Clotilde Piperno Pontecorvo (Roma, 13 agosto 1936 – Roma, 5 novembre 2022) è stata una psicologa e pedagogista italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Infanzia e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Clotilde Piperno Pontecorvo nasce a Roma il 13 agosto del 1936. Durante le persecuzioni naziste, si rifugia con la madre e i fratelli prima nella campagna toscana a Monaciano (Siena), e, rientrata a Roma nel novembre del ‘43, presso il convento di suore svedesi di Santa Brigida in Piazza Farnese.[1]
Studia Filosofia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" e frequenta i seminari di Guido Calogero, da cui viene profondamente ispirata, in particolare dai suoi lavori sulla filosofia del dialogo.[2] Tra i suoi compagni di corso ci sono Tullio De Mauro e Alberto Asor Rosa. Dopo la laurea in Filosofia, conseguita nel 1959 con una tesi sul liberalismo politico di Benjamin Constant, comincia ad insegnare in diverse scuole secondarie di Roma, tra cui il Liceo classico Pilo Albertelli.
Dopo la laurea si iscrive al C.E.P.A.S. (la Scuola per Assistenti Sociali diretta da Maria Calogero Comandini) dove Adriano Ossicini insegna Psicologia dello sviluppo. Contemporaneamente continua gli studi filosofici con un corso di perfezionamento di Filosofia del Diritto, dedicandosi al pensiero di filosofi liberali e agli scritti di Alexis de Tocqueville.
A scuola intanto sperimenta didattiche innovative e prende contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa (MCE). Frequenta la cattedra di Aldo Visalberghi e comincia a collaborare con lui e con la pedagogista Maria Corda Costa nella ricerca. Mentre insegna, sperimenta: costruisce per conto suo delle prove oggettive di valutazione che somministra agli studenti delle sue classi e allestisce contesti di discussione e lavoro in gruppo come metodologie didattiche. Si distingue già in quegli anni per numerose pubblicazioni su riviste pedagogiche (Scuola e Città, Orientamenti Pedagogici, Rivista del CNITE etc.) sui temi che costituiranno capisaldi della sua ricerca: la critica alle procedure concorsuali per il reclutamento degli insegnanti, la formazione, le sperimentazioni che realizza con le allieve e gli allievi delle sue classi di scuola superiore, in cui applica una visione dell’apprendimento come impresa collaborativa mediata dal dialogo e dalla discussione in gruppo.
Sempre in quegli anni, progetta con Lydia Tornatore (Direttrice dal 1964 al 1971 della Scuola-Città Pestalozzi) la collana Conoscenza e Processi Educativi, per la casa editrice Loescher. Insieme al marito Maurizio Pontecorvo (da cui prende il cognome) si iscrive e frequenta le lezioni del Corso di Specializzazione in Psicologia al Pontificio Ateneo Salesiano, diretto da Pio Scilligo, e nel 1972 consegue il diploma. Mentre Maurizio continua la formazione psicoanalitica secondo il modello Tavistock (sarà presidente dal 1990 al 1993 della Società di Psicoanalisi dell’Infanzia, AIPPI), Clotilde continua il suo percorso nell’ambito della Psicologia dell’Educazione.
Nel novembre dello stesso anno diventa Professoressa incaricata di Docimologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Facoltà di Magistero), insegnamento che lei stessa riesce a far attivare, con il supporto di Carmela Metelli e di Raffaele Laporta, direttore dell’Istituto di Pedagogia. Tuttavia non abbandona l’insegnamento, che sta allora tenendo presso l’Istituto Magistrale. Nel 1975 si trasferisce presso l’Università degli Studi di Salerno, diventando in quella sede professore ordinario di Pedagogia nel 1976. Nel 1978 ottiene la cattedra di Istituzioni di Pedagogia come Professore Ordinario presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" dove rimarrà per il resto della sua carriera. Contribuisce attivamente alla nascita del Dipartimento di Psicologia dei Processi di Sviluppo e Socializzazione di Sapienza Università di Roma di cui diventa nel triennio 1983-1985 il primo direttore (ruolo che ricopre di nuovo nel triennio 1997-2000).
