Calclacite | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 10.AA.25[1] |
Formula chimica | Ca(CH3COO)Cl·5H2O[2] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | monoclino [2] |
Sistema cristallino | trimetrico |
Parametri di cella | a=6,82, b=13,72, c=11,51, β=116°42', Z=4[2] |
Gruppo puntuale | 2/m |
Gruppo spaziale | P 21/c[2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 1,52 (calcolata)[2] g/cm³ |
Colore | bianco[3] |
Lucentezza | setosa[1][3] |
Opacità | traslucida[1] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La calclacite è un minerale scoperto su alcuni campioni di rocce calcaree conservate presso il Musée royal d'histoire naturelle de Belgique e descritta nel 1945.[3] Il nome deriva dalla sua composizione in quanto contiene calcio, cloro ed acetato. Non costituisce una specie mineralogica a tutti gli effetti in quanto è stata trovata soltanto fra campioni di rocce provenienti da musei.
Morfologia
[modifica | modifica wikitesto]La calclacite è stata scoperta sotto forma di un'efflorescenza formata da aghi fini ed incolori di spessore variabile fra 0,03 e 0,16mm e lunghi fino a 3 cm.[3]
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]Il minerale probabilmente si è formato con l'interazione fra le rocce calcaree ed i fossili con l'acido acetico derivato dal legno di quercia che costituisce i contenitori in cui sono conservati.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Calclacite mineral information and data, su mindat.org. URL consultato il 18 febbraio 2013.
- ^ a b c d e G. Giuseppetti, Tadini C., Ungaretti L., La struttura cristallina della calclacite (PDF), in Periodico di Mineralogia, vol. 39, 1970, pp. 145-158. URL consultato il 18 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ a b c d e (FR) René Van Tassel, Une efflorescence d'acétatochlorure de calcium sur des roches calcaires dans des collections (PDF), in Bulletin du Musée Royal d'Histoire Naturelle de Belgique, vol. 21, n. 26, 1945, pp. 1-11. URL consultato il 18 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 settembre 2017).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmineral.com. URL consultato il 20 maggio 2006 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2006).
- (EN) Mindat.org.