I Bòes e i Merdùles sono due maschere della tradizione barbaricina tipiche del carnevale di Ottana e tra le più conosciute in tutta la Sardegna. Rappresentano la lotta tra l'istinto animalesco e la ragione umana; infatti, nelle esibizioni carnevalesche, il Boe viene inseguito, frustato e catturato dal Merdule, recitando furiose risse.
Su Boe
[modifica | modifica wikitesto]I Boes indossano sul volto una maschera (caratza in sardo) che ha le fattezze di un bue (da qui il loro nome). Per realizzare la maschera viene utilizzato prevalentemente pero selvatico e possono esservi diverse decorazioni, tra le quali il più famoso fiore della vita, simbolo di prosperità, di speranza e di buon auspicio. Essi indossano pelli di pecora bianca e hanno un grappolo di campanacci a tracolla (detti anche Su Erru o Su Sonazos) dal peso di circa 30 kg, ma questo può variare.
Su Merdule
[modifica | modifica wikitesto]I Merdules, propriamente "i guardiani dei buoi", cercano di comandare i boes durante tutta la sfilata. Anch'essi sono coperti di pelli di pecora bianca o nera (abbastanza raro) e indossano una maschera di colore nero che ha le fattezze del volto di un vecchio uomo deforme, brutto e con una bocca ghignante. Utilizzano un bastone, Su Matzuccu, col quale richiamano a sé i Boes, o provano ad addomesticarli usando una fune di cuoio, Sa Soca.
Sa Filonzana
[modifica | modifica wikitesto]Spesso nei cortei sono accompagnati dall'inquietante figura di Sa Filonzana, altra maschera ottanese, l'unico personaggio femminile del carnevale in Sardegna. Rappresenta un'anziana zoppa e gobba vestita di nero intenta a filare la lana; in realtà è un uomo travestito, in quanto la donna non poteva partecipare a questi riti. Il filo rappresenta la vita e lei è pronta a tagliarlo con un paio di forbici davanti a chi non le offre da bere; così tutti si affrettano ad invitare la parca evitando spiacevoli conseguenze. Il richiamo alle Parche romane, che i Greci chiamavano Moire, è evidente. Durante la manifestazione ordina ai boes di morire; questi cadono a terra, e solo dopo qualche minuto si rialzano per riprendere a sfilare a simboleggiare il ciclo della vita.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Oltre alle tre tipiche maschere del carnevale, è giusto precisare che ve ne sono altre che ricordano altre specie animali come l'asino o Su Molente, il cervo o Su Cervu, il caprone o Su Beccu, e il maiale o Su Porcu.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, 1 (A-D), Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato l'11 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- Maschere della Barbagia [collegamento interrotto], su sites.google.com.
- merdules.it, http://www.merdules.it/maschere/boes/ .
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