Con la locuzione cash in court si indica l'ammontare di denaro che, a valle di una liquidazione giudiziale, è giacente sui conti correnti dei tribunali in attesa della definizione e attuazione di un piano di riparto, cioè di un progetto di distribuzione del ricavato tra i soggetti beneficiari della liquidazione. Sebbene il processo di liquidazione e rimborso ai creditori preveda naturalmente dei tempi di immobilizzazione di tale liquidità, per inefficienze del sistema, questi tempi possono dilatarsi a diversi mesi o anche più di un anno[1], con conseguenze negative sull'economia, che vede sottratta ed immobilizzata una liquidità altrimenti utilizzabile. Tale fenomeno in Italia, nel 2020, ammonta a circa 10 miliardi di euro[2][3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Associazione “Tavolo di Studio sulle Esecuzioni Immobiliari” (T.S.E.I. o T6), Studio dei tempi dei tribunali italiani in materia di procedure esecutive individuali (PDF), 20 giugno 2017. URL consultato il 10 settembre 2020.
- ^ Cosa è il Cash in Court, su intrum.it. URL consultato il 10 settembre 2020.
- ^ NPL, il coronavirus colpisce anche il settore delle esecuzioni immobiliari, su ilmessaggero.it. URL consultato il 10 settembre 2020.