Bainaib è il nome con il quale l'Origo gentis Langobardorum[2], ripresa da Paolo Diacono (che però ne muta la grafia in Banthaib)[3], indica una delle regioni dove si stabilirono i Longobardi a partire dalla fine del II secolo, dopo le Guerre marcomanniche.
Incerta l'esatta collocazione della regione. Di certo si trattava di un'area posta a sud dell'Elba, probabilmente nell'attuale Boemia nordorientale. Tale ubicazione deriva da una possibile correlazione tra "Bainaib", i "Baningas" citati nel Widsith[4] e forse i Βαινοχαῖμαι ricordati da Tolomeo[5]. Ludwig Schmidt obietta che in quest'area erano presenti all'epoca i Marcomanni, ma è probabile che questi ultimi avessero concesso parte del loro territorio agli alleati longobardi[6]. Anche un'identificazione del Bainaib con la terra dei Bani o Baini sarebbe compatibile con tale ipotesi, essendo anche questo popolo stanziato tra Boemia, Lusazia e Slesia[7]; così pure l'interpretazione del toponimo come "terra dei Gepidi"[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- (LA) Origo gentis Langobardorum, a cura di Georg Waitz, in Monumenta Germaniae Historica. Scriptores rerum Langobardicarum et Italicarum saec. VI-IX, Hannoverae, impensis bibliopolii Hahniani, 1878, pp. 1-6.
- Paolo Diacono, Historia Langobardorum (Storia dei Longobardi, cura e commento di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori, 1992).
- Claudio Tolomeo, Geographia.
- Widsith.
- Fonti secondarie
- Lidia Capo, Commento a Paolo Diacono, Storia dei Longobardi, a cura di Lidia Capo, Milano, Lorenzo Valla/Mondadori, 1992, ISBN 88-04-33010-4.
- Jörg Jarnut, Storia dei Longobardi, traduzione di Paola Guglielmotti, Torino, Einaudi, 1995 [1982], ISBN 88-06-13658-5.
- Sergio Rovagnati, I Longobardi, Milano, Xenia, 2003, ISBN 88-7273-484-3.