Casa-museo Čechov | |
---|---|
Ubicazione | |
Stato | Russia Ucraina[1] |
Località | Jalta |
Indirizzo | ulica Kirova, 112 |
Coordinate | 44°29′27.96″N 34°08′29.76″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Casa museo |
Collezioni | Oggetti familiari, fotografie e materiale letterario di Čechov |
Istituzione | 1898 |
Fondatori | Maria Chekhova |
Apertura | 1898 |
Sito web | |
La Casa-museo Čechov (in russo Дом-музей Чехова?, Dom-muzej Čechova, in ucraino Будинок-музей Чехова?, Budinok-muzej Čechova) è una struttura espositiva situata a Jalta, nei locali della Dacia Bianca, un'abitazione fatta costruire dallo stesso Anton Čechov nel 1898.[2][3]
L'edificio
[modifica | modifica wikitesto]La dacia venne costruita su progetto di L. N. Šapalov dopo il successo di Čechov con Il gabbiano. Il drammaturgo vi si stabilì in seguito alla morte del padre, per meglio far fronte alla tubercolosi grazie al favorevole clima della Crimea. Vi piantò diversi tipi di alberi, tra cui gelsi, ciliegi, mandorli, peschi, cipressi, agrumi, acacie e betulle, e vi allevò cani e gru.[4][5]
La casa venne elogiata dallo scrittore Aleksandr Kuprin, che la descrisse come «l'edificio più originale di Jalta. Tutto bianco, puro, facile, splendidamente asimmetrico, [...] con una torre e delle sporgenze inaspettate, con una veranda inferiore di vetro e una terrazza aperta di sopra, con ampie e strette finestre sparse». Anche il poeta V. N. Ladyženskyij parlò di una dacia «validamente costruita, eccellente».[4][5] Dallo studio si può vedere il lungomare che ha ispirato La signora con il cagnolino, e sul retro lo scenario che ha suggerito l'ambientazione de Il giardino dei ciliegi. In questo luogo Čechov ha scritto inoltre Tre sorelle e Il vescovo.[4][5][6]
Il museo
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la morte di Čechov (1904) la casa fu curata dalla sorella Marija Pavlovna, che nel 1921 la convertì in museo e che si rifiutò di lasciarla anche durante l'occupazione nazista, impedendo che venissero trafugati gli oggetti lì conservati. Durante la seconda guerra mondiale la casa fu tuttavia danneggiata da una delle ultime incursioni aeree della Luftwaffe nella zona.[6]
Problemi di finanziamento del museo
[modifica | modifica wikitesto]Durante il periodo sovietico il museo fu regolarmente sovvenzionato dal Governo, ma dopo la dissoluzione dell'URSS la responsabilità per la manutenzione fu oggetto di controversie fra la Repubblica autonoma di Crimea, il governo centrale dell'Ucraina e quello della Russia, tanto che la casa si ritrovò in uno stato di parziale abbandono[6] fino al maggio 2010, quando il presidente ucraino Viktor Janukovyč dispose interventi di restauro.[7]
Visitatori famosi
[modifica | modifica wikitesto]Čechov ospitò nella dacia, tra gli altri, Lev Tolstoj, Fëdor Šaljapin, Sergej Rachmaninov e Maksim Gor'kij.[8][9] Nel 2003 il museo fu visitato da Leonid Kučma e Vladimir Putin, accompagnati dalle rispettive mogli.[2][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Questo luogo si trova in Crimea, territorio de iure, secondo la risoluzione 68/262 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, parte integrante dell'Ucraina; de facto, secondo il trattato di adesione della Crimea alla Russia (non riconosciuto dalla grande maggioranza della comunità internazionale), parte della Russia.
- ^ a b (EN) chekhov-yalta.org, su antonchekhovfoundation.org. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2017).
- ^ (EN) The House That Chekhov Built, su BBC, 5 aprile 2016. URL consultato il 12 luglio 2017.
- ^ a b c (EN) Yalta Chekhov Campaign, su yaltachekhov.org, 22 gennaio 2009. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2009).
- ^ a b c (RU) Dom-muzej A.P.Čechova - Novosti, su yalta.chekhov.com.ua, 7 gennaio 2010. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2010).
- ^ a b c d (EN) Restoration drama: How Chekhov's home has fallen into disrepair, in The Independent, 20 novembre 2008. URL consultato il 12 luglio 2017.
- ^ (EN) Yanukovych gives range of orders to Crimean government, in KyivPost, 13 maggio 2010. URL consultato il 12 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2010).
- ^ (EN) Sarah Johnstone, Lonely Planet Ukraine, 2008, p. 206.
- ^ Jean Benedetti, Dear Writer, Dear Actress: The Love Letters of Olga Knipper and Anton Chekhov, Methuen Publishing Ltd, 1998, pp. 37, 270, ISBN 978-0-413-72390-1.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Rosamund Bartlett, Chekhov: Scenes from a Life, Londra, Free Press, 2004.
- (EN) Patricia Chute, Anton Chekhov: The House in Yalta and the Final Years, in Harvard Review, n. 15, 1998, pp. 119-123.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Casa-museo Čechov