La ricerca scientifica
[modifica | modifica wikitesto]Come docente incaricato, mantenendo sempre un fortissimo ancoraggio e relazione con gli insegnanti, Clotilde Pontecorvo si impegna con un gruppo di fisici, biologi e matematici della Sapienza e con docenti di scuola primaria nella sperimentazione di un curricolo integrato per la scuola di base. È il gruppo GUS (Gruppo Università e Scuola), creato insieme a Lydia Tornatore a Firenze, e Matilde Vicentini-Missoni e Paolo Guidoni, due fisici e genitori, come Clotilde, di bambini che frequentavano la scuola elementare montessoriana di Santa Maria Goretti a Roma. Tra gli altri componenti del GUS vi sono insegnanti di scuola elementare e scuola media ma anche giovani ricercatrici e ricercatori, laureande/i, collaboratrici e collaboratori distribuiti tra Roma e Firenze. Il gruppo documenta empiricamente, attraverso registrazioni audio, le discussioni in classe di bambini di scuola elementare su temi di educazione scientifica (ad esempio, discussioni sul galleggiamento o sulla lievitazione del pane), scoprendo la ricchezza dei processi di ragionamento collettivo che si sviluppavano, quando il tema di discussione era significativo e aperto e quando l’insegnante era capace di sostenere, senza chiudere, il filo di tale ragionamento collettivo. I primi scritti del GUS vengono pubblicati come note di ricerca dell’Istituto di Fisica Guglielmo Marconi di Roma, dove il gruppo aveva cominciato ad incontrarsi e vengono successivamente raccolti insieme a dati e risultati di ricerca successivi nel testo sistematico più noto e più caro a Clotilde “Discutendo si impara[3]” (1991). Per la fama che stava acquisendo in campo educativo e anche della valutazione della didattica, Clotilde viene invitata da Danilo Dolci a visitare il suo Centro di formazione a Trappeto, dall’impostazione pedagogica molto vicina a quella promossa nel GUS. Due stage formativi infatti si tennero proprio a Trappeto. Sempre lì, Clotilde scopre, a distanza, il lavoro di studiose e studiosi post-piagetiani interessati alle relazioni tra argomentazione discorsiva e sviluppo cognitivo, tra cui Anne-Nelly Perret-Clermont, autrice di un lavoro su “Interazione sociale e sviluppo cognitivo”. Con Anne-Nelly stabilisce una storica amicizia e collaborazione in diverse pubblicazioni, la più importante delle quali è la cura del volume internazionale “Joining Society[4]”, del 2003, con Tania Zittoun, Lauren Resnick e Barbara Burge. Intanto, il GUS stava continuando la ricerca e la formazione per una formazione scientifica ad ampio raggio nella scuola elementare e media[5]”.
Chiamata a Roma come Professore Ordinario al corso di laurea in Psicologia, comincia a lavorare sull’argomento della prima alfabetizzazione, in collaborazione con alcune studentesse e con lo psicologo del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) Francesco Tonucci, con cui aveva collaborato in precedenza. Nel frattempo scrive a Bärbel Inhelder, la più conosciuta collaboratrice di Jean Piaget, che aveva incontrato un paio di anni prima a Ginevra (Svizzera), e tramite lei conosce gli studi sulla costruzione della lingua scritta di Emilia Ferreiro, studiosa argentina esule a Città del Messico dopo il Colpo di Stato in Argentina del 1976, che aveva da poco pubblicato, in spagnolo, con Ana Teberovsky una fondamentale ricerca sulla prima scrittura infantile. In quello stesso anno (1981) costruisce, in collaborazione con Luigia Camaioni, Gastone Tassinari e Lydia Tornatore, un progetto di ricerca nazionale sulla continuità educativa finanziata e sostenuta dal Ministero della Pubblica Istruzione dal 1982-1987, durante il quale si sperimenta e valida un modello curricolare e metodologico unitario per la fascia 4-8 anni.
Con Emilia Ferreiro conduce e realizza successivamente diverse ricerche comparative sulla costruzione della lingua scritta: la prima sull’apprendimento delle convenzioni ortografiche scritte (in particolare le doppie) in bambini spagnoli e italiani; la seconda sulla scrittura di Cappuccetto Rosso[6] in bambini spagnoli, portoghesi e italiani[. Per queste ricerche, ha avuto il coordinamento dell’ESF Network on Writing and Written Language.
