Carcere di Lepoglava | |
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Localizzazione | |
Stato | Croazia |
Regione | Regione di Varaždin |
Località | Lepoglava |
Indirizzo | Lepoglava prison, 42250 |
Coordinate | 46°12′35″N 16°02′35″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Inaugurazione | 1854 |
Uso | civile |
Il carcere di Lepoglava (ufficialmente penitenziario di Lepoglava, in croato: Kaznionica u Lepoglavi ) è il carcere più antico della Croazia. Si trova a Lepoglava, nella Regione di Varaždin. Durante il dominio socialista in RSF Jugoslavia, la prigione di Lepoglava è stata una delle principali prigioni politiche per gli oppositori e i sedizionisti del paese.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il carcere di Lepoglava è stato realizzato nel 1854 convertendo il monastero già di proprietà dei Padri Paolini, l'ordine aspetterà fino al 2001 per vedersi restituire una parte dei suoi beni al vescovado, è stato trasformato dalle autorità in un penitenziario. La prigione è stata successivamente utilizzata dall'Austria-Ungheria, dal Regno di Jugoslavia, dallo Stato indipendente di Croazia e dalla Jugoslavia comunista, prima del suo ruolo attuale di principale penitenziario della Repubblica di Croazia.
Nel 1878, il direttore Emil Taufer introdusse il sistema di riabilitazione irlandese e aprì una serie di laboratori per il lavoro penale, mentre per i delinquenti più giovani sono stati organizzati corsi di alfabetizzazione. Nel corso del tempo, il sistema si è ampiamente trasformato in uno sfruttamento diretto del lavoro quasi gratuito dei detenuti. Ciò è stato particolarmente vero durante la prima guerra mondiale, quando si lavorava fino a 15 ore al giorno in un ambiente non sicuro e dalle cattive condizioni generali che hanno contribuito all'elevata mortalità tra i prigionieri.[1]
Nel corso del Novecento il carcere è stato dimora di numerosi gruppi dei cosiddetti "indesiderati" e di prigionieri politici. Ciò avvenne durante il Regno di Jugoslavia (1918-1941), quando comunisti e rivoluzionari furono incarcerati, insieme a notabili come Josip Broz Tito, Moša Pijade, Rodoljub Čolaković e Milovan Đilas.[2][3]
Anche lo Stato Indipendente di Croazia (1941-1945) ha tenuto i dissidenti nella prigione, tra cui Ante Vokić che ha tentato un colpo di stato nel 1944. La prigione è stata utilizzata per incarcerare e liquidare oltre duemila cosiddetti antifascisti. Il 12-13 luglio 1943, i partigiani attaccarono e catturarono temporaneamente la struttura, liberando circa 800 detenuti.[4]
Dopo la seconda guerra mondiale, furono torturati e avvelenati diversi prigionieri, tra questi il futuro santo della chiesa cattolica Aloysius Stepinac e Ivo Tartaglia. Il 5 luglio 1948, tre prigionieri furono uccisi dalle autorità carcerarie dopo un fallito tentativo di fuga.[5] Dopo la primavera croata, i prigionieri includevano alcuni oppositori di Tito come Šime Đodan, Dražen Budiša, Vlado Gotovac, Marko Veselica, Dobroslav Paraga e Franjo Tuđman. Nel 2005 è stato eretto un monumento alle vittime.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Kolar-Dimitrijević, pp. 181–183.
- ^ a b History of the Penitentiary, su lepoglava-info.hr, 13 giugno 2007. URL consultato il 4 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2007).
- ^ Djilas: "Memoir of a Revolutionary" [collegamento interrotto], su osa.ceu.hu, dicembre 2017. URL consultato il 4 marzo 2014.
- ^ Škiljan, pp. 100–101.
- ^ (HR) Lepoglava: Spomen-obilježje političkim uznicima, su ika.hkm.hr, 9 luglio 2005. URL consultato il 19 novembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (HR) Mira Kolar-Dimitrijević, Radnička kretanja u lepoglavskom i ivanečkom području u međuratnom razdoblju (PDF), in Radovi Zavoda za znanstveni rad Varaždin, n. 3, 1989, pp. 175–194. URL consultato il 19 novembre 2020.
- (HR) Filip Škiljan, Hrvatsko Zagorje u Drugom svjetskom ratu 1941.-1945., Plejada & Muzeji Hrvatskog zagorja, 2012.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su kaznionica-u-lepoglavi.hr.