Il callo in botanica è una massa disorganizzata di grandi cellule a pareti sottili e con un grosso vacuolo che presentano caratteri di elementi parenchimatici poco o pochissimo specializzati. Si forma in natura per accrescimento e proliferazione di cellule allo scopo di cicatrizzare una eventuale ferita di organo vegetale, sulla superficie della lesione.
Colture in vitro
[modifica | modifica wikitesto]Per scopi di utilità economica, il callo può essere ottenuto artificialmente da tutte le piante e da una qualsiasi parte di pianta, ma i tessuti più usati sono i parenchimi midollari o di riserva. Esso di seguito subisce uno di questi tre trattamenti alternativi: organogenesi, embriogenesi somatica, coltura di cellule in sospensione, finalizzati rispettivamente il primo a ottenere nuovi germogli, il secondo a generare embrioni somatici da ogni singola cellula del callo, il terzo a ricavare metaboliti dalle singole cellule del callo, dissociate e coltivate su un mezzo liquido.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Niamh A. O'Dowd, Patrick G. McCauley, David H. S. Richardson, Graham Wilson, Callus production, suspension culture and in vitro alkaloid yields of Ephedra, in Plant Cell, Tissue and Organ Culture, vol. 34, n. 2, 1993, pp. 149–155, DOI:10.1007/BF00036095.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su callo