Bjaðmunjo Mýrjartaksdóttir | |
---|---|
Il nome di Bjaðmunjo come riportato sul folio 34r della AM 47 fol (Eirspennill): "Biaðmynio d Myriartak" | |
principessa d'Irlanda | |
Dinastia | Uí Briain |
Padre | Muircheartach Ua Briain |
Consorte di | Sigurðr Magnússon |
Bjaðmunjo Mýrjartaksdóttir[nota 1] (in gaelico Blathmuine ingen Muirchertach; ... – fl. 1102-1103) era una delle figlie di Muircheartach Ua Briain, re supremo d'Irlanda.
Nel 1102, quando era ancora in età infantile, fu promessa in sposa a Sigurðr, secondogenito di Magnus III, re di Norvegia. In quel periodo, Magnus stava pianificando di insediare suo figlio a capo della contea delle isole Orcadi, del regno delle Isole e del regno di Dublino. Il matrimonio rese temporaneamente Muircheartach e Magnus degli alleati prima della morte di quest'ultimo, avvenuta nel 1103 durante un'imboscata avvenuta a Dún Pádraig. A quel punto, Sigurðr ripudiò Bjaðmunjo e partì alla volta della Scandinavia, dove spartì con i suoi due fratelli il regno di Norvegia e completò così il processo di successione al padre defunto.
Contesto storico
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine dell'XI secolo, dopo la morte di suo padre Toirdhealbhach, Muircheartach Ua Briain assunse il controllo del regno di Munster e si concentrò sulla necessità di estendere la sua autorità nell'intera Irlanda, volendo diventare re supremo. Grazie alle sue campagne di conquista, ottenne il controllo del norreno-gaelico regno di Dublino e, di lì a poco, iniziò a estendere la sua influenza nel vicino regno delle Isole.[1] Vi è incertezza riguardo alla situazione politica in corso nelle isole Orcadi nell'ultimo decennio dell'XI secolo.[2] Ciò che si sa con sicurezza è che, prima della fine del secolo, Magnus III, re di Norvegia, condusse una flotta di guerrieri nella Scandinavia nella regione del Mare d'Irlanda, dove mantenne il potere fino alla sua morte nel 1103.[3]
Il catalizzatore di questo intervento norvegese potrebbe essere stato determinato dall'estensione dell'influenza di Muircheartach nella regione del Mare d'Irlanda in seguito alla morte di Godred Crovan, re norreno-gaelico delle Isole.[4] Pare che la regione fu travolta dal caos in seguito alla scomparsa di Godred e ciò rese necessario per Magnus imporre di nuovo la sua autorità nella regione.[5] Magnus compì due spedizioni nella regione del Mare d'Irlanda, di cui una ebbe luogo nel 1098 e l'altra nel 1102.[6] Il fulcro della seconda operazione oltremare coinvolse l'Irlanda stessa.[7] A seguito di una storicamente incerta conquista norvegese di Dublino,[8] Magnus e Muircheartach negoziarono un accordo di pace, suggellato dal matrimonio tra il figlio di Magnus, Sigurðr, e la stessa Bjaðmunjo.[9]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Combinazione del matrimonio
[modifica | modifica wikitesto]Nata verosimilmente verso la fine del XI secolo, Bjaðmunjo era figlia di Muircheartach Ua Briain.[10] Sono pochissime le informazioni note relative a lei, tra cui l'accordo matrimoniale tra Magnus e Muircheartach che la interessò e che è riportato in diverse fonti. Gli Annali di Inisfallen e gli Annali dei Quattro Maestri rivelano che il matrimonio ebbe luogo nel 1102.[11] Tra gli altri testi inerenti al matrimonio si devono ricordare l'Ágrip af Nóregskonungasǫgum del XII secolo,[12] la duecentesca Orkneyinga saga,[13] e nella Magnússona saga, contenuta a sua volta nella duecentesca Heimskringla.[14][nota 2] Sigurðr aveva forse dodici anni al momento in cui furono concordate le nozze,[15] mentre vi è incertezza sulla condizione di Bjaðmunjo.[16] La giovanissima età degli sposi e il fatto che l'unione sia attestata da testi medievali lascia intuire che un matrimonio dinastico fosse necessario per suggellare una pace tra i due sovrani.[17] In diverse fonti storiche sono presenti diversi elementi contrastanti relativi al matrimonio. Ad esempio, la Historia ecclesiastica del XII secolo afferma che Magnus stesso sposò la figlia di un re irlandese intorno al 1093.