Nel corso degli anni ‘80 trascorre un periodo di visiting presso l’Università di San Diego in California dove fa visita a Michael Cole, direttore del The Laboratory of Comparative Human Cognition, apprendendo soprattutto da lui, e successivamente da Jerome Bruner, che incontra nei primi anni ‘90 e di cui promuoverà il conferimento della laurea Honoris Causa in Psicologia presso Sapienza nel 1992, il pensiero di Vygotsky. Incontri che le aprono la strada per esplorare e diffondere i capisaldi teorici e metodologici della Psicologia culturale , una psicologia non monadica e mentalistica, ma interessata profondamente ai rapporti tra individuo e collettività, tra mente e cultura, che si radica nella relazione dialogica tra i soggetti.
Nel 1985 è invitata a partecipare al Comitato scientifico della neo costituita EARLI (European Association for Research on Learning and Instruction) e attiva da allora scambi internazionali con Lauren Resnick e Robert Glaser dell’Università di Pittsburgh. Al secondo congresso internazionale della neonata Società di Ricerca nella Teoria dell’Attività (ISCAR International Society of Cultural-Historical and Activity Research a Lahti), in Finlandia, conosce Elinor Ochs, professoressa di Antropologia dell’Università di California Los Angeles, e iniziatrice, insieme a Bambi Schieffelin, della prospettiva della Language Socialization. Tra le due studiose si realizza immediatamente un’affinità intellettuale e affettiva che le condurrà a realizzare due imponenti ricerche di stampo comparativo sulle interazioni in famiglia: la prima (1992-1998) sulla competenza conversazionale dei bambini, osservata nei discorsi familiari a tavola, la seconda, sulle pratiche di gestione del lavoro di cura in famiglie italiane, americane e svedesi di classe media (progetto CELF, finanziato dalla Sloan Foundation, dal 2003 al 2008).
Attività istituzionale e politica
[modifica | modifica wikitesto]Le ricerche di Clotilde Pontecorvo nelle e con le scuole hanno sempre avuto una vocazione politica e orientata al cambiamento delle pratiche. Nel 1985, Clotilde Pontecorvo è membro della Commissione ministeriale che elabora i nuovi programmi didattici per la scuola primaria del 1985 [7], e di quella che ha elaborato gli Orientamenti dell'attività educativa nelle scuole materne statali del 1991[8]. Nel febbraio del 1997 è chiamata ad essere parte della Commissione di 44 esperti che fu poi chiamata la Commissione dei Saggi, incaricata dal Ministro Luigi Berlinguer a discutere dei contenuti della scuola secondaria superiore. Della scuola secondaria superiore, del resto, si occupa sin dall’inizio della sua carriera, quando come giovane ricercatrice partecipa alla prima indagine sulla presenza delle scienze sociali nella scuola italiana nel 1974 (ricerca contenuta nel volume collettivo “Scienze sociali e riforma della scuola[9]” del 1975), e continua a partecipare a scritture e lavori della Società Italiana di Scienze Umane e Sociali (SISUS), ricoprendone il ruolo di Presidente onorario dal 2015. Lavora alla formazione degli insegnanti e insiste sulla necessità che si consideri la conoscenza della materia inadeguata come non sufficiente a conoscere come insegnare quella materia. Nel 1999 è direttrice fino al 2004 della Scuola di Specializzazione per la formazione degli insegnanti di Scuola Superiore (SISS) delle sette università del Lazio. Contribuisce alla fondazione del CARFID (un centro interdisciplinare finalizzato alla ricerca sulla formazione degli insegnanti e la didattica) di cui è Direttrice dal 1990 al 1994.Infine, ha un importante rapporto con i CEMEA, Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva (nati in Francia col nome di Centre d'entraînement aux méthodes d'éducation active), di cui è stata Presidente fino alla sua scomparsa. Nel 2006, i festeggiamenti per il suo 70° compleanno sono l’occasione per vedere di nuovo professionisti dell’educazione e teorici/ricercatori insieme per riflettere su temi e problemi riguardanti la psicologia dell’educazione e sollecitano diverse pubblicazioni [10].
