Bruno Edmondo Arnaud | |
---|---|
Nascita | Tabellano di Suzzara, 1 novembre 1901 |
Morte | Gruda, 16 settembre 1943 |
Cause della morte | Fucilazione |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Reparto | I Battaglione, 120º Reggimento fanteria, 155ª Divisione fanteria "Emilia" |
Anni di servizio | 1922-1943 |
Grado | Capitano di complemento |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
voci di militari presenti su Teknopedia | |
Bruno Edmondo Arnaud (Tabellano di Suzzara, 1º novembre 1901 – Gruda, 16 settembre 1943) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Tabellano di Suzzara il 1º novembre 1901, figlio di Luigi e di Parida Bertoni.[2] Interruppe gli studi medi presso un istituto tecnico per dedicarsi al commercio di libri.[1] Chiamato a prestare servizio militare nel Regio Esercito nel gennaio 1922, frequentò il corso allievi ufficiali, conseguendo la nomina a sottotenente di complemento nel novembre 1923.[1] Compiuto il servizio di prima nomina, fu più volte richiamato in servizio per brevi periodi dal 1923 al 1933, venendo promosso tenente a scelta nell'ottobre dello stesso anno.[1] Nell'ottobre 1941 fu nuovamente richiamato in servizio e destinato al deposito del 94º Reggimento fanteria.[1] Passò successivamente al 120º Reggimento fanteria mobilitato e partì per il Montenegro nel marzo 1942, assegnato alla 155ª Divisione fanteria "Emilia".[1] Fu promosso capitano con anzianità 17 maggio 1942.[1] All'atto dell'armistizio dell'8 settembre 1943 si trovava al comando di una compagnia del I Battaglione del reggimento.[1] Dal 9 al 16 settembre 1943 con i suoi uomini difese ad oltranza la piazza marittima di Cattaro dagli assalti delle truppe tedesche della 7. SS-Freiwilligen-Gebirgs-Division "Prinz Eugen".[1] Fatto prigioniero di guerra, con pochi superstiti, fu fucilato con altri cinque ufficiali italiani dai tedeschi nei pressi di Ragusa.[1] Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] È ricordato nel Sacrario dei partigiani di piazza del Nettuno a Bologna; prendono il suo nome una strada di Roma ed una di Bologna.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato del 31 gennaio 1947.
— Decreto Luogotenenziale dell'8 marzo 1945.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 314.
- Mario Torsiello, Settembre 1943, Varese, Cisalpino, 1963.
- Mario Torsiello, Le Operazioni delle Unità Italiane nel settembre-ottobre 1943, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Esercito, 1975.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Edmondo Bruno Arnaud, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Bruno Edmondo Arnaud, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Arnaud, Bruno Edmondo, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Bruno Edmondo Arnaud, su Storia e memoria di Bologna. URL consultato il 18 gennaio 2022.