Battaglia di Graus parte della Reconquista | |
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Data | 8 maggio 1063[1] |
Luogo | Graus (Spagna) |
Esito | vittoria di Castiglia e Saragozza |
Schieramenti | |
Comandanti | |
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La battaglia di Graus si svolse presumibilmente l'8 maggio 1063[1] tra la Taifa di Saragozza, appoggiata dal contingente castigliano al comando dell'Infante Sancho II di Castiglia, e il Regno di Aragona.
Antonio Ubieto Arteta, nella Historia de Aragón data la battaglia nel 1069[4]. Nella Chronica Naierensis invece viene riportata la data del 1070.[5]
Ramiro I d'Aragona tentò più volte di impadronirsi di Barbastro e Graus, luoghi strategici sul territorio. Nella primavera del 1063 cominciò ad assediare Graus, arrivando allo scontro con al-Muqtadir della Taifa di Saragozza, supportato dall'Infante Sancho di Castiglia (nipote di Ramiro) che probabilmente aveva dalla sua parte anche un giovane Rodrigo Díaz de Vivar.[2][3] La presenza del Cid nella battaglia è riportata da una sola fonte, la Historia Roderici che all'epoca afferma fosse l'alférez (alfiere) di Sancho. Gli aragonesi furono sconfitti ed il re Ramiro I fu apparentemente ucciso da un soldato arabo di nome Sadaro, che vestito con abiti cristiani si avvicinò al sovrano e lo colpì con una lancia sul volto[6].
Le circostanze della battaglia sono comunque controverse perché Reinhart Dozy riporta che Ramiro avrebbe vissuto altri quattro mesi dopo la battaglia e sia il Cid sia Sancho non ne avrebbero preso parte. Nella Fragmentum historicum ex cartulario Alaonis viene riportato che Ramiro sarebbe stato ucciso dai mori vicino a Graus ma senza la presenza dei castigliani. Sempre nella suddetta Chronica Naierensis contiene un resoconto considerato una leggenda: Sancho Garcés, figlio illegittimo di García III Sánchez di Navarra sarebbe fuggito con la figlia della moglie di Garcia, Stefania di Foix che a sua volta era fidanzata con Sancho e per questo cercò rifugio alle corti di Saragozza e d'Aragona.[7] Sancho per vendicare questo affronto avrebbe marciato contro Ramiro e Saragozza ed il sovrano sarebbe morto vicino a una città chiamata Graus nel 1064 o 1070. Secondo lo storico arabo al-Turtushi, Ramiro (erroneamente identificato come "Ibn Rudmīr", cioè figlio di Ramiro) fu assassinato da un soldato mussulmano che parlava la lingua dei cristiani infiltratosi nel campo aragonese.[8]
Charles Bishko, riassumendo la posizione di Pierre Boissonnade, spiega come la battaglia di Graus diede impulso alla Guerra di Barbastro dell'anno successivo:[9]
«la spedizione contro Barbastro è soprattutto una crociata francese, ispirata da Cluny e lanciata grazie alla persuasione di Cluny dal papato di Alessandro II, il cui scopo è preservare un regno aragonese in difficoltà da un'imminente invasione e dalla possibile distruzione per mano del Musulmani, in seguito alla schiacciante sconfitta e morte di Ramiro I a Graus l'8 maggio 1063. Graus, in questo preludio ispanico alla gesta Dei per Francos palestinese, serve come Manzikert iberico, con il re Sancho Ramírez, come i legati dell'imperatore Alessio Comneno a Piacenza: invocando disperatamente il soccorso papale e franco [...]»
La città di Graus fu finalmente conquistata dagli aragonesi nel 1083 e Sancho Ramírez d'Aragona fu proclamato re come successore del padre Ramiro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (ES) Catalán D, Sobre el «Ihante» que quemó la mezquita de Elvira y la crisis de Navarra en el siglo XI, in Al-Andalus, vol. 31, 1966, pp. 230–231.
- ^ a b Bishko 1968, p. 65.
- ^ a b (EN) Fletcher R, The Quest for El Cid, Oxford University Press, 1989, p. 113.
- ^ (EN) Bisson TN, The Medieval Crown of Aragon: A Short History, Clarendon Press, 2000, p. 14.
- ^ Salazar y Acha 1994.
- ^ (EN) Reilly BF, The Kingdom of León-Castilla under King Alfonso VI, 1065–1109, Princeton University Press, 1989, pp. 37–38.
- ^ Salazar y Acha 1994, p. 150 n2.
«[...] inter hec Santius rex desponsaverat sibi filiam regine Stephanie. Que, cum ad ipsum duceretur, infans domnus Santius, quem rex Garsias Pampilonensium ex concubina habuerat, saltum in viam dedit, quia nuntii amoris celo truciabantur. Rapuit eam, et cum ipsa ad regem maurorum Caesaraugustanum se contulit et ad patruum suum regem Ranimirum, qui eum pro sua probitate et armorum nobilitate quasi filium diligebat; quod rex Santius ulcisci desiderans Caesaraugustam cum suo perrexit exercitu, cui Ranimirus rex cum suis in loco qui Gradus dicitur ocurrens, ab eo in bello interfectus est era MCVIII» - ^ (EN) Brian AC, The Victors and the Vanquished: Christians and Muslims of Catalonia and Aragon, 1050–1300, Cambridge University Press, 2004, p. 37, ISBN 0-521-82234-3.
- ^ Bishko 1968, p. 55.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bishko CJ, Fernando I and the Origins of the Leonese-Castilian Alliance With Cluny, in Cuadernos de Historia de España, n. 47, 1980 [1968], pp. 31–135.
- (ES) Montaner Frutos A, El Cid en Aragón, Saragozza, CAI-Edelvives, 1998, ISBN 84-88305-75-3.
- (ES) Salazar y Acha J de, Reflexiones sobre la posible historicidad de un episodio de la Crónica Najerense, in Príncipe de Viana, n. 55, 1994, pp. 149–156.