Il suo spirito laico e liberale ha poggiato anche in una versione personale dell’interpretazione dello spirito identitario ebraico, condiviso poi con persone cui è stata molto legata come Giacometta Limentani (di cui ha seguito le lezioni fino a quando sono state tenute, a casa della Limentani) e nel gruppo dedicato a Martin Buber Ebrei per la Pace nel quale ha lavorato per decenni. Del pensiero di Buber ha incarnato completamente l’importanza di considerare la relazione “io e tu” come fondamento etico di società che vogliano dirsi umane e tese a valorizzare l’umanesimo. Anche all’interno della Comunità ebraica, Clotilde Pontecorvo ha rivestito ruoli e contribuito attivamente, e laicamente, alla diffusione di iniziative di diffusione della cultura ebraica. E’ stata Consigliera dell’Unione sotto la Presidenza di Tullia Zevi e attivo membro della Redazione della Rassegna Mensile di Israel. Dal 1994 inaugura e intesta al marito Maurizio Pontecorvo, morto prematuramente l’anno precedente, un Premio di laurea destinato alle migliori tesi che trattino temi relativi alle dimensioni psicodinamiche dell’identità ebraica e ad aspetti storico-culturali, filosofici, letterari del costituirsi dell’identità ebraica nel mondo moderno. Supervisiona nel 2005 un progetto di studio sulla costruzione dell’identità e della memoria negli ebrei romani di “terza generazione” condotto da Raffaella Di Castro [11], finanziato dalla UCEI.
Ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2014 conclude il proprio percorso di studi al Diploma universitario triennale in Cultura ebraica. Oggetto della tesi, di cui è relatore Guri Shwarz, e che viene premiata con un 110 e lode, sono gli scritti e il pensiero “poetico” di Walter Benjamin rispetto all’infanzia. Nel 2014 Marco Rossi Doria intitola "l’Altro davanti[12]” un libro intervista a Clotilde. Negli ultimi anni continua a dedicarsi instancabilmente a pubblicare risultati di ricerca e organizzare seminari e incontri di formazione: in collaborazione stretta con Vittoria Gallina nel corso del COVID organizza una serie di webinar sulla piattaforma del Centro Studi Clotilde e Maurizio Pontecorvo, su temi relativi alla formazione degli insegnanti, al piacere di apprendere, all’insegnamento della matematica e al valore della letteratura a scuola. Si è impegnata inoltre, con alcune collaboratrici, in un’opera di cura degli scritti e riflessioni intorno al tema della malattia e della cura[13], iniziati da Paola Di Cori, sua grande amica e studiosa di storia contemporanea, didattica della storia e storia delle donne, scomparsa nel 2017.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]1960-70
[modifica | modifica wikitesto]- Pontecorvo, C. (1968) Lo status e il ruolo. In E. Calzavara (Ed.) Antropologia culturale e educazione. Contributo antropologico ai problemi della scuola. Quaderni di Sociologia dell'Educazione[14], Ministero Pubblica Istruzione, Roma. 81-150.
1970-80
[modifica | modifica wikitesto]- Pontecorvo, C. (1973) Presentazione della trad. ital. di E. Richardson, Studio del gruppo e formazione degli insegnanti. Firenze: Giunti-Barbera[15], Firenze.
- Pontecorvo, C., Baglioni, G., Castronovo, V., Cavalli, A., Laporta, R., Rodotà, S., Sajeva, B., Sylos Labini, P. (1977) Scienze sociali e riforma della scuola secondaria. Einaudi, Torino.[9]
- Becchi. E., Bellerate B.M., Maragliano R., Pontecorvo C., Vertecchi B. (1978) Teoria della didattica[16]. Editori Riuniti, Roma.
- Pontecorvo, C (1979) Università e insegnanti: ragioni di un confronto. Università e formazione continua degli insegnanti. La Nuova Italia, Firenze.[17]
- L’Educazione scientifica di base[18], GUS, 1979, La Nuova Italia, Firenze.
1980-90
[modifica | modifica wikitesto]- Pontecorvo, C., Fusé L. (1981) Il curricolo: prospettive teoriche e problemi operativi[19]. Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1981) Intelligenza e diversità[20]. Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (1981) Educazione e scuola di fronte alle differenze di intelligenza. In C. Pontecorvo (Ed.) Intelligenza e diversità[21]. (pp. 240-322). Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1983) Conoscenza scientifica e insegnamento.[22] Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (1983) Concettualizzazione e insegnamento. In C. Pontecorvo (Ed.) Concetti e conoscenza[23]. (pp. 262-355). Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1983) Storia e processi di conoscenza[24]. Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1984) Regole e socializzazione[25]. Loescher, Torino.
