Il Gruppo del Rosario è stata una setta apocalittica, attiva principalmente dal 1973 al 1989 in Calabria a San Pietro di Amantea nel quale 35 membri ne facevano quotidianamente parte anche se si pensa che più di 800 persone del Nord Italia ne facessero parte[1] [2]
Il gruppo venne fondato da Antonio Naccarato negli anni 70' e venne ritenuto il santone del gruppo fino alla sua morte, nel 1983, in cui il posto venne preso dalla nipote Lidia.
La setta pensava che avrebbero visto l'arrivo dei fatti dell'Apocalisse e il ritorno in terra di Gesù Cristo insieme al ritorno dello zio Antonio.[2]
La setta operava in una masseria ma facevano anche processioni una volta al giorno in una grotta per pregare, la stessa grotta nella quale Antonio trascorreva tempo per meditare.[1][2]
Il 27 maggio del 1988 venne fatta irruzione nella masseria poichè un uomo in ospedale che era stato colpito da un proiettile per rapina accreditò la colpa alla comunità pseudo-religiosa. Gli agenti trovarono i 35 membri della setta in possibile stato di ecstasi e vestiti con tonache bianche che farfugliavano preghiere intorno a un tavolo con tovaglia bianca con sopra una Madonna e un santino del defunto Antonio; in uno sgabuzzino trovarono il cadavere di Pietro Larella incaprettato e ucciso a colpi di pistola, in altre stanze ingenti quantità di armi e munizioni; venne anche ritrovata una foto di un bambino riconosciuto in Marco Fiorita, scomparso a Torino. [2]
Pietro Larella si pensa che volesse uscire dalla setta ma dopo che Lidia lo venne a scoprire ordinò al resto del gruppo di uccidere l'uomo perchè imposessato da Satana.
La setta venne interamente arrestata e condannata per l'omicidio.