Battaglia di Saint-Aubin-des-Ormeaux parte delle guerra di Vandea (1832) | |||
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Data | 7 giugno 1832 | ||
Luogo | Saint-Aubin-des-Ormeaux | ||
Esito | Vittoria vandeana | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
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Effettivi | |||
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La battaglia di Saint-Aubin-des-Ormeaux è stata una battaglia della quinta guerra di Vandea combattuta il 7 giugno 1832 a Saint-Aubin-des-Ormeaux.
Preludio
[modifica | modifica wikitesto]Il 6 giugno 1832, Jean-Félix Clabat du Chillou, comandante del 2º corpo d'armata dell'armata cattolica, ordinò alle truppe di radunarsi e organizzarsi nei boschi di Angenaudières, nei pressi del borgo di La Gaubretière[2]. Il comandante in capo del 2º corpo d'armata, Auguste de La Rochejaquelein, si trovava allora nei Paesi Bassi per raccogliere nuove reclute[2]. Venne diffuso un proclama a suo nome e sua moglie, Félicie de Durfort, contessa di Rochejaquelein, vestita da uomo, fu presente con le truppe , per far credere che lui si trovasse in mezzo ai suoi uomini ed infondergli coraggio[2].
Du Chillou marciò su Beaurepaire, poi su Saint-Aubin-des-Ormeaux dove le bandiere tricolori vennero sostituite da quelle bianche dei realisti borbonici[2]. Tuttavia, du Chillou aveva dei dubbi sul successo dell'insurrezione e cercò con ogni mezzo di evitare lo scontro diretto con gli orleanisti[2].
Informata di questi movimenti, la guardia nazionale di Cholet formò una colonna mobile che si portò contro gli insorti[2].
Le forze in campo
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Émile Gabory, du Chillou comandava solo 220 uomini, di cui solo la metà erano armati di fucili[1]. Gli orleanisti erano forti di 125 uomini, dei quali 65 della guardia nazionale di Cholet e 60 soldati del 29º reggimento di fanteria, comandati dai capitani Torchebœuf e Charles Cesbron-Lavau[1].
Lo scontro
[modifica | modifica wikitesto]Il 7 giugno[1], dopo essere passati per La Verrie e La Gaubretière, gli orleanisti attaccarono i legittimisti a Saint-Aubin-des-Ormeaux[2]. Il combattimento iniziò presso la fattoria de La Rouillère, tra il borgo di Saint-Aubin-des-Ormeaux e quello di Saint-Martin-des-Tilleuls[2].
A conoscenza dell'arrivo degli orleanisti, i vandeani si preoccuparono di occupare posizioni vantaggiose, trincerati dietro cataste di fascine e siepi[2]. Dopo un'ora di combattimento, gli orleanisti batterono in ritirata, si ritirarono verso Mortagne senza essere inseguiti[2] e tornarono a Cholet[2].
La vittoria sembrava ormai degli insorti, ma poco dopo questi vennero a sapere che la rivolta era fallita un po' ovunque in Francia e per questo dispersero le proprie truppe[2].
Perdite
[modifica | modifica wikitesto]Gli insorti lasciarono sul campo tre morti: Diot, Loiseau e Lucas[2]. Gli orleanisti persero otto uomini ed ebbero dieci feriti, oltre a tre prigionieri che vennero subito rilasciati[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Émile Gabory, Les Guerres de Vendée, Robert Laffont, 2009
- Félix Deniau, Histoire de la Vendée d'après des documents nouveaux et inédits, VI, Angers, La Chèse et Dolbau, 1899, Deniau.