- Girardet, H., Grazzini-Hoffmann, C., Pontecorvo, C. (Eds.) (1984) Proposte per un curricolo elementare[26]. La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (1984) Il bambino e la scienza[27]. La nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (1985) La dimensione cognitiva dell'apprendere-insegnare: questioni attuali. In G. Cortini (Ed.) Le trame concettuali delle discipline scientifiche[28]. (pp. 104-115). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C., Pontecorvo, M. (1985) Psicologia dell'educazione. Conoscere a scuola.[29] Il Mulino, Bologna
- Formisano, M., Pontecorvo, C., Zucchermaglio, C.(1986) Guida alla lingua scritta[30]. Editori Riuniti, Roma.
- Pontecorvo, C. (1988) I bambini parlano per fare scienza: la formazione del linguaggio scientifico nella discussione in classe. In A. R. Guerriero (Ed.) L'educazione linguistica e i linguaggi delle scienze[31]. (pp. 85-110). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1989) Un curricolo per la continuità educativa tra i quattro e gli otto anni[32]. La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C., Tassinari, L., Camaioni, L. (1989) Continuità educativa dai quattro-otto. Metodi, condizioni e strumenti di una ricerca sperimentale nella scuola[33]. La Nuova Italia, Firenze.
- Orsolini, M., Pontecorvo, C. (1989) La genesi della spiegazione nella discussione in classe. In M.S. Barbieri (Ed.) La spiegazione nell'interazione sociale[34]. (pp. 161-190). Loescher, Torino.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1989) Un curricolo per la continuità educativa tra i quattro e gli otto anni. [32]La Nuova Italia, Firenze.
1990-2000
[modifica | modifica wikitesto]- Girardet, H., Grazzini-Hoffmann, Pontecorvo, C. (Eds.) (1990) Proposte per un curricolo elementare[26]. La Nuova Italia, Firenze.
- H. Girardet e C. Pontecorvo (1990) Proposte per un curricolo elementare[26], La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C., Morani R.M. (1991) Questioni di stile nella produzione infantile di storie. In La costruzione del testo scritto nei bambini[35]. La nuova Italia, Firenze.
- Formisano, M., Pontecorvo, C., Zucchermaglio, C.(1992) Guida alla lingua scritta[36]. Editori Riuniti, Roma.
- Pontecorvo, C. (Ed.) (1993) La condivisione della conoscenza.[37] La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C., Ajello, A.M., & Zucchermaglio, C. (a cura di) (1995). I Contesti Sociali dell'Apprendimento. Acquisire conoscenze a scuola, nel lavoro, nella vita quotidiana[38]. LED Edizioni, Milano.
- Pontecorvo, C. (1995) Il mio nome[1]. Articolo sulla rivista Una città (pp. 14-15).
- Pontecorvo C., Girardet H. (1995) L'insegnamento della Geografia[39]. La Nuova scuola elementare. Fabbri editori, Milano.
- Limentani G., Pontecorvo C. (1996) Aiutare a Pensare[40]. Giuntina, Firenze.
- Ferreiro, E., Pontecorvo, C., Moreira, N. & García Hidalgo, I. (1996) Cappuccetto Rosso impara a scrivere.[6] Studi comparativi in tre lingue romanze. La Nuova Italia, Firenze.
- Fasulo, A., Pontecorvo, C. (1999) Come si dice? Linguaggio e apprendimento in famiglia e a scuola[41]. Carocci Editore, Roma.
- Pontecorvo, C. (a cura di) (1999) Manuale di Psicologia dell’educazione[42]. Il Mulino, Bologna
- Pontecorvo, C. (1999) Psicologia dell'Educazione. Obiettivi e valutazione nel processo educativo[43]. Giunti Lisciani editore, Firenze.
2000 ad oggi
[modifica | modifica wikitesto]- Ajello A., Pontecorvo C. (a cura di) (2003) Il curricolo: teoria e pratica dell’innovazione[44]. La Nuova Italia-RCS, Milano.
- Clotilde Pontecorvo, Anna Maria Ajello e Cristina Zucchermaglio (2004), Discutendo si impara: interazione sociale e conoscenza a scuola[3], Carocci, Roma.
- Pontecorvo C. (2005) (a cura di) Discorso e apprendimento. Roma: Carocci, Roma.[45]
- Pontecorvo C., Fatigante M., Arcidiacono F. (2006) La quotidianità come vita domestica familiare. In P. Di Cori, C. Pontecorvo (a cura di) Modernità e vita quotidiana: tra ordinario e straordinario[46]. Carocci, Roma.
