dallo studio della liturgia; l'architettura, sia pure nella volumetria di un progetto ancora di massima, rivela la propria forza. Nell'appassionante interpretazione del Direttorio Liturgico, scritto dal cardinale Lercaro, gli architetti si stanno cimentando a Bologna. Si tratta di una ricerca della quale resterà traccia»
- ^ Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Catalogo Bolaffi dell'architettura italiana 1963-1966, Torino, Giulio Bolaffi Editore, 1966.
- ^ G E Kidder Smith (a cura di), Nuove chiese in Europa, Milano, Edizioni Comunità, 1964.
- ^ G. Della Longa, A. Marchesi, M. Valdinoci, (a cura di), Architettura e Liturgia nel Novecento Esperienze europee a confronto - Atti del 2º Convegno Internazionale Venezia 7-8 ottobre 2004, Edizione Nicolodi, 2004.
- ^ G. Bernabei, G. Gresleri, S. Zagnoni (a cura di), Bologna Moderna 1860-1980, Bologna, Patron, 1984.
- ^ Giuliano Gresleri (a cura di), Bologna Guida di architettura, Umberto Allemandi & C., 2004.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1957 Chiesa della B. V. Immacolata in Bologna sulla rivista Chiesa e Quartiere n.20, Edizioni U.T.O.A., Bologna, settembre;
- 1961, BVI 1958-1961 Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Immacolata, Bologna, arti grafiche Tamari;
- Chiesa e complesso parrocchiale della B. V. Immacolata sulla via Certosa sulla rivista Chiesa e Quartiere n.20, Bologna, Edizioni U.T.O.A., dicembre;
- 1962 III Biennale Christlicher Kunst der Gegenwart, Salzburg, Verlag Styria;
- Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Immacolata in Bologna da Ingegneri architetti costruttori, n. 12, Codice SBN UBO4561516
- 1963 Chiesa e complesso della Beata Vergine Immacolata sulla Via Certosa a Bologna da L'industria italiana del cemento, a. 33., n. 12, Codice SBN UBO4561521;
- 1965 Juan Plazaola S.I, El arte sacro actual_ Estudio Panorama. Documentos, Madrid, ottobre;
- 1966 Parole e linguaggio dell’architettura religiosa, Faenza, Faenza Editrice;
- 1967 Marco M. Olivetti, Il Tempio simbolo cosmico, Roma, Edizioni Abete, dicembre;
- 1969 Art Chrétien n.26 Salon Européen d'Art Sacré diretto da Joseph Pichard [1], Paris, pp. 19, 33-35;
- 1995 Adriano Cornoldi, L’Architettura dell’edificio sacro, Roma, Officina Edizioni;
- 1998 L’Arte per il culto nel contesto postconciliare a cura di Carlo Chenis, Edizioni Staurós, dicembre;
- 2001 Segni del 9cento – Architettura e arti per la liturgia in Italia, Caselle di Sommacampagna (VR), Cierre Grafica, luglio;
- 2002 Pina Ciampani, Il luogo e dell’incontro – L’architettura nei luoghi di culto, Milano, Electa;
- 2007 G. Della Longa, A. Marchesi, M. Valdinoci, Le cattedrali dell’Emilia Romagna, Rovereto (TN), Nicolodi editore, luglio.