[18] Secondo la Morkinskinna, si era convenuto che Magnus sposasse una certa Maktildr, descritta come una «figlia dell'imperatore».[19] È possibile che Maktildr corrispondesse a Matilde, sorella del re di Scozia Edgar e nota per aver sposato Enrico I, re d'Inghilterra nel 1110.[20] Più nel dettaglio, l'episodio relativo a Magnus e a Maktildr nella Morkinskinna potrebbe esser stato erroneamente trascritto[15] anche nella duecentesca Fagrskinna, la quale afferma che Sigurðr sposò una figlia di Malcolm III di Scozia.[21] Più o meno contemporaneamente al matrimonio avvenuto tra Bjaðmunjo e Sigurðr, il padre del primo si assicurò un'altra alleanza matrimoniale attraverso un'altra figlia e Arnoldo di Montgomery, conte di Pembroke, un magnate inglese apertamente ribellatosi al re Enrico I d'Inghilterra.[22]
Sviluppi successivi
[modifica | modifica wikitesto]Appena prima che fosse stipulato l'accordo di pace tra gli Uí Briain e i norvegesi, Muircheartach era al contempo impegnato in una lunga lotta con Domnall Mac Lochlainn, re della famiglia dei Cenél nEógain e sovrano di un territorio grosso modo circoscrivibile nella moderna contea di Donegal, nell'Irlanda del Nord. L'effimera durata dell'accordo di pace tra Irlanda e Norvegia, tuttavia, finì per trasformare Magnus da alleato a nemico.[23] Mentre Magnus desiderava verosimilmente che Sigurðr governasse su tutte le terre d'oltremare recentemente conquistate, dalle Orcadi fino a Dublino,[24] Muircheartach sperava invece di esercitare la sua personale influenza sulle isole per mezzo del suo nuovo genero.[25] In quel contesto storico, più precisamente nel corso del 1103, Muirchertach e Magnus collaborarono in diverse operazioni militari svoltesi in tutta l'Irlanda.[26] Sfortunatamente per Muircheartach e per le sue ambizioni a lungo termine in Irlanda e nelle Isole, Magnus fu ucciso nell'agosto del 1103, vittima di un'imboscata avvenuta a Dún Pádraig in circostanze poco chiare.[27] La dipartita del re fece sì che, come affermano la Morkinskinna e la Fagrskinna, Sigurðr decidesse di ripudiare immediatamente Bjaðmunjo, adducendo come motivazione la mancata consumazione del matrimonio.[27] Dalle fonti, la decisione presa dal giovane viene ritenuta frutto del rammarico e dalla tristezza generata dalla notizia della dipartita del padre.[28] In realtà, è più credibile l'ipotesi secondo cui il ritorno avvenne per prendere possesso della propria porzione di eredità, considerando che la necessità più impellente appariva quella di colmare il vuoto al potere lasciato in Norvegia.[4] Rispettando le consuetudini dell'epoca, secondo cui tutti i discendenti diretti di sesso maschile di un sovrano defunto avevano egual diritto a succedergli, il regno fu spartito tra Sigurðr e i suoi due fratelli, Eysteinn e Óláfr.[27] Dovettero passare più di centocinquant'anni prima che un altro re di Norvegia si avventurasse nelle isole britanniche.[29]
Bjaðmunjo morì poi in un momento imprecisato del XII secolo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Esplicative
- ^ Sono note innumerevoli versioni del suo nome, tra cui Bé Muman (Ní Mhaonaigh (1995)), Bébinn (Ó Cróinín (2017), pp. 315 n. 35, 372) Ben Mumain (Candon (2006)), Ben Muman (Flanagan (2008); Duffy (1992)), Biadmuin (Driscoll (2008)), Biadmunio (Power (1986)), Biadmynia (Ó Cróinín (2017), pp. 315 n. 35, 372), Bjaðminja (Waßenhoven (2006)), Bjadmunju (Ó Cróinín (2017), pp. 315 n. 35, 372), Bjaðmynja (Salvucci (2012), Aalto (2010), Beuermann (2010), Salvucci (2010), Salvucci (2005), Power (1986)), Bjadmynja (Duffy (1992), Candon (1988)), Bladmynja (Ní Mhaonaigh (2018), Bláthmín (Beuermann (2010), Forte, Oram e Pedersen (2005), Oram (2000), Anderson (1922)) e Blathmuine (Jakobsson (2013), Andersson e Gade (2012); Waßenhoven (2006), Ryan (1942)). A Bjaðmunjo sono stati attribuiti inoltre vari patronimici: Bjaðmunjo Mýrjartaksdóttir (Driscoll (2008), e Blathmuine Ní Bhriain (Ryan (1942)).
