Bracco di Burgos | |
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Classificazione FCI - n. 90 | |
Gruppo | 7 Cani da ferma |
Sezione | 1 Cani da ferma continentali |
Sottosezione | 1.1 Tipo bracco |
Standard n. | 90 del 09/11/1998 (en ) |
Nome originale | Perdiguero de Burgos |
Tipo | braccoide |
Origine | Spagna |
Altezza al garrese | maschi 62-67 cm; femmine 59-65 cm |
Peso ideale | 25-30 kg |
Razze canine |
Il bracco di Burgos (o perdiguero de Burgos in spagnolo) è un cane da ferma utilizzato per la caccia alla selvaggina di pelo (generalmente di taglia piccola) e di penna. È un cane rustico, resistente, adatto per la caccia su qualsiasi tipo di terreno, e dotato di fiuto potente. Abile nella cerca, nella ferma e nel riporto, il perdiguero è un cane da caccia eccellente.
Caratteristiche fisiche
[modifica | modifica wikitesto]La testa è ben sviluppata, con stop leggermente pronunciato. Il muso è ampio e diritto, con leggera convessità presso il tartufo: quest'ultimo è marrone scuro, umido e largo.
Gli occhi, di media grandezza, sono a forma di mandorla e di color nocciola scuro. Le orecchie, inserite sulla linea dell'occhio, sono larghe, pendenti e di forma triangolare.
Il mantello è formato da pelo corto, fitto, mediamente spesso e liscio; più fine su testa, orecchie e arti. I colori standard sono il bianco e il fegato, che, mescolandosi fra loro, danno vita a colorazioni fegato, fegato grigiastro o fegato macchiettato. Le orecchie sono sempre di color fegato; possibile la presenza di una macchia bianca sulla fronte. Mai ammessi il nero ed eventuali focature su occhi e arti.
La coda, grossa alla base ed inserita a media altezza, vien generalmente amputata da 1/3 a 1/2 della sua lunghezza.
Temperamento
[modifica | modifica wikitesto]Il perdiguero de Burgos è un cane intelligente, docile, equilibrato, calmo e sicuro di sé.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su bracco di Burgos
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Descrizione razza dal sito dell'ENCI (PDF), su enci.it. URL consultato il 19 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2012).