Battle Stations videogioco | |
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Piattaforma | Commodore 64 |
Data di pubblicazione | 1988 |
Genere | Sparatutto in prima persona |
Tema | Guerra |
Origine | Regno Unito |
Sviluppo | Alligata (design) |
Pubblicazione | Addictive Games |
Programmazione | Mick Lister, Gary Antcliffe |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Joystick |
Supporto | Cassetta, dischetto |
Battle Stations, scritto Battlestations in copertina, è un videogioco sparatutto in prima persona pubblicato nel 1988 per Commodore 64 dall'editrice britannica Addictive Games. Si controlla una postazione contraerea fissa, in grado di ruotare a 360°, per difendere una nave dai velivoli nemici. Pubblicato a basso costo, fu generalmente considerato mediocre dalla critica.
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]Il punto di vista del giocatore è da sopra una nave da battaglia ferma in porto, che sta subendo un attacco aereo. Si controlla una postazione di artiglieria a due canne che può sparare illimitatamente tramite un mirino. La visuale in prima persona mostra un panorama di mare con isole vicine e nuvole, mentre non sono visibili la propria arma o altre parti della nave. La postazione può ruotare su sé stessa a 360° e inclinarsi su e giù, e la visuale di conseguenza scorre in orizzontale e in verticale.
Gli aerei nemici arrivano in formazioni da cinque da tutte le direzioni, puntando direttamente contro la nave, e se di una squadriglia riesce a passarne almeno uno senza essere abbattuto, la nave viene bombardata. Se si sopravvive ad abbastanza squadriglie si passa a nuovi livelli, tutti con lo stesso scenario, ma con nuovi tipi di nemici che si alternano ciclicamente: aerei che viaggiano anche in orizzontale, girando intorno alla nave, ed elicotteri che sganciano mine che possono essere distrutte in volo.
Sotto la visuale è disponibile un piccolo radar che mostra le posizioni dei nemici e l'attuale orientamento del proprio cannone. A fianco del radar c'è un'immagine della propria nave di profilo, dove compaiono i buchi delle esplosioni man mano che si viene colpiti. Quando si subiscono troppi colpi la partita termina, con una piccola animazione di omini che abbandonano l'immagine della nave tuffandosi.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Battle Stations (JPG), in Zzap!64, n. 43, Ludlow, Newsfield, novembre 1988, p. 127, ISSN 0954-867X .
- (EN) Battlestations (JPG), in Computer Games Week, Focus Magazines, 7-13 settembre 1988, p. 16.
- (FR) Battlestations (JPG), in Arcades Hebdo, n. 15, SORACOM, 29 settembre 1988, p. 33.
- (FR) Battlestations (JPG), in Jeux & stratégie, n. 54, Excelsior, dicembre 1988, p. 76.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Battlestations, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- (EN) Kim Lemon, Battle Stations, su Lemon64.com.
- Roberto Nicoletti, Battle Stations, su Ready64.org.