- ^ Le versioni del nome di Bjaðmunjo nelle fonti scandinave suggeriscono potrebbero corrispondere al gaelico Bé Binn, un nome già impiegato da altri discendenti degli Uí Briain (Ó Cróinín (2017), p. 315 n. 35). Altri nomi gaelici ritenuti potenzialmente corrispondenti a quello di Bjaðmunjo includono Ben Muman (Flanagan (2008), p. 910; Duffy (1992), p. 112) molto simile a Bé Muman (Ní Mhaonaigh (1995), p. 375 n. 71), Ben Mumain (Candon (2006), p. 117 fig. 4) e Bean-Mumham (Power (1986), p. 125 n. 2). Presentano invece qualche lieve differenza le versioni Blathmuine (Jakobsson (2013), p. 128 n. 24; Andersson e Gade (2012), p. 451 n. 5 cap. 59; Waßenhoven (2006), pp. 231, 265; Ryan (1942)), Blath-Mumham (Power (1986), p. 125 n. 2) e Bláthmín (Beuermann (2010), pp. 119-120; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 239; Oram (2000), p. 43; Anderson (1922), pp. 116, 116-117 n. 6.
- Bibliografiche
- ^ Duffy (1992), pp. 104-110.
- ^ Davey (2006); Power (1986), p. 115.
- ^ McCormick (2009), p. 102; Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 236-240; Duffy (2002), pp. 57-59; Power (1994), p. 216.
- ^ a b D'Angelo (2021), pp. 40-41.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005) p. 239.
- ^ McCormick (2009), p. 102; Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 236-240; Bracken (2004); Duffy (1992), pp. 110-113.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 239; Duffy (1992), pp. 110-113.
- ^ McCormic (2009), pp. 102-103; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 239.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), pp. 146-147; Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 239-240; Bracken (2004); Duffy (2002), pp. 58-59; Holland (2000), pp. 129-130, 130 n. 86; Oram (2000), p. 43; Duffy (1997), p. 43; Ní Mhaonaigh (1995), pp. 375, 375 n. 71; Duffy (1993a), pp. 37-38; Duffy (1992), pp. 110-112; Candon (1988), pp. 406-407; Power (1986), pp. 125-126.
- ^ Hudson (1979), p. 98 fig. 28.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), pp. 146-147; Annali dei Quattro Maestri (a), § 1102.11; Annali dei Quattro Maestri (b), § 1102.11; Annali di Inisfallen (b), § 1102.6; Annali di Inisfallen (a), § 1102.6; Driscoll (2008), p. 105 n. 143; Power (2005), p. 17, 17 n. 15; Duffy (2002), p. 59; Holland (2000), p. 130 n. 86; Duffy (1993a), p. 38; Chandler (1989), p. 10; Power (1986), p. 122; Anderson (1922), p. 126 n. 3.
- ^ Downham (2017), p. 100; Jakobsson (2013), p. 128, 128 n. 24; Magnúsdóttir (2013), p. 94 n. 34; Aalto (2010), pp. 93, 162-163; Driscoll (2008), pp. 70-71 cap. 51; Power (1986), p. 122 n. 2; Anderson (1922), p. 116 n. 6.
- ^ Chandler (1989), p. 10; Power (1986), p. 122; Anderson, Hjaltalin e Goudie (1873), p. 57 cap. 30; Anderson (1922), p. 116 n. 1; Vigfusson (1887), p. 72.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), pp. 146-147; Downham (2017), p. 100; Finlay e Faulkes (2015), p. 136 cap. 11; Jakobsson (2013), p. 128, 128 n. 24; Magnúsdóttir (2013), p. 94 n. 34; Salvucci (2012), p. 181 n. 42; Hollander (2011), pp. 677-678 cap. 11; Aalto (2010), pp. 93, 162-163; Beuermann (2010), p. 116, 116 n. 48; Salvucci (2010), p. 89 n. 19; McCormic (2009), p. 108; Salvucci (2005), p. 101 n. 19; Duffy (2002), p. 59; Oram (2000), p. 43; Power (1986), p. 122; Anderson (1922), p. 116; Jónsson (1911), p. 525 cap. 11; Storm (1899), p. 539 cap. 11; Unger (1868), p. 649 cap. 12; Laing (1844), p. 133 cap. 12.
- ^ a b Power (1986), p. 122.
- ^ Aalto (2010), pp. 162-163; Driscoll (2008), p. 105 n. 143; Duffy (2005); Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 239; Power (2005), p. 17; Power (1986), p. 122.
- ^ Aalto (2010), pp. 162-163.
- ^ Downham (2017), p. 100; Candon (1988), p. 406; Power (1986), pp. 112-113, 113 n. 1; Forester (1854), p. 216; Le Prevost (1852), p. 29.
- ^ Andersson e Gade (2012), pp. 307-308 cap. 58; Power (1986), pp. 121-122; Jónsson (1932), pp. 330-331; Unger (1867), pp. 151-152.
- ^ Power (1986), pp. 121-122.
- ^ Jakobsson (2013), p. 128 n. 24; Aalto (2010), pp. 93 n. 30, 162-163; Finlay (2004), pp. 248 cap. 81, 252 cap. 85; Power (1986), p. 122; Anderson (1922), pp. 115 n. 1, 117, 118; Jónsson (1903), pp. 320 cap. 69, 328 cap. 71.
- ^ Ní Mhaonaigh (2018), pp. 146-147; Downham (2017), p. 100; Ó Cróinín (2017), p. 297; Duffy (2005); Power (2005), p. 17; Downham (2004), p. 71; Holland (2000), p. 130, 130 n. 87; Bradley (1994), p. 178; Duffy (1993a), p. 13; Chandler (1989), pp. 10-11.
- ^ McCormic (2009), pp. 102-103; Duffy (2002), pp. 58-59; Oram (2000), p. 43; Duffy (1993a), pp. 37-38; Duffy (1992), pp. 110-113.
- ^ Oram (2011), p. 51; Beuermann (2010), pp. 118-119; Forte, Oram e Pedersen (2005), p. 239; Hudson (2005), p. 190; Duffy (1993a), p. 13.
- ^ Forte, Oram e Pedersen (2005), pp. 239-240; Power (2005), p. 17; Duffy (2002), p. 59; Oram (2000), p. 43; Duffy (1993a), p. 38; Duffy (1993b), p. 16.
- ^ Driscoll (2008), p. 105 n. 143; Power (2005), p. 17; Duffy (1993a), p. 38.
- ^ a b c D'Angelo (2021), p. 41.
- ^ D'Angelo (2021), p. 40.
- ^ Duffy (2002), p. 59.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Fonti primarie
[modifica | modifica wikitesto]- A.O. Anderson, Early Sources of Scottish History, A.D. 500 to 1286, vol. 2, Londra, Oliver and Boyd, 1922.
- J. Anderson, J.A. Hjaltalin e G. Goudie, The Orkneyinga Saga, Edimburgo, Edmonston and Douglas, 1873.
- T.M. Andersson e K.E. Gade, Morkinskinna: The Earliest Icelandic Chronicle of the Norwegian Kings (1030–1157), collana Islandica, Ithaca, Cornell University Press, 2012 [2000], ISBN 978-0-8014-7783-6.
- Annali di Inisfallen, su Corpus of Electronic Texts, ed. del 23 ottobre 2008, University College Cork, 2008. URL consultato il 31 maggio 2024.
- Annali di Inisfallen, su Corpus of Electronic Texts, ed. del 16 febbraio 2010, University College Cork, 2010. URL consultato il 31 maggio 2024.
- Annali dei Quattro Maestri, collana Corpus of Electronic Texts, University College Cork, 3 dicembre 2013. URL consultato il 31 maggio 2024.
- Annali dei Quattro Maestri, collana Corpus of Electronic Texts, University College Cork, 3 dicembre 2013. URL consultato il 31 maggio 2024.
- Ágrip af Nóregskonungasögum (PDF), traduzione di M.J. Driscoll, ed. 2, Londra, Viking Society for Northern Research, 2008.
- A. Finlay, Fagrskinna, a Catalogue of the Kings of Norway: A Translation with Introduction and Notes, collana The Northern World: North Europe and the Baltic c. 400–1700 AD. Peoples, Economics and Cultures, Leida, Brill, 2004, ISSN 1569-1462 .
- Snorri Sturluson, Heimskringla, a cura di A. Finlay e A. Faulkes, vol. 3, Londora, Viking Society for Northern Research, 2015, ISBN 978-0-903521-93-2.
- T. Forester, The Ecclesiastical History of England and Normandy, by Ordericus Vitalus, Bohn's Antiquarian Library, vol. 3, Londra, Henry G. Bohn, 1854.
- L.M. Hollander, Heimskringla: History of the Kings of Norway. Austin, University of Texas Press, 2011 [1964], ISBN 978-0-292-73061-8.
- F. Jónsson, Fagrskinna: Nóregs Kononga Tal. Samfund til Udgivelse af Gammel Nordisk Litteratur, Copenhagen, Università d'Islanda, 1903.
- F. Jónsson, Heimskringla: Nóregs Konunga Sögur, Copenhagen, G.E.C. Gads Forlag, 1911.
- F. Jónsson, Eirspennill: Am 47 Fol, Oslo, Julius Thømtes Boktrykkeri, 1916.
- F. Jónsson, Morkinskinna. Samfund til Udgivelse af Gammel Nordisk Litteratur, Copenhagen, Háskóli Íslands, 1932.
- S. Laing, The Heimskringla; or, Chronicle of the Kings of Norway, vol. 3, Londra, Longman, Brown, Green, and Longmans, 1844.
- A. Le Prevost, Orderici Vitalis Historiæ Ecclesiasticæ Libri Tredecim, vol. 4, Parigi, Julium Renouard et Socios, 1852.
- G. Storm, Norges Kongesagaer, vol. 2, Oslo, I.M. Stenersens Forlag, 1899.
- C.R. Unger, Morkinskinna, Oslo, B. M. Bentzen, 1867.
- C.R. Unger, Heimskringla; Eller, Norges Kongesagaer af Snorre Sturlasson, Oslo, Brøgger & Christie, 1868.
- G. Vigfusson, Icelandic Sagas and Other Historical Documents Relating to the Settlements and Descents of the Northmen on the British Isles, in Rerum Britannicarum Medii Ævi Scriptores, vol. 1, Londra, Her Majesty's Stationery Office, 1887.
Fonti secondarie
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) S. Aalto, Categorizing Otherness in the Kings' Sagas, University of Eastern Finland, 2010, ISBN 978-952-61-0238-2, ISSN 1798-5757 .
- (EN) I. Beuermann, 'Norgesveldet?' South of Cape Wrath? Political Views Facts, and Questions, in S. Imsen, The Norwegian Domination and the Norse World c. 1100–c. 1400, collana Trondheim Studies in History, Trondheim, Tapir Academic Press, 2010, pp. 99-123, ISBN 978-82-519-2563-1.
- (EN) D. Bracken, Ua Briain, Muirchertach [Murtagh O'Brien] (c.1050–1119), collana Oxford Dictionary of National Biography, ed. online, Oxford University Press, 2004, DOI:10.1093/ref:odnb/20464.
- (EN) J. Bradley, Killaloe: A Pre-Norman Borough?, in Peritia, vol. 8, 1994, pp. 171-179, DOI:10.1484/J.Peri.3.211, ISSN 0332-1592 .
- (EN) A. Candon, Muirchertach Ua Briain, Politics and Naval Activity in the Irish Sea, 1075 to 1119, in G. Mac Niocaill e P.F.,Wallace, Keimelia: Studies in Medieval Archaeology and History in Memory of Tom Delaney, Galway, Galway University Press, 1988, pp. 397-416.
- (EN) A. Candon, Power, Politics and Polygamy: Women and Marriage in Late Pre-Norman Ireland, in D. Bracken e D. Ó Riain-Raedel, Ireland and Europe in the Twelfth Century: Reform and Renewal, Dublino, Four Courts Press, pp. 106-127, ISBN 978-1-85182-848-7.
- (EN) V. Chandler, The Last of the Montgomerys: Roger the Poitevin and Arnulf, in Historical Research, vol. 62, n. 147, 1989, pp. 1-14, DOI:10.1111/j.1468-2281.1989.tb01075.x.
- Francesco D'Angelo, Il primo re crociato: La spedizione di Sigurd in Terrasanta (epub), Gius.Laterza & Figli Spa, 2021, ISBN 978-88-581-4483-1.
- (EN) P.J. Davey, Kingdom of Man and the Isles, in J.T. Koch, Celtic Culture: A Historical Encyclopedia, vol. 2, Santa Barbara, ABC-CLIO, 2006, pp. 1057-1058, ISBN 1-85109-445-8.
- (EN) C. Downham, England and the Irish-Sea Zone in the Eleventh Century, in J. Gillingham, Anglo-Norman Studies, vol. 26, Woodbridge, The Boydell Press, 2004, pp. 55-73, ISBN 1-84383-072-8, ISSN 0954-9927 .
- (EN) C. Downham, Scottish Affairs and the Political Context of Cogadh Gaedhel re Gallaibh, in Traversing the Inner Seas: Contacts and Continuity Around Western Scotland, the Hebrides and Northern Ireland, Edimburgo, Scottish Society for Northern Studies, 2017, pp. 86-106.
- (EN) S. Duffy, Irishmen and Islesmen in the Kingdoms of Dublin and Man, 1052–1171, in Ériu, vol. 43, 1992, pp. 93-133, ISSN 0332-0758 .
- (EN) S. Duffy, Ireland and the Irish Sea Region, 1014–1318, Dublino, Trinity College, 1993a.
- (EN) S. Duffy, Pre-Norman Dublin: Capital of Ireland?, in History Ireland, vol. 1, n. 4, 1993b, pp. 13-18, ISSN 0791-8224 .
- (EN) S. Duffy, Ireland in the Middle Ages. British History in Perspective, Houndmills, Macmillan Press, 1997, DOI:10.1007/978-1-349-25171-1, ISBN 978-1-349-25171-1.
- (EN) S. Duffy, Ua Briain, Muirchertach (1050–1119), in S. Duffy, Medieval Ireland: An Encyclopedia, New York, Routledge, 2005, pp. 459-462, ISBN 0-415-94052-4.
- (EN) S. Duffy, Emerging From the Mist: Ireland and Man in the Eleventh Century (PDF), in P. Davey, D. Finlayson e P. Thomlinson, Mannin Revisited: Twelve Essays on Manx Culture and Environment, Edimburgo, The Scottish Society for Northern Studies, 2002, pp. 53-61, ISBN 0-9535226-2-8. URL consultato il 31 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2015).
- (EN) M.T. Flanagan, High-Kings With Opposition, 1072–1166, in D. Ó Cróinín, Prehistoric and Early Ireland. New History of Ireland, Oxford, Oxford University Press, 2008 [2005], pp. 899-933, ISBN 978-0-19-821737-4.
- (EN) A. Forte, R.D. Oram e F. Pedersen, Viking Empires, Cambridge, Cambridge University Press, 2005, ISBN 978-0-521-82992-2.
- (EN) M. Holland, Dublin and the Reform of the Irish Church in the Eleventh and Twelfth Centuries, in Peritia, vol. 14, 2000, pp. 111-160, DOI:10.1484/J.Peri.3.398, ISSN 0332-1592 .
- (EN) B. Hudson, The Family of Harold Godwinsson, in Journal of the Royal Society of Antiquaries of Ireland, vol. 109, 1979, pp. 92-100, ISSN 0035-9106 .
- (EN) B.T. Hudson, Viking Pirates and Christian Princes: Dynasty, Religion, and Empire in the North Atlantic, Oxford, Oxford University Press, ISBN 978-0-19-516237-0.
- (EN) E. Hull, The Northmen in Britain, New York, Thomas Y. Crowell Company, 1913.
- (EN) Á. Jakobsson, Image is Everything: The Morkinskinna Account of King Sigurðr of Norway's Journey to the Holy Land, in Parergon, vol. 30, n. 1, 2013, pp. 121-140, DOI:10.1353/pgn.2013.0016, ISSN 0313-6221 .
- (EN) A. Magnúsdóttir, Kingship, Women and Politics in Morkinskinna, in K. Esmark, L. Hermanson, H.J. Orning e V. Helle, Disputing Strategies in Medieval Scandinavia. Medieval Law and its Practice, Leida, Brill, 2013, pp. 83-106, ISBN 978-90-04-22159-8, ISSN 1873-8176 .
- (EN) F. McCormick, The Grave of Magnus Barelegs, in Ulster Journal of Archaeology, vol. 68, 2009, pp. 102-109, ISSN 0082-7355 .
- (EN) M. Ní Mhaonaigh, Cogad Gáedel re Gallaib: Some Dating Considerations, in Peritia, vol. 9, 1995, pp. 354-377, DOI:10.1484/J.Peri.3.255, ISSN 0332-1592 .
- (EN) M. Ní Mhaonaigh, Perception and Reality: Ireland c.980–1229, in B. Smith, The Cambridge History of Ireland, vol. 1, Cambridge, Cambridge University Press, 2018, pp. 131-156, DOI:10.1017/9781316275399.009, ISBN 978-1-107-11067-0.
- (EN) R.D. Oram, The Lordship of Galloway, Edimburgo, John Donald, 2000, ISBN 0-85976-541-5.
- (EN) R.D. Oram, Domination and Lordship: Scotland 1070–1230. The New Edinburgh History of Scotland, Edimburgo, Edinburgh University Press, ISBN 978-0-7486-1496-7.
- (EN) D. Ó Cróinín, Early Medieval Ireland, 400–1200, 2ª ed., Milton Park, Routledge, 2017 [1995], ISBN 978-1-315-55878-3.
- (EN) R. Power, Magnus Barelegs' Expeditions to the West, in Scottish Historical Review, vol. 65, n. 2, 1986, pp. 107-132, ISSN 0036-9241 .
- (EN) R. Power, The Death of Magnus Barelegs, in Scottish Historical Review, vol. 73, n. 2, 1994, pp. 216-222, DOI:10.3366/shr.1994.73.2.216, ISSN 0036-9241 .
- (EN) R. Power, Meeting in Norway: Norse-Gaelic Relations in the Kingdom of Man and the Isles, 1090–1270 (PDF), vol. 29, Saga-Book, 2005, pp. 5-66, ISSN 0305-9219 .
- J. Ryan, Review of AB Taylor, The Orkneyinga Saga: A New Translation With Introduction and Notes, in Irish Historical Studies, vol. 3, n. 9, 1942, pp. 109-111, DOI:10.1017/S0021121400036105, ISSN 0021-1214 .
- (EN) G. Salvucci, 'The King is Dead': The Thanatology of Kings in the Old Norse Synoptic Histories of Norway, 1035–1161, Università di Durham, 2005.
- (EN) G. Salvucci, Death, Afterlife and Politics in Medieval Norway: The Thanatology of Kings in the Old Norse Synoptic Histories of Norway, 1035–1161, VDM Verlag, 2010, ISBN 978-3-639-21233-4.
- (EN) G. Salvucci, Grand Finales in the Kings' Sagas between Christian Piety and Germanic Stoicism, in Filologia Germanica, n. 4, 2012, pp. 171-203, ISSN 2036-8992 .
- (DE) D. Waßenhoven, Skandinavier Unterwegs in Europa (1000–1250) Untersuchungen zu Mobilität und Kulturtransfer auf Prosopographischer Grundlage, in Europa im Mittelalter, Berlino, Akademie Verlag, DOI:10.1524/9783050048536, ISBN 978-3-05-004285-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bjaðmunjo Mýrjartaksdóttir