Adriano Gallina (Napoli, 16 aprile 1930 – Napoli, 17 aprile 1989) è stato un attore e editore italiano, figura culturale della Napoli del XX secolo. Fondatore della casa editrice Adriano Gallina Editore, ha dato un contributo significativo alla diffusione della cultura e letteratura napoletana in Italia e nel mondo. Appassionato di cinema d'autore, ha recitato in diverse pellicole dirette dal regista e amico Sergio Pastore, con cui ha condiviso un profondo legame artistico e personale.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Adriano Gallina nasce a Napoli il 16 Aprile 1930 in una famiglia nobiliare decaduta. Il padre Vincenzo serviva come membro della cavalleria dell'arma dei carabinieri e la madre Maria, casalinga, figlia del pittore di coorte Enrico Ciappa. In un contesto segnato dalle difficoltà della guerra e dalle sommosse sociali tra i due conflitti mondiali, Adriano sviluppa un precoce amore per la lettura e la scrittura, formandosi anche attraverso quotidiani portati a casa dal padre. La perdita del fratello durante la Seconda Guerra Mondiale lo segna profondamente, influenzandone il percorso umano e intellettuale. Studente brillante, si diploma a pieni voti alla scuola di avviamento professionale.
L'attività editoriale
[modifica | modifica wikitesto]Ancora adolescente, inizia la sua prima esperienza presso la libreria Vito Volante, dove apprende le tecniche di vendita e commercio. Si sposta poi presso la casa editrice Fausto Fiorentino Editore, dove studia i meccanismi della pubblicazione e della vita editoriale, innamorandosi del panorama culturale partenopeo. Nel salotto culturale del Commendatore editore Fiorentino, Adriano ebbe modo di incontrare i migliori autori, poeti, politici e filosofi della realtà napoletana dell'epoca, tra cui in primis Benedetto Croce e il principe Antonio de Curtis (in arte Totò).
Incuriosito dalla forza poetica del principe, Adriano esortò l'editore Fiorentino alla pubblicazione di una raccolta di poesie firmata Antonio de Curtis, offrendosi come garante per la vendita e la distribuzione. In poco meno di una settimana la prevendita maturata era di oltre 2000 copie. L'episodio fruttò al giovane la fiducia ed il rispetto dell'editore fiorentino.
Alla fine degli anni 60 decide di mettersi in proprio come distributore e, dai proventi della distribuzione, fonda la sua prima casa editrice sotto la sigla di “Edizioni Napoli”, poi divenuta “Adriano Gallina Editore”.
Attiva nel centro storico di Napoli la Adriano Gallina Editore diventa un importante crocevia culturale negli anni 70 e 80 raggruppando forti personalità come Salvatore di Giacomo, Francesco D'Ascoli, Max Vajro e Angelo Manna. Dall'amicizia con questi ultimi due, in particolare, Adriano lancerà un progetto editoriale sotto il nome di “Edizioni del Delfino”.
Le edizioni raccoglieranno dizionari etimologici dialettali napoletani, Sinonimi e contrari, rimari della poesia napoletana, raccolte di poesia ma anche raccolte culinarie e romanzi.
L'attività recitativa
[modifica | modifica wikitesto]Fin da ragazzo appassionato di cinema d'autore ha modo di provare i suoi primi passi sul set grazie all'incontro con il già noto regista Sergio Pastore. Dall'anno 1982 all'anno 1987 Adriano recita in tre pellicole: Apocalisse di un terremoto (1982), La donna del mare (1984), Amore inquieto di Maria (1987).
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni 50 conosce la napoletana Anna Strazzullo, vincolata ad un matrimonio riparatore mai accettato dalla ragazza. I due si innamorano e dalla loro unione, nascono 3 bambini: Maria, Giuseppe e Rossana.
Adriano convive con il nucleo familiare così composto, nella sua casa in periferia, mantenendo invece l'attività lavorativa nel centro storico di Napoli.
La morte
[modifica | modifica wikitesto]Segnato da un cancro ai polmoni, Adriano Gallina si ritira dall'attività editoriale alla fine del 1988. Affaticato dalle complicanze respiratorie, passerà i suoi ultimi mesi a letto, affidando l'attività editoriale ai figli. Muore il pomeriggio del 17 Aprile 1989, a 59 anni appena compiuti.
Di lui l'amico Angelo Manna dirà “Te ne si jute troppo ambresso Adrià”[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Angelo Manna, Prefazione, in Inferno della Poesia Napoletana, 3ª ed., ISBN 8887350329.