Alberto Ferlenga (Castiglione delle Stiviere, 17 aprile 1954 ...) è un architetto, docente e critico dell'architettura italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Si è laureato nel 1980 presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, professore ordinario di Progettazione Architettonica e urbana ha insegnato dal 1988 al 1999 presso l'Università Federico II di Napoli e dal 1999 presso lo Iuav di Venezia dove è stato Direttore della Scuola di Dottorato, Rettore dal 2015 al 2021 e Presidente della Fondazione Iuav. Nel frattempo ha fondato il Seminario Itinerante Villard e il dottorato internazionale Villard de Honnecourt ed è stato redattore delle riviste Lotus International e Casabella. Dal 2013 al 2019 ha diretto il settore Architettura della Triennale di Milano ed è stato visiting professor in numerose università statunitensi, sud americane ed europee. È Accademico di San Luca, dell'Accademia del Disegno di Firenze e dell'Accademia di Belle Arti di Perugia
Progetti / Opere
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1980, dopo la laurea progetta e costruisce il suo primo edificio a Romano di Lombardia (con E. Alcaini), da 1981 con Luca Ortelli e Giulio Barazzetta elabora una serie di progetti di concorso tra cui quello per il cimitero di Lissone e la biblioteca di Biassono. Nel 1984 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia, occasione nella quale vince, con un progetto per Este (con G. Mondini, C. Celli, M. Erba, R. Giraffa, F. Mainetti, G. Manara) uno dei dieci Leoni di Pietra attribuiti da una giuria internazionale. Nel 1986 è invitato dal Comune di Firenze a partecipare, come uno dei tre rappresentanti italiani, alla consultazione internazionale “La città e il fiume, Architects under 35”; nel 1988 la Municipalità di Tilburg in Olanda lo invita a partecipare alla consultazione ad inviti per la ridefinizione architettonica e urbanistica del centro della città. Dal 1984, in associazione con G. Mondini, progetta e costruisce un isolato residenziale nel centro di Sondrio, case a schiera ad Ancona ed è invitato a concorsi internazionali come quello per la sistemazione dell'area d'accesso all'Alhambra di Granada, per un campus universitario a Nicosia, per la sistemazione di Piazza Duca d'Aosta a Milano. Partecipa, inoltre, come progettista invitato a varie esposizioni a Graz, a Praga, Berlino, Melbourne, alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia, a Creta. Nel 2000 fonda lo studio NAoMI con F. De Maio, A. Gozzi, R. Ruatti e M. Vanore. Con lo studio NAoMi è invitato a partecipare ai concorsi internazionali ristretti tra i quali quello per la nuova stazione dell'alta velocità di Afragola (con M. Aires Mateus) per la stazione marittima di Salerno, per il recupero dell'area industriale di Bagnoli a Napoli (con B. Lassus) e altri ancora a Verona, Bari, Napoli, Roma. Sempre con NAoMI vince i concorsi per le piazze di Castiglione[1] e per la scuola di Mirandola che porteranno alla costruzione delle due opere nel 2011 e nel 2014[2][3]. Nel 2000 è tra i nove architetti italiani invitati ad intervenire nella ricostruzione dell'area Fiat di Novoli a Firenze. Dal 2004 lavora (con F. Orsini) come consulente Iuav, al progetto e poi alla realizzazione delle opere fuori terra e della sistemazione paesaggistica del MOSE a Venezia, per la bocca di Chioggia. Durante questi anni fa parte anche di numerose giurie internazionali di progettazione, a Bruxelles, a Milano, a Venezia. Altrettanto intensa rispetto a quella di progettista di architetture quella di allestitore di mostre che ha inizio con la mostra dedicata alla rivista Lotus (con L.Ortelli) tenutasi a Modena presso la Biblioteca Panini nel 1986, è continuata con l'allestimento (con G. Mondini) della V mostra internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia nel 1991, e poi con l'allestimento (con G.Mondini) della mostra dedicata alle Città Invisibili di Italo Calvino, tenutasi nel 2002 presso la Triennale di Milano e ancora, con quello (con F. De Maio) della mostra (2004) su Duilio Cambellotti tenutasi presso il Museo sul Dramma Antico di Siracusa, della mostra dedicata nel 2020 ad Aldo Rossi presso il MAXXI di Roma[4] e infine della mostra (con F. Orsini) “Brescia 23 ritratto per un futuro presente” e a ed altre mostre, a Napoli, Venezia, Roma, ecc. Negli ultimi anni all'attività di progettista, critico e docente ha aggiunto quella di disegnatore con mostre a Creta, Atene e Salonicco.
Scritti
[modifica | modifica wikitesto]In parallelo alla lunga esperienza editoriale come direttore della collana Stella Polare (con L.Ortelli) presso la Clup di Milano e, in seguito, presso Electa Architettura e le riviste Lotus e Casabella, pubblica una lunga serie di articoli su riviste nazionali ed internazionali e di volumi a partire da ”Africa, guida alle città romane” (Clup), per proseguire con le monografie Electa dedicate a Aldo Rossi[5], Dimitris Pikionis[6], Joze Plecnik (con S. Polano)[7], Hans Van der Laan (con P. Verde)[8], alla cura (con M. Biraghi) dei tre volumi dell'architettura del ‘900 Einaudi, e a quella della nuova traduzione del Saggio sull'Arte di Boullée sempre per Einaudi. Infine i volumi “Città e Memoria come strumenti del progetto” per Marinotti, “Le strade di Pikionis”[9] per Lettera22, e “Architettura: una differenza italiana”[10] per Donzelli. Fa parte del comitato scientifico di molte riviste, tra cui Rassegna di Architettura e Urbanistica e Anfione e Zeto.
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]- “Aldo Rossi”, presso il Centre Pompidou di Parigi (1991)
- “Aldo Rossi”, presso la Triennale di Milano (1999, con F. dal Co)
- “Dimitris Pikionis”, presso Querini Stampalia di Venezia (1999, con F.De Maio)
- “Hans Van der Laan”, presso la Basilica Palladiana di Vicenza (2000)
- “L'Architettura del Mondo”, presso Triennale di Milano (2013)
- “Comunità Italia”, presso Triennale di Milano (2015 con M.Biraghi)
- “Ricostruzioni”, presso Triennale di Milano (2019 con N. Bassoli)
- “Aldo Rossi, l'architetto e le città” presso il MAXXI di Roma (2021)
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- “leone di Pietra” della Biennale di Venezia del 1985,
- Accademico d'Onore dell'Accademia del Disegno di Firenze dal 2017
- Accademico di merito dall'Accademia di Belle Arti di Perugia dal 2018
- Accademico dell'Accademia Nazionale di San Luca dal 2019
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Casabella 801, 2011 Le piazze di Castiglione di A.Ferlenga e NAoMI
- Casabella 834, 2014 La scuola di Mirandola di A. Ferlenga e NaoMI
- Anfione e Zeto n° 30, dicembre 2020 numero monografico su Alberto Ferlenga
- ^ “Alberto Ferlenga Recupero Delle Piazze Ugo Dallo E San Luigi, Castiglione Delle Stiviere, Mantova.” 2011. Casabella -Milan-, no. 801: 56.
- ^ Alberto Ferlenga : *Piazze Di Castiglione Delle Stiviere E Scuola Di Mirandola : [Tema: Ricostruzioni]. 2020. Anfione Zeto : Quadrimestrale Di Architettura E Arte. Padova: Il Poligrafo.
- ^ Ferrari, Massimo. 2014. “Interpretare Il Necessario - Una Scuola a Mirandola : Alberto Ferlenga ; Scuola Elementare E Media a Mirandola.” Casabella.
- ^ Ferlenga, Alberto, Aldo Rossi, and MAXXI. 2021. Aldo Rossi : L’architetto E Le Città. [Roma: MAXXI.
- ^ Ferlenga, Alberto, and Aldo Rossi. 1996. Aldo Rossi : Opera Completa. Milano: Electa.
- ^ Ferlenga, Alberto. 1999. Pikionis : 1887-1968. Milano: Electa.
- ^ Ferlenga, Alberto, and Sergio Polano. 1990. JǒZe PlěCnik : Progetti E Città. Milano: Electa.
- ^ Ferlenga, Alberto, Paola Verde, and Hans van der Laan. 2000. Dom Hans van Der Laan : Le Opere, Gli Scritti. Milano: Electa.
- ^ Ferlenga, Alberto. 2014. Le Strade Di Pikionis. Siracusa: LetteraVentidue.
- ^ Ferlenga, Alberto. 2023. Architettura, La Differenza Italiana. Roma: Donzelli.