L'autostrada dei punti caldi è un termine coniato nel 2010 dal professore dell'Università di Boston Matthew G. Jackson per descrivere l'area del Pacifico meridionale in cui le tracce ipotizzate dei punti caldi di Samoa, Macdonald, Rurutu e Rarotonga si incrociano tra loro.[1] Nonostante il passare del tempo, il concetto è rimasto valido, enunciando che le tracce dei punti caldi che si sovrappongono sembrano essere quelle che oggi vengono definite il punto caldo di Macdonald e il punto caldo di Arago, che hanno una separazione di 10 milioni di anni ma che si sono incrociate proprio a sud di Samoa.[2] I vulcani legati al concetto di "autostrada dei punti caldi" sono correlati alle implicazioni tettoniche della frammentazione della grande provincia ignea di Ontong Java-Hikurangi-Manihiki e della grande provincia del Pacifico a bassa velocità di taglio.[3] I percorsi dei punti caldi sono ancora in fase di ridefinizione grazie ad ulteriori ricerche, le quali mostrano, ad esempio, lacune nella catena del punto caldo di Arago, che sono state erroneamente assegnate ad esso piuttosto che alla catena samoana, il che implica che attualmente abbiamo poche prove di una sovrapposizione tra i due.[4]
Le evidenze geochimiche provenienti da diversi vulcani nella regione delle Samoa sono coerenti con la tesi secondo cui nell'arcipelago delle Samoa siano presenti tracce di punti caldi più antichi. I monti sottomarini dell'atollo Rose, Malulu, Papatua e Waterwitch si trovano lungo il tracciato delle isole Samoa, ma non sono geochimicamente coerenti con le altre isole samoane. Tuttavia, i monti Papatua e Waterwitch mostrano evidenti prove che parte della loro attività vulcanica è correlata al punto caldo samoano. Il Monte Malulu però deve ancora essere ampiamente campionato, mentre la composizione dell'atollo Rose è significativamente diversa dai vulcani samoani. [1] [4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Matthew G. Matthew G. Jackson, Stanley R. Stanley R. Hart e Jasper G. Jasper G. Konter, Samoan hot spot track on a “hot spot highway”: Implications for mantle plumes and a deep Samoan mantle source, in Geochemistry, Geophysics, Geosystems, vol. 11, n. 12, 2010-12, DOI:10.1029/2010GC003232. URL consultato il 21 dicembre 2024.
- ^ (EN) M G Jackson, S A Halldórsson e A Price, Contrasting Old and Young Volcanism from Aitutaki, Cook Islands: Implications for the Origins of the Cook–Austral Volcanic Chain, in Journal of Petrology, vol. 61, n. 3, 10 ottobre 2020, DOI:10.1093/petrology/egaa037. URL consultato il 21 dicembre 2024.
- ^ S. Maruyama, M. Santosh e D. Zhao, Superplume, supercontinent, and post-perovskite: Mantle dynamics and anti-plate tectonics on the Core–Mantle Boundary, in Gondwana Research, vol. 11, n. 1, 1º gennaio 2007, pp. 7–37, DOI:10.1016/j.gr.2006.06.003. URL consultato il 21 dicembre 2024.
- ^ a b (EN) Allison A Price, Matthew G Jackson e Janne Blichert-Toft, Distinguishing Volcanic Contributions to the Overlapping Samoan and Cook-Austral Hotspot Tracks, in Journal of Petrology, vol. 63, n. 5, 1º maggio 2022, DOI:10.1093/petrology/egac032. URL consultato il 21 dicembre 2024.