- Pontecorvo C., Maroni B. (2006) Apprendimento. Estratto da Psiche: Dizionario storico di psicologia[47]. Einaudi, Torino.
- Arcidiacono F., Pontecorvo C. (2007) Famiglie all’italiana: parlare a tavola[48]. Raffaello Cortina, Milano.
- Di Cori P., Pontecorvo C. (a cura di) (2007) Modernità e vita quotidiana: tra ordinario e straordinario[49]. Carocci, Roma.
- Pontecorvo C., Marchetti L. (2007). Nuovi saperi per la scuola. Le scienze sociali, trent'anni dopo. Consiglio Italiano per le scienze sociali [50]. Marsilio Editori, Venezia.
- Pontecorvo C., Orsolini M. (2007). La costruzione del testo scritto nei bambini.[35] Edizioni Kappa, Bologna.
- Pontecorvo C., Ajello A.M., Zucchermaglio C. (2007) Discutendo si impara. Interazione e conoscenza a scuola[3]. Carocci, Roma.
- Pontecorvo, C., Giorgi S., (2009) Culture familiari tra pratiche quotidiane e rappresentazioni. Etnografia e ricerca qualitativa [51](pp. 191-203). Il Mulino, Bologna.
- Pontecorvo C., Morani R., Rossi F. (2017) Altro che Storie! Pratiche di lettura a scuola.[52] Valore Italiano, Roma.
- Pontecorvo. C., Ligorio M.B. (2010) La scuola come contesto. In Dimensioni della psicologia.[53] Carocci, Roma.
- Fatigante M., Liberati V., Pontecorvo C. (2010). Transitions in and out of Games: How Parents and Children Bracket Game Episodes at Home. Research on Language & Social Interaction[54], 43:4, 346-371. Routledge, London.
- Pontecorvo, C. (2015) Prefazione al libro Vygotskij & Bernstein in the light of jewish tradition. [55]Academic studies press, Brighton, Massachusetts.
- Pontecorvo, C., Arcidiacono F. (2016) The dialogic construction of justifications and arguments of a seven-year-old child within a ‘democratic’ family. In Language and Dialogue[56], Volume 6:2 (pp. 306-328). John Benjamins Publishing Company, Amsterdam.
- Pontecorvo, C., Fatai A., Stancanelli A. (2016) E' tempo di cambiare. Nuove visioni dell'insegnamento/apprendimento nella scuola secondaria. [57]Valore Italiano, Roma.
- Pontecorvo, C., Salah A. (2017). Diari risorgimentali: due ragazzi ebrei si raccontano.[58] Belforte edizioni, Livorno.
- Pontecorvo, C. (2017). L’infanzia e la cultura: un racconto. In I quaderni di zeroseiup[59] N. 7. Il RAV infanzia come strumento formativo-riflessivo. Zeroseiup edizioni, Bergamo.
- Rossi F., Pontecorvo C. (2017). Prima alfabetizzazione. Tra percorsi di ricerca e innovazioni educative[60]. Valore Italiano, Roma.
- Pontecorvo, C., Zazzera, I., Campagnano, R., Ciancamerla, C. (2018) Scrivere in ebraico a cinque anni. In Leússein[61], Anno XI, n.1-2-3, gennaio –dicembre (pp. 87-11). Edizioni Universitarie Romane, Roma.
- Pontecorvo, C., Baldi, E. et alli (a cura di Baldi E.) (2021). Con Montessori e oltre. Il corpo, la danza, il movimento[62] - volume 2. Intervista a Clotilde Pontecorvo. p. 181. Tab Edizioni, Roma.
- Pontecorvo, C. (2021) (a cura di). Pensare insieme al centenario dell’educazione attiva. Firenze[63]: Kaleidos Edizioni, pp. 421-428.
Contributi
[modifica | modifica wikitesto]- Pontecorvo, C. (1979) Sviluppo cognitivo e educazione. (parte II, cap. I, II e III). In Gruppo Università-Scuola (Ed.) L'educazione scientifica di base.[64](pp. 143-244). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (1979) Problemi della verifica del lavoro didattico (parte IV, cap. II). In Gruppo Università-Scuola (Ed.) L'educazione scientifica di base[18]. (pp. 364-396). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (1984) La scuola, il bambino, la conoscenza: la prima fase della scuola elementare. In F. Frabboni, R. Maragliano, B. Vertecchi (Eds) Il bambino della ragione. Strutture, contenuti e didattica dei nuovi programmi per la scuola elementare[65]. (pp. 55-66). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo, C. (1984) I processi di acquisizione della conoscenza a scuola. In B. Vertecchi (Ed.) La scuola italiana verso il 2000[66]. (pp. 342-360). La Nuova Italia, Firenze.
