Rifugio antiaereo della Martana | |
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Galleria della Martana | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Divisione 1 | Toscana |
Località | Massa Carrara |
Indirizzo | Via Bigini (MS) |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1942-1943 |
La Galleria della Martana, nota anche come "rifugio antiaereo della Martana", è un complesso sotterraneo situato a Massa, in Toscana, costruito come rifugio antiaereo durante la seconda guerra mondiale[1]. Realizzato tra il 1942 e il 1943, il rifugio fu progettato per proteggere la popolazione civile dai bombardamenti aerei. Con una capacità di ospitare migliaia di persone, è il rifugio più grande della città e svolse un ruolo fondamentale nella protezione della comunità locale durante il conflitto [2].
L’ingresso principale si trova in Via Bigini, nel centro storico di Massa, e la struttura si estende per circa 450 metri all’interno della collina di San Giorgio. Dopo la guerra, il rifugio cadde in disuso fino al 2006, quando fu recuperato e aperto al pubblico per scopi culturali e didattici.
Storia e utilizzo della Galleria della Martana
[modifica | modifica wikitesto]Costruzione e funzione originaria
[modifica | modifica wikitesto]La Galleria della Martana fu scavata rapidamente tra il 1942 e il 1943 per proteggere la popolazione civile dai bombardamenti sempre più frequenti degli Alleati. Questa costruzione si inserisce in un periodo particolarmente difficile per l'Italia e, in particolare, per la zona di Massa-Carrara. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 e l'invasione tedesca, l'Italia divenne uno dei principali campi di battaglia in Europa, con la Linea Gotica che passava nelle vicinanze di Massa, rendendo l'area un punto strategico di grande importanza.
Il lavoro fu affidato a minatori provenienti da Belluno, abili nella lavorazione della roccia calcarea tipica delle Alpi Apuane. Questa scelta consentì una costruzione resistente e relativamente veloce. Situata sotto la collina di San Giorgio, con l’ingresso principale in Via Bigini, nel centro storico di Massa, la galleria si estende per circa 450 metri e dispone di tre ingressi. Le aperture artificiali lungo la volta fungevano da camini di ventilazione, assicurando all'interno un costante ricambio d'aria, essenziale per la sicurezza e la vivibilità durante l’affollamento causato dagli attacchi aerei.
Utilizzo durante il conflitto
[modifica | modifica wikitesto]Nel corso della guerra, il rifugio svolse un ruolo cruciale per la popolazione di Massa [3]. A partire dal 1943, Massa e le sue aree circostanti furono soggette a intensi bombardamenti da parte degli Alleati, miranti a indebolire le forze tedesche e le infrastrutture militari locali. Il primo bombardamento avvenne il 6 aprile 1944, e mirava a causare il maggior danno possibile alle strutture produttive a sostegno delle forze naziste. Un secondo bombardamento si registrò il 27 maggio.
Nel settembre 1944, il comando militare tedesco emanò un ordine di sfollamento per i cittadini di Massa, occupando il rifugio con le proprie truppe. Gli occupanti tedeschi usarono la Galleria della Martana come deposito di armi e come base logistica per le operazioni di difesa sulla Linea Gotica, posizionandovi cucine da campo e alloggi per i soldati. Il rifugio rimase sotto controllo tedesco fino alla liberazione di Massa, avvenuta il 10 aprile 1945.
Chiusura e recupero post-bellico
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la guerra, la Galleria della Martana perse la sua funzione difensiva e venne abbandonata, diventando gradualmente una discarica abusiva di materiali edili e restando inutilizzata per circa sessant'anni. Nel 2006, grazie a un progetto di recupero e valorizzazione storico-culturale, il rifugio fu ripulito e adattato per un nuovo uso pubblico. Le modifiche alla struttura furono minime e riguardarono principalmente il ripristino dell’impianto elettrico e l’installazione di pannelli informativi e fotografici che documentano la storia del rifugio e la vita della città durante il conflitto.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]La galleria ha una lunghezza di circa 450 metri e presenta una complessa struttura progettata per garantire la sicurezza della popolazione civile durante gli attacchi aerei [4]. Essa è dotata di tre ingressi, di cui il principale è situato sul lato della collina in cui è stata scavata. All'interno, si estendono corridoi che collegano le diverse sezioni del rifugio, fornendo accesso a stanze e compartimenti destinati a soddisfare le necessità degli occupanti, come dormire, mangiare o intrattenersi durante i bombardamenti.
La struttura è equipaggiata con servizi igienici, tra cui bagni e lavandini, per supportare il soggiorno prolungato delle persone al suo interno. Il rifugio dispone anche di sistemi di ventilazione e illuminazione, rimasti sostanzialmente invariati nel corso degli anni, che garantiscono un'aria fresca e pulita e una buona visibilità all'interno. Sono presenti diverse uscite di emergenza, collocate lungo i corridoi e all'estremità della struttura.
Attività e gestione attuale
[modifica | modifica wikitesto]All'interno della Galleria della Martana si possono osservare diversi cartelloni denominati "I sentieri della Memoria", realizzati nell'ambito del progetto "Un percorso europeo sui sentieri della memoria" promosso dal Comune di Massa. Questo progetto ha l'obiettivo di valorizzare i luoghi legati alla Seconda Guerra Mondiale, creando un itinerario che connette il mare alla montagna attraverso la città e il suo territorio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ RAM: Rifugio Antiaereo della Martana – Massa Carrara, su www.toscananovecento.it. URL consultato il 25 novembre 2024.
- ^ Comune di Massa, "[Il rifugio antiaereo della Martana](http://www.comune.massa.ms.it/pagina/il-rifugio-antiaereo-della-martana)", consultato il 25 novembre 2024.
- ^ Carrara Online, "[Rifugio Antiaereo Massa](https://www.carraraonline.com/rifugio-antiaereo-massa.html)", consultato il 25 novembre 2024.
- ^ ITS Tuscany, "[Il rifugio antiaereo della Martana di Massa](https://www.itstuscany.com/it/il-rifugio-antiaereo-della-martana-di-massa/)", consultato il 25 novembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comune di Massa, "[Il rifugio antiaereo della Martana](http://www.comune.massa.ms.it/pagina/il-rifugio-antiaereo-della-martana)", consultato il 25 novembre 2024.
- Carrara Online, "[Rifugio Antiaereo Massa](https://www.carraraonline.com/rifugio-antiaereo-massa.html)", consultato il 25 novembre 2024.
- ITS Tuscany, "[Il rifugio antiaereo della Martana di Massa](https://www.itstuscany.com/it/il-rifugio-antiaereo-della-martana-di-massa/)", consultato il 25 novembre 2024.
- Toscana Novecento, "[RAM - Rifugio antiaereo della Martana](https://www.toscananovecento.it/custom_type/ram-rifugio-antiaereo-della-martana-massa-carrara/)", consultato il 25 novembre 2024.
- Resistenza Toscana, "[Rifugio della Martana di Massa](https://resistenzatoscana.org/gallerie/rifugio_martana_massa/)", consultato il 25 novembre 2024.