Castello di Écours (FR) Château d'Écours | |
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Il castello di Écours | |
Ubicazione | |
Stato | Contea di Savoia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Città | La Salle, fraz. Écours |
Indirizzo | loc. Prayon |
Coordinate | 45°44′48.67″N 7°04′46.8″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello romanico |
Costruzione | XII secolo-XII secolo |
Costruttore | Famiglia Lescours |
Condizione attuale | Chiuso al pubblico |
Proprietario attuale | Proprietà privata |
Visitabile | No |
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Il castello di Écours (pron. fr. AFI: [ekuʁ] - in francese, Château d'Écours), detto anche torre di Lescours o di Les Cours, oppure, in francese, Château de Lescours o Château des Cours, è uno dei castelli della Valle d'Aosta, posto nella frazione di Écours nel comune di La Salle, in Valle d'Aosta.
Toponimo
[modifica | modifica wikitesto]Le versioni del toponimo sono dovute alle diverse maniere di ortografarlo in lingua francese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il castello venne fatto costruire sul finire del XII secolo dalla famiglia aristocratica di origine notarile Lescours (de Curiis, o Les Cours), che già dal 1430 infeudò una parte dei propri possedimenti alla famiglia Châtelard, incluso il castello.
Secondo la tradizione, nel 1224 vi nacque Papa Innocenzo V, nato Pierre de Tarentaise e appartenente alla nobile famiglia Les Cours, ma alcuni studiosi, tra cui Aimé-Pierre Frutaz, non confermano questa ipotesi.[1]
Nel 1551 il castello venne definitivamente venduto alla famiglia Bozel[2] e nello stesso secolo pervenne poi come cosignoria alle famiglie Gal e Malliet. Nel Seicento la proprietà passò in blocco alla famiglia Passerin che la mantenne sino al 1730.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Della struttura originaria, risalente all'epoca dei Lescours, si è conservata oggi la principale torre a pianta quadra e un breve tratto dell'antica cinta muraria del complesso. Il popolare nome di Torre di Lescours, infatti, deriva proprio dal fatto che la parte più evidente è ancora oggi l'antica torre medioevale.
La frazione omonima in cui sorge la torre si trova a 1090 m s.l.m.[3]
Nel Settecento, all'epoca dello storico Jean-Baptiste de Tillier era parzialmente in rovina. Il de Tillier ipotizza che, come altri manieri valdostani, venne fatta distruggere per la cattiva condotta dei proprietari.[4]
Fino a pochi anni fa si conservavano alcuni affreschi nella sala che fu probabilmente la cappella interna del castello signorile.[1]
Secondo Mauro Cortellazzo che riprende il Lange, la Torre di Lescours presenta alcune importanti analogie costruttive con altre torri valdostane costruite in piano, come lo spessore delle mura di 2 metri alla base:
«la tour Malluquin a Courmayeur, la tour de l'Archet a Morgex, la tour Lescours a La Salle, la tour de la Planta e la torre di Sant'Anselmo a Gressan, la torre recentemente scoperta al castello di Fénis, la torre di Néran a Châtillon, la tour de Ville ad Arnad e altre due torri collocate nelle valli laterali, la tour Vachéry a Etroubles e la tour d'Hérères a Perloz. Tutte queste torri sono state edificate in zone che non presentano alcun elemento morfologico che possa facilitare la difesa, anzi appare chiara la scelta di spazi pianeggianti, aperti e non sempre in prossimità di percorsi viari. Tutte e dieci si caratterizzano quindi per la particolare scelta del sito.[5]»
Le mura dai 2 metri della base si vanno assottigliando verso il tetto, fino allo spessore di 80 cm. La torre, completamente vuota, è coperta da un tetto in lose.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Beato Innocenzo V Papa, su comune.lasalle.ao.it, Comune di La Salle. URL consultato il 9 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2013).
- ^ La famiglia Bozel diede il nome alla casaforte Bozel.
- ^ a b Insegnanti e alunni delle scuole materne e primarie di La Salle (a cura di), Le hameau d'Écours et sa chapelle, in 51° Concours Cerlogne, La Salle, maggio 2013, p. 19.
- ^ (FR)
«la tour dite à présent des Coursi, sous le grand chemin avant d'entrer à La Salle, dont la moitié est encore sur pied...»
(IT)«La torre oggi chiamata des Coursi, sotto lo stradone prima di entrare a La Salle, la cui metà è ancora in piedi, ...»
- ^ Mauro Cortellazzo, pp. 223-225.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mauro Cortellazzo, Simbologia del potere e possesso del territorio: le torri valdostane tra XI e XIII secolo (PDF), in Bulletin d'études préhistoriques et archeologiques alpines, Numéro spécial consacré aux Actes du XIIe Colloquesur les Alpes dans l’Antiquité. Yenne / Savoie 2-4 octobre 2009 (par les soins de Damien Daudry), Aosta, 2010. URL consultato il 16 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). (fonte)
- André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], pp. 110, ISBN 88-7032-049-9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su castello di Écours
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Écours, su lovevda.it, Sito ufficiale del Turismo della Regione Valle d'Aosta, 10 aprile 2021. URL consultato il 10 aprile 2021.