La Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile (nota anche come Carta di Aalborg) è un documento firmato da 80 Amministrazioni Locali europee e da 253 rappresentanti di organizzazioni internazionali, governi nazionali, istituti scientifici, consulenti e singoli cittadini.
Firmatari
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto di Carta fu elaborato dall'ICLEI in collaborazione col Ministero per lo Sviluppo Urbano e i Trasporti dello Stato federale della Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania. Esso fu esaminato, in occasione della Conferenza di Aalborg, da oltre 600 partecipanti, all'uopo suddivisi in 36 gruppi di lavoro.
La carta è stata successivamente rielaborata dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili svoltasi dal 24 al 27 maggio 1994 nella città di Aalborg, in Danimarca, sotto il patrocinio congiunto della Commissione europea e della città di Aalborg e che è stata organizzata dal Consiglio internazionale per le iniziative ambientali locali (ICLEI).
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]In essa sono rispecchiate le idee e il contributo redazionale di partecipanti diversi.
Essa si sviluppa essenzialmente in tre parti che definiscono, rispettivamente:
- la cosiddetta Dichiarazione di principio: Le città europee per un modello urbano sostenibile[1];
- la Campagna delle città europee sostenibili[2];
- l'impegno nel processo d'attuazione dell'Agenda 21 a livello locale: i piani locali d'azione per un modello urbano sostenibile[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La Carta si apre con la constatazione del ruolo chiave dell'ambito urbano nel processo di modificazione degli stili di vita, di produzione e di consumo. Per fornire degli standard di vita applicabili al contesto cittadino, i principi dello sviluppo sostenibile vengono “ripensati” in un insieme più flessibile: la sostenibilità è intesa non come un gruppo di regole ben precise, ma come un processo creativo locale, in cui emerge l'individualità di ogni contesto. Le città riconoscono che il concetto dello sviluppo sostenibile fornisce una guida per commisurare il livello di vita alle capacità di carico della natura. Pongono tra i loro obiettivi giustizia sociale, economie sostenibili e sostenibilità ambientale. Sostenibilità a livello ambientale significa conservare il capitale naturale: ne consegue che il tasso di consumo delle risorse materiali rinnovabili, di quelle idriche e di quelle energetiche non deve eccedere il tasso di ricostituzione rispettivamente assicurato dai sistemi naturali e che il tasso di consumo delle risorse non rinnovabili non superi il tasso di sostituzione delle risorse rinnovabili sostenibili. Sostenibilità dal punto di vista ambientale significa anche che il tasso di emissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell'atmosfera, dell'acqua e del suolo di assorbire e trasformare tali sostanze. Inoltre, la sostenibilità dal punto di vista ambientale implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e delle qualità dell'atmosfera, dell'acqua e dei suoli a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri umani nonché degli animali e dei vegetali. Le città riconoscono, con la Carta, che la sostenibilità non rappresenta uno stato né una visione immutabili, ma piuttosto un processo locale, creativo e volto a raggiungere l'equilibrio che abbraccia tutti i campi del processo decisionale locale. Esso genera una continua verifica nella gestione delle città per individuare le attività che spingono il sistema urbano verso l'equilibrio e quelle che lo allontanano dall'equilibrio. Costruendo la gestione della città sulle informazioni raccolte attraverso tale processo, si comprende che la città funziona come un tutto organico e gli effetti di tutte le attività significative divengono manifesti. Grazie a tale processo la città e i cittadini possono effettuare scelte razionali. Una procedura di gestione che si fondi sulla sostenibilità consente di prendere decisioni non solo sulla base degli interessi degli attuali fruitori, ma anche delle generazioni future.
- ^ Nella seconda parte della Carta, le autorità convenute sottoscrissero l'impegno di portare avanti una Campagna delle città europee sostenibili, con l'obiettivo di promuovere e sostenere l'impegno delle amministrazioni locali a favore della sostenibilità. Nella Carta si legge che occorre “promuovere lo sviluppo verso la sostenibilità a livello locale attraverso processi di Agende 21 locali, rafforzando i rapporti di partnership tra i diversi attori presenti nelle comunità locali”. Venne perciò adottato un piano d'azione a lungo termine per rafforzare la cooperazione tra le autorità e coordinare il processo con le azioni dell'Unione Europea nel campo dell'ambiente urbano. La Campagna prevede come principali attività: favorire il sostegno reciproco tra le città europee per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo e l'applicazione di politiche orientate alla sostenibilità; raccogliere e diffondere informazioni sugli esempi positivi a livello locale; promuovere il principio della sostenibilità presso altri enti locali; aumentare il numero di città che sottoscrivono la carta; organizzare annualmente un premio per la "città sostenibile"; fornire alla Commissione europea suggerimenti relativi alle varie politiche; fornire materiale per le relazioni sulle città sostenibili del gruppo di esperti per l'ambiente urbano; sostenere gli amministratori locali nell'attuazione delle raccomandazioni e norme emanate in questo settore dall'Unione Europea; pubblicare un bollettino di informazione della campagna. Tali attività comportano l'istituzione di un coordinamento della campagna. Quanto al merito delle scelte da adottare con le Agende 21 locali, le città si impegnano ad utilizzare gli strumenti tecnici e politici disponibili per attuare un approccio alla gestione urbana che tenga conto degli ecosistemi. Si farà ricorso ad una vasta gamma di strumenti tra i quali quelli necessari per la raccolta e il trattamento dei dati ambientali e la pianificazione ambientale; strumenti normativi, economici e di informazione quali direttive, imposte e tasse; nonché meccanismi che contribuiscano ad accrescere la consapevolezza dei problemi e prevedano la partecipazione dei cittadini. Si cercherà di istituire nuovi sistemi di contabilità ambientale che consentano di gestire le risorse naturali in maniera economica analogamente alla gestione del denaro, risorsa artificiale per eccellenza. Le città sono coscienti di dover basare le proprie attività decisionali e di controllo, in particolare per quanto riguarda i sistemi di monitoraggio ambientale, di valutazione degli impatti, nonché quelli relativi alla contabilità, al bilancio, alla revisione e all'informazione, su diversi tipi di indicatori, compresi quelli relativi alla qualità dell'ambiente urbano, ai flussi urbani, ai modelli urbani e, ancor più importante, su indicatori di sostenibilità dei sistemi urbani. I comuni aderenti alla Carta riconoscono che in molte città europee è già stata adottata con successo un'ampia gamma di politiche e di attività che hanno dato positivi risultati dal punto di vista ecologico. Tuttavia tali strumenti, pur concorrendo alla riduzione delle pressioni in direzione insostenibile, non comportano di per sé un'inversione di marcia della società in direzione della sostenibilità. Le città, ancora una volta, con la loro solida base ecologica attuale, si trovano in ottima posizione per compiere il passo decisivo e integrare tali politiche ed attività nel processo amministrativo per gestire le economie urbane locali attraverso un ampio processo improntato alla sostenibilità. Nell'ambito di tale processo le città sono chiamate a sviluppare le proprie strategie, ad attuarle e a scambiarsi reciprocamente informazioni ed esperienze.
- ^ Nella terza parte vengono infine indicate le fasi da seguire nel processo di definizione degli strumenti attuativi delle Agende 21 locali, ovvero i piani d'azione. Essi si compongono delle seguenti misure: rispettare i piani territoriali e finanziari esistenti e futuri; favorire l'individuazione dei problemi e delle loro cause mediante frequenti consultazioni pubbliche; identificare i compiti prioritari per risolvere i problemi individuati; creare scenari di futuri sostenibili attivando un processo di partecipazione e di coinvolgimento di tutti i settori della popolazione; prendere in considerazione e valutare opzioni strategiche alternative; definire un piano di azione locale a lungo termine diretto a migliorare la sostenibilità della comunità locale; attuare il suddetto piano secondo precise scadenze temporali e assegnare a ogni partner specifiche responsabilità; mettere in atto sistemi e procedure di monitoraggio e di verifica dei risultati conseguiti dal piano.