Carlo Canella | |
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Nascita | Pescantina, 22 giugno 1913 |
Morte | Caprino Veronese, 6 gennaio 1986 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Specialità | Caccia |
Reparto | 412ª Squadriglia Autonoma Caccia Terrestre |
Anni di servizio | 1938-1941 |
Grado | Tenente |
Comandanti | Antonio Raffi |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna dell'Africa Orientale Italiana |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Aeronautica di Caserta |
dati tratti da Fiat CR.42 Aces of World War 2,[1] | |
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Carlo Canella (Pescantina, 22 giugno 1913 – Caprino Veronese, 6 gennaio 1986) è stato un militare e aviatore italiano, Asso pluridecorato della Regia Aeronautica partecipò alla seconda guerra mondiale combattendo in Africa Orientale Italiana. Conseguì 7 vittorie aeree individuali, contribuendo alla distruzione di 27 velivoli al suolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Pescantina, provincia di Verona, il 22 giugno 1913.[2] Arruolatosi nella Regia Aeronautica a partire dal 1936 frequentò la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Rex, uscendone con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo il 28 ottobre 1938.[2] Inizialmente assegnato alla 84ª Squadriglia del 4º Stormo Caccia Terrestre, prima dell'entrata in guerra del Regno d'Italia fu trasferito all'aeronautica dell'Africa Orientale Italiana, in servizio presso la 412ª Squadriglia Autonoma Caccia Terrestre, equipaggiata con i biplani Fiat C.R.42 Falco, e allora al comando del capitano Antonio Raffi.[2] Fu promosso tenente il 2 maggio 1940.[2] Ottenne la sua prima vittoria aerea nell'area di Cheren il 12 giugno 1940, a spese di un bombardiere Vickers Wellesley (K7747) del No.223 RAF Squadron.[1]
Durante il corso della campagna dell'Africa Orientale Italiana (1940-1941) conseguì 7 vittorie aeree accertate,[3] distrusse in collaborazione a terra 27 velivoli, e ne danneggio altri 5.[2] Fatto prigioniero di guerra dagli inglesi, venne decorato con due Medaglie d’argento e una di bronzo al valor militare.[4] Si spense a Caprino Veronese il 6 gennaio 1986.[2]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Gustavsson, Slongo 2013, p. 12.
- ^ a b c d e f Surfcity.
- ^ Gustavsson, Slongo 2013, p. 13.
- ^ Apostolo, Massimello 2000, p. 86.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Giorgio Apostolo e Giovanni Massimello, Italian Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-84176-078-1.
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
- (EN) Hakan Gustavsson e Ludovico Slongo, Fiat CR.42 Aces of World War 2, Botley, Osprey Publishing Company, 2000, ISBN 1-4728-0192-X.
- Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
- Mak Π 100 Rex (PDF), Napoli, Giuseppe Ruspoli S/A, 1939.
- Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
- Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
- Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
- Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
- (EN) Christopher Shores, Dust Clouds in the Middle East, London, Grub Street, 1996, ISBN 1-898697-37-X.
- Periodici
- Nico Sgarlato, Le Aquile dell'Impero, in Ali di Gloria, n. 3, Parma, Delta Editrice, aprile-maggio 2012.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Tenente Carlo Canella 22 June 1913 - 6 January 1986, su dalnet.se. URL consultato il 10 maggio 2021.