- Pontecorvo C. (2001) Scoprire il nesso tra discorso e ragionamento con Giuseppe Mosconi. In M. Bagassi, L. Macchi, M. G. Serafini (a cura di) Discorsi e pensieri. Scritti in onore di Giuseppe Mosconi[67], Il Mulino, Bologna, pp. 31-33.
- Raffaella Di Castro (2008), Testimoni del non-provato: ricordare, pensare, immaginare la Shoah nella terza generazione[11], Presentazione di C. Pontecorvo. Carocci, Roma.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b IL MIO NOME, su unacitta.it.
- ^ Guido Calogero, Filosofia del dialogo, milano, Morcelliana, 1962, ISBN 978-8837234201.
- ^ a b c Discutendo si impara, su Carocci editore. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ (EN) Introduction, Cambridge University Press, 2003-11, pp. 1–2. URL consultato il 23 ottobre 2024.
- ^ L'educazione scientifica di base, collana Educatori antichi e moderni, Firenze, La Nuova Italia, ISBN 9788822120168.
- ^ a b Cappuccetto Rosso impara a scrivere. Studi psicolinguistici in tre lingue romanze, La Nuova Italia, ISBN 978-8822117892.
- ^ AA.VV., [chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.orientamentoirreer.it/sites/default/files/norme/1990%20elementari%201985e1990%205353.pdf IL NUOVO ORDINAMENTO DELLA SCUOLA ELEMENTARE] (PDF), in Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione, vol. 53, Casa Editrice Le Monnier, 1990.
- ^ AA.VV., [chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.orientamentoirreer.it/sites/default/files/norme/1993%20nuovi%20orientamenti%20materna%20p173.pdf GLI ORIENTAMENTI PER LA SCUOLA MATERNA] (PDF), in Studi e Documenti degli Annali della Pubblica Istruzione, vol. 63, Firenze, Casa Editrice Le Monnier, 1993.
- ^ a b Scienze sociali e riforma della scuola secondaria. Una proposta, Torino, Einaudi.
- ^ Clotilde Pontecorvo, Amelia Stancanelli e Antonella Fatai, È tempo di cambiare. Nuove visioni dell'insegnamento. Apprendimento nella scuola secondaria, Valore Italiano srl, ISBN 978-8897789505.
- ^ a b Raffaella Di Castro, Testimoni del non-provato, Carrocci editore, 2008, ISBN 9788843044443.
- ^ Marco Rossi Doria, Con l’altro davanti Conversazione con Clotilde Pontecorvo, LibreriaUniversitaria.it, 2014, ISBN 9788862925051.
- ^ Fatigante, M., Pontecorvo, C. (a cura di), Arte e pratica della pazienza. Intorno al pensiero di Paola Di Cori sul corpo e la malattia, Aprilia, Novalogos Edizioni, 2002, ISBN 9788831392198.
- ^ Elisa Calzavara, Antropologia culturale e educazione contributo antropologico ai problemi della scuola, Ministero Pubblica Istruzione, 1970.
- ^ Elizabeth Richardson, Studio del gruppo e formazione degli insegnanti. Presentazione di Clotilde Pontecorvo, Editrice Giunti - G. Barbera,, 1973.
- ^ Egle Becchi e Clotilde Pontecorvo, Teoria della didattica, Editori riuniti, 1978.
- ^ Clotilde Pontecorvo, Universita' E Formazione Continua Degli Insegnanti, La nuova italia, 1978.
- ^ a b L'educazione scientifica di base, La Nuova Italia, ISBN 9788822120168.
- ^ Il curricolo: Prospettive teoriche e problemi operativi, Torino, Loescher Editore, 1981.
- ^ Intelligenza e diversità, Loescher, 1981.
- ^ Clotilde Pontecorvo, Intelligenza e diversità, Loescher.
- ^ Clotilde Pontecorvo e Lydia Tornatore (a cura di), Conoscenza scientifica e insegnamento, Loescher.
- ^ Clotilde Pontecorvo (a cura di), Concetti e conoscenza, Loescher, ISBN